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BIBLIOTECA: Il tesoro della Vera Cruz


Il tesoro della Vera Cruz - Roberto Modolo
Butterfly Edizioni
Paperback - 190 pagine
ISBN: 9788897810117

Sinossi:
Aprile 1524. La “Vera Cruz”, dopo solo quattro giorni di viaggio, affonda in seguito ad una furiosa tempesta.
Bruce, Paul ed Ellen, venuti a conoscenza dell’accaduto, si mettono alla ricerca del relitto di quell’antico galeone sepolto nella sabbia da quasi cinque secoli, nel tentativo di riportare alla luce il suo tesoro dall’inestimabile valore.
Un’impresa entusiasmante e piena di fascino. Un’impresa che può cambiare la vita per sempre. Un’impresa piena di rischi: il mare, si sa, è pieno di squali…
L’emozione dell’avventura e dell’amore, il fascino della storia antica, la tensione del thriller, la magia del mare. Un romanzo che vi sorprenderà in un crescendo d’emozione e suspense.


Trama:
Mentre Bruce vive a bordo della sua barca, unica cosa rimastagli dopo il disastroso divorzio dalla moglie Ellen e si mantiene facendo gite nell'arcipelago della Florida per gli arzilli vecchietti in escursione turistica, il fratello Paul vive e respira la sua passione: i libri. Paul è bibliotecario a Tampa, ed è l'unico aggancio con la terraferma del fratello.
Quando Paul trova tra le pieghe di un libro antico un manoscritto autografo di un sopravvissuto della Vera Cruz, la curiosità lo spinge a fare delle ricerche e a scoprire che quel galeone spagnolo è affondato nei pressi del famigerato Triangolo delle Bermuda pochi giorni dopo essere partito alla volta della Spagna carico di oro e manufatti preziosi. Mai ritrovati.
Consultata un'archeologa esperta in ricerca di galeoni affondati, che per un curioso scherzo del destino si chiama proprio Ellen, e coinvolto il fratello in un progetto che può essere il loro punto di svolta definitivo, i tre partono all'avventura... e ne troveranno fin troppa, accompagnata da un magnate del recupero relitti olandese.
Tra colpi di scena, voltafaccia e furti, i tre si troveranno a destreggiarsi in situazioni assai delicate e ben più spinose di un letto di rose... dopotutto i denti degli squali possono fare molto male.


Parere:
La ricetta è ben collaudata: tanta avventura, un po’ di giallo, un po’ più di mistero, una caccia al tesoro o ad un segreto, due cucchiai di storia e un pizzico di archeologia, mezzo misurino di ambiente marino e tanta azione e per finire un personaggio femminile sexy ma non troppo perché questo è un libro di avventure.
Ma i due fratelli Bruce e Paul di Tampa (Florida), protagonisti del romanzo non sono il NUMA, la società per il recupero protagonista delle opere dello scrittore americano, e Roberto Modolo non è Cussler.
L’idea è carina, la trama è una simpatica intuizione, sul filo del “dejà entendu” ma abbastanza originale da meritare la lettura e, perché no, in qualche punto anche il sorriso compiaciuto del lettore.
Il correttore ortografico aiuta, ma qualche errore scappa sempre, un correttore di bozze gli avrebbe fatto notare un paio di verbi che suonano male, ma nel complesso anche l’italiano è ad un buon livello, ma chi scrive di mare, di storia, di archeologia come di montagna o di cucina ha il dovere di documentarsi e di dotarsi di un consulente adeguato.
La storia, lo ripeto, è carina: due fratelli un poco “smandruppati” assumono una archeologa per la ricerca di un galeone spagnolo affondato cinque secoli fa con un tesoro particolarissimo, lo trovano, lo recuperano e lo devono difendere dal cattivone di turno tra Fort Lauderdale (Florida) e il triangolo delle Bermude.L’immaginazione del lettore andrebbe aiutata un pochino, ma dopo aver letto “il Tesoro della Vera Cruz” non sapremo mai se Bruce ha gli occhi azzurri o verdi, se Ellen, l’archeologa, ha il naso alla francese e quanti ponti ha la piccola nave del cattivone.

Il romanzo mantiene un’ottima tensione ma a scapito delle descrizioni, l’azione viene privilegiata ma manca quello che è detto “il respiro” del romanzo, fatto di calma e batticuore, di carica e scarica.

Punti di forza:

  • Molto avvincente e dinamico.
  • Scrittura lineare senza errori ortografici.
Punti deboli:

  • Per chi è amante del mare, e conosce bene il gergo marinaresco, troverà un sacco di errori di definizione come ad esempio : Una nave all’ancora non mostra le “luci di stazionamento” ma nel caso specifico il “fanale di ancoraggio” e così via. Sempre che non sia una licenza creativa anche la caccia ad un relitto senza gli apparati canonici (Side Scan Sonar e ROV) e l’aver imbarcato uno strano attrezzo detto “gommone autogonfiabile” che temo sia una zattera autogonfiabile un po’ mutagena.


voto:4/5

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