BIBLIOTECA: La fine del mondo e il paese delle meraviglie
La fine del mondo e
il paese delle meraviglie – Haruki Murakami
Einaudi Editore –
collana SuperET
ISBN: 978-8806216979
Copertina Flessibile
515 Pagine – Prezzo: €
15,00
Sinossi
In una piccola e spettrale città, che mura insormontabili
separano dal resto del mondo, gli abitanti, privi di ombra e di sentimenti,
vivono al riparo da qualunque emozione. Un nuovo arrivato ha il compito di
leggere i vecchi sogni nel teschio degli unicorni, i soli animali del luogo,
cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita o dimensione. Parallelamente,
in una Tokyo futuribile e disumana, un uomo viene coinvolto da uno scienziato,
geniale ma sconsiderato, in un esperimento a rischio della vita che lo porterà
a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature
mostruose e maligne, metafora delle paure che agitano le coscienze. Proprio nel
buio fitto della mente si troverà la soluzione che lega i personaggi dei due
mondi, in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le
due dimensioni, o il viaggio sarà senza ritorno?
Trama
La trama di La fine del mondo e il paese delle meraviglie è
composta da due storie parallele che inizialmente non hanno nulla in comune, ma
che da circa metà narrazione in poi prendono a convergere ed intrecciarsi
sconfinando alla fine l'una nell'altra.
Il protagonista de La fine del mondo è un uomo appena arrivato
in una città cinta da alte mura che impediscono agli abitanti di uscire,
tenendoli al sicuro dal mondo esterno. L'uomo, che non ricorda nulla della sua
vita passata, viene costretto a separarsi, come consuetudine per i nuovi
residenti, dalla sua ombra e gli viene assegnato dal guardiano il compito di
Lettore di sogni. Questo lavoro, svolto nella biblioteca pubblica, lo costringe
a leggere il contenuto dei crani degli unicorni defunti che pascolano nei prati
della misteriosa città. L'uomo inizia ad abituarsi alla sua nuova esistenza,
anche se con la sua ombra morente è deciso a fuggire, finché non comincia a
comprendere la natura della città e a nutrire dei sentimenti nei confronti
della sua compagna di lavoro.
Il paese delle meraviglie vede invece un cibermatico, un
uomo in grado di immagazzinare e criptare informazioni nel proprio cervello,
alle prese con un grosso complotto che porterà alla "fine del mondo",
secondo quanto gli spiega lo scienziato che lo ha trascinato nei guai. Infatti
la procedura di shuffling, che cripta i dati basandosi su un parametro univoco
del cervello del protagonista, ha innescato una reazione a catena capace di
capovolgere la realtà. L'uomo dovrà sfuggire al Sistema e alle grinfie degli
Invisibili per giungere all'unica possibile conclusione della sua esistenza.
Parere
Ok, lo ammetto, il mio parere in questo caso non può essere
preso per buono in ogni singola parola, anche perché – francamente – sono arrivata
allo stremo intorno a pagina 156, dove ho preso la non sofferta e decisamente
agognata decisione di abbandonare il libro.
Forse un giorno lo riprenderò, il segnalibro è lì a
ricordarmi dove sono riuscita ad arrivare.
Per quanto scritto bene al punto da trasformare la prosa in
poesia di immagini (se non altro il traduttore conosce bene l’italiano e l’editing
a me sembra buono), ogni pagina è stata una sofferenza di noia mista a una curiosità
spentasi rigo dopo rigo. Sebbene la tematica prettamente fantastica del libro
che si innesta, stando alla trama, a profonde riflessioni filosofiche sul senso
della vita e sull’utopia della vita perfetta in contrasto con l’imperfezione
delle emozioni, questo libro mi ha davvero lasciato l’amaro in bocca.
Sconclusionato, inconcludente, in 150 pagine non si è
trovato un briciolo di senso logico in nessuna delle due storie parallele che mi
desse lo spunto di proseguire, che mi innescasse quella spirale di curiosità e
suspence che mi induce poi a proseguire nella lettura.
Non posso quindi dilungarmi troppo, in quanto non avendo
finito il libro, probabilmente il mio parere è completamente sbagliato e magari
in futuro quando avrò lo sprazzo di riprenderlo cambierò completamente idea, ma
se in 150 pagine non ho trovato un motivo che sia uno per proseguire, questo
libro nella mia scala dei valori scende decisamente sotto i tacchi.
Mi immagino, ora, la levata di scudi degli strenui difensori
di Murakami, pronti al flame o comunque a indagare su questa mia rinuncia, beh
no, sappiate che non ho letto altro di questo Giapponese e sinceramente la
curiosità iniziale che 1Q84 mi ha sempre ispirato con quanto letto finora mi è
stata proprio cancellata. Il problema è che finora non ho trovato nulla: niente
nomi, niente orizzonti, niente colori. Niente contenuti. Niente di niente.
Solo noia di due mondi che appaiono l’uno il negativo dell’altro
e che non esistono in nessun dove, nemmeno nella fantasia dove invece
dovrebbero essere di casa. Per cui, sì, c’è una trama, anzi due, forse alla
fine si intrecceranno, ma quella fine a ben vedere non mi invoglia per niente
di ricercarla nel vuoto nulla di quelle pagine.
Aggiungo inoltre, la mia continua e costante meraviglia nel
constatare come l’uso della prima persona singolare come voce narrante diventi
sempre più preponderante, nascondendomi aspetti della storia che poi mai
vengono svelati. Sinceramente, sono un po’ stufa di ragazzini incapaci di
raccontare una storia che non sia “la loro storia”, spesso raccontata pure
male. Murakami non è certo un ragazzino dal momento che ha l’età di mio padre,
ma lo stile di narrazione non si discosta dallo stile adolescenziale che
ultimamente va tanto di moda e che, a dirla tutta, tanto abbassa la qualità
grammaticale e stilistica della nostra bella lingua e della narrativa in
generale.
Voto: 2/5 (e mi sento buona, oggi)
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