Tra Storia e Fantasia: La Religione

E rieccoci qui!
Pensavate che mi fossi dimenticata di voi e della nostra rubrica?
Avete ragione.
Mi sono collegata adesso e m’è venuta la botta. Ok, ok, non è che non so cosa scrivere, in realtà ho 
Ma veniamo a noi e parliamo di religione.
una scaletta ben chiara, i punti salienti da affrontare a ogni appuntamento e tutti i link necessari agli approfondimenti del caso per svilupparli. Solo che oggi mi sono dimenticata di farlo!


una scaletta ben chiara, i punti salienti da affrontare a ogni appuntamento e tutti i link necessari agli approfondimenti del caso per svilupparli. Solo che oggi mi sono dimenticata di farlo!
Non starò qui a farvi una gran panoramica, ma voglio farvi riflettere sull’importanza della religione nel mondo, non solo nel passato, anche se sono le società che non ci sono più a essere quelle che maggiormente ci interessano.
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©Marvel Cinematic Studio
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Qui, però, a differenza della magia, la componente storica ha la sua da dire e anche in modo piuttosto pesante tant’è vero che, a meno di non aver fatto un’ucronia dove si giustifica il cambio di pantheon religioso, la religione da seguire è vincolata al territorio e all’epoca storica scelti per la nostra narrazione.
E questo vi riporta al tormentone iniziale: studiare!
È impensabile far rapportare i personaggi al divino e al religioso senza conoscere le principali sfumature della religione professata dagli stessi come, di pari passo, non è credibile che i personaggi siano “non credenti”.
Per esempio, se prendiamo tutta la pletora di romance storici ambientati nel medioevo in giro per l’Europa, una delle caratteristiche principali è lei devota fedele che va in chiesa tutti i giorni e si confessa e un lui che, reduce da dure e devastanti battaglie, la chiesa non la vede manco col binocolo. Lo so che siamo un po’ “fuori tema”, ma questo esempio lo è del tutto. Non esisteva proprio che un cavaliere, tanto più se appartenente alla nobiltà, non andasse a messa. Anche perché in quel caso era messa ad andare da lui, i nobili avevano sempre con sé il cappellano di fiducia, si sa mai servisse un’estrema unzione di emergenza.
Questo perché nel medio evo la religione era sentita tanto quanto se non anche di più che nel passato più lontano.

Gestire la religione, quindi, è consigliabile farlo più dal punto di vista storico, le commistioni tra pantheon non sono affatto rare, anzi. Quindi… studiate. Ve tocca!
Tutto ciò non toglie che se la vostra preferenza è quella di soppiantare la religione con un culto alternativo e più fantasy non possiate farlo, l’ucronia sarà vostra amica in questo per giustificare la cosa, l’importante è che la cosa venga gestita al meglio, in modo credibile e intelligente: poche divinità e ben delineate, le divinità minori da inserire a piacere e alla bisogna, con almeno il tratteggio minimo delle caratteristiche. Nel complesso, comunque, se guardate a tutte le più grandi opere fantasy epiche, il loro pantheon o quello delle varie razze, rispecchia quasi per intero quello norreno con qualche sfumatura dei pantheon mediterranei, greco e romano in primis. La commistione più bella, pur non c’entrando niente con lo storico-fantastico, l’ho riscoperta nel ciclo di Conan il barbaro di Howard dove l’autore si è sbizzarrito tra divinità completamente inventante e altre prese a piene mani dal pantheon egizio e assiro-babilonese.
Qualunque tipo di divinità vogliate utilizzare, ricordate il concetto principe delle divinità politeiste: esse sono i tratti estremizzati della psicologia umana, loro sì sono o bianchi o neri (e no, nemmeno Loki viaggia nelle sfumature di grigio, mettetevela via, Marvel non ha capito una cippa del caotico divin pensiero) a differenza dei personaggi. Ma ci arriveremo. La prossima puntata.
Buon proseguimento!
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