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VIDEOTECA: Krabat e il mulino dei dodici corvi




Titolo originale: Krabat
Paese: Germania
Anno: 2008
Durata: 120 min.
Genere: Drammatico
Regia: Marco Kreuzpaintner
Interpreti: David Kross, Daniel Brühl, Christian Redl, Robert Stadlober, Paula Kalenberg, Hanno Koffler, Anna Thalbach, Charly Hübner, Moritz Grove, Tom Wlaschiha













Trama
Germania, inverno del 1646. Mentre in Europa imperversa la Guerra dei Trent’anni, Krabat è un giovane mendicante che, insieme agli amici Baro e Lobosch, gira di casa in casa in cerca di fortuna. Dopo una notte passata all’addiaccio e tormentata da misteriosi incubi, il ragazzo risponde al richiamo di uno stormo di corvi, che lo invitano a seguirli attraverso le montagne innevate. La destinazione del viaggio è Koselbruch, una vecchia cascina con un mulino ad acqua, in cui vivono un anziano stregone e i suoi undici discepoli. Krabat sarà costretto a unirsi a loro, a imparare le arti magiche e a sottomettersi alla volontà del Maestro: lo aspetteranno un cammino difficile e doloroso e una prigionia apparentemente senza scampo.






Parere
Questo film è catalogato come un horror ma secondo me hanno sbagliato etichetta ihihihi.

Già leggendo la storia sembra più un fantasy cupo infatti il film non è mai macabro nè tantomeno horror. Secondo me questo film, che si svolge quasi tutto all'interno del mulino e nel campo circostante, non merita molta attenzione e non perchè sia fatto male ma perchè la storia è statica e scontato il risultato. Di magia se ne vede poca anche se gli effetti speciali sono buoni. Il messaggio dell'amicizia è forte, come il non arrendersi alle difficoltà della vita e a reagire opponendosi al destino che ha portato questi giovani ad essere "imprigionati" in un mulino dove imparano a usare la magia nera ma non saranno mai liberi di andarsene.
Molto belli sono i luoghi dove è stato girato, la fortografia e i costumi dell'epoca.
Direi che è un film da vedere per una serata tranquilla senza troppe pretese.


Questa è la trama del libro di Otfried Preussler.
Krabat, giovane orfano, di etnia Soraba che vaga di villaggio in villaggio all’epoca in cui quello del viandante era quasi un mestiere, fa uno strano sogno: undici corvi appollaiati su una stanga lo chiamano con insistenza, invitandolo al mulino della palude di Kosel. Poiché il sogno si ripete per più notti, il ragazzo decide di mettersi alla ricerca di quel luogo, lo trova davvero, viene ingaggiato dal mugnaio come apprendista e inizia il suo tirocinio con altri undici garzoni. Ben presto Krabat si rende conto d'essere finito in una scuola di magia nera, ma, allettato dall'idea di diventare un esperto nell'"arte delle arti", quella che consente di acquisire un immenso potere, accetta di seguire gli insegnamenti del mugnaio-maestro.
Allievo diligente, Krabat non sa però rinunciare al mondo esterno ed è sempre pronto a coglierne i richiami di vita e d’amore; inoltre, troppe sue domande rimangono senza risposta: chi è il misterioso compare che giunge al mulino nelle notti di novilunio? Quali orribili sostanze tritura quella che viene chiamata la Macina Morta? Così, nel ragazzo matura a poco a poco la decisione di opporsi al potere del maestro, di trasformarsi da allievo prediletto in antagonista. Ecco che allora la favola si rivela per quello che è: un romanzo sulla scelta fra potere e amicizia, potere e amore, potere e libertà.



Conclusione
Come si può evincere dalla trama vi è una morale alla fine del romanzo che era stato scritto dall'autore tedesco per un pubblico di ragazzi, una fiaba che doveva insegnare cosa scegliere nella vita e quali sono i valori importanti, questo messaggio viene trasmesso anche dal film ma non avendo letto il libro non posso dire di quanto le due opere si discostino, sebbene ho fatto mio l'insegnamento di Tracy Hickman (autore dei cicli di Dragonlance) un film è un'opera d'arte diversa dal libro dalla quale prende spunto, non è un adattamento ma l'interpretazione dell'autore che ne da una propria visione con altri mezzi rispetto alla carta stampata.


Voto: 3/5

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