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BIBLIOTECA: Ipazia - la vera storia

Ipazia, la Vera Storia. - Silvia Ronchey
Editore: Rizzoli
Formato: cartonato.
ISBN: 978-88-17-04565-0
Pagine: 193


Sinossi
«C’era una donna, allora, ad Alexandria, il cui nome era Ipazia. Figlia di Teone, filosofo della scuola di Alexandria ed era arrivata a un tale vertice di sapienza da superare di gran lunga tutti i filosofi della sua cerchia.»
Per Socrate Scolastico, suo contemporaneo, avvocato alla corte di Costantinopoli.

“Quel nome in lingua greca,” (Ipazia) “usata al tempo laggiù, evocava un’idea di «eminenza», «acutezza», «suprema altezza» glielo aveva dato suo padre, un celebre sapiente, che progettava per lei una carriera di studiosa. Nessuno poteva immaginare che il destino, il caso, che è re del mondo, avrebbero fatto di Ipazia una martire del pensiero. Che quella discendente di pacati professori della civile Alessandria, avrebbe avuto una morte violenta. Che sarebbe stata vittima di un assassinio atroce, tra i piu’ deplorati nella storia della cultura.”

“Per gli Alessandrini (era) il 415, l’anno della morte di Ipazia, è il 5096 dalla crezione del mondo, (...) l’ottavo anno di regno (...di) Teodosio II.” Tutto il virgolettato son parole della professoressa Ronchey.

Sotto trama 
Questo libro, uscito nel 2010, nonostante l’impostazione di un giallo vero e proprio, è un saggio, una ricerca storiografica e storica su un personaggio controverso, rimasto ignoto ai piu’ ma osannato perfino da Diderot che le dedica una voce intera nella famosa Enciclopedia. Diviso in tre parti, cioè:

  1. Chiarire i fatti, 
  2. Tradire i fatti, 
  3. Interpretare i fatti, sviluppa un discorso, rispettivamente: sui fatti di cui siamo al corrente; su come l’abbian vista nella storia e infine; le conclusioni della luminare. 


Al testo vero e proprio, infine, segue una “documentazione ragionata”, evoluzione dell’elenco o delle note ragionate delle enciclopedie di altre cento pagine che è di fatto un altro libro, poi le abbreviazioni bibliografiche ed infine indice dei nomi ed indice per arrivare al numero considerevole di 319 pagine.

Parere
“Nel quinto secolo dopo Cristo una donna fu assassinata. Non sappiamo molto di lei, se non che era bella e che era una filosofa. Sappiamo che fu spogliata nuda e che fu dilaniata con cocci aguzzi. Che le furono cavati gli occhi. Che i resti del suo corpo furono sparsi per la città e dati alla fiamme. E che a fare questo furono dei fanatici cristiani.(...)”

Questa è la prima parte dell’introduzione del libro dalle parole della professoressa Ronchey stessa e non ho potuto che calarmi in un viaggio, misto di fonti storiche precise, frutto di ricerche e sudore. E poi commuovermi per la storia di questa donna, frutto della Sapienza antica e succube di... lo scoprirete. Su questa figura, nel 2009, Alejandro Amenàbar aveva tratto Agòra, interpretato sommamente dalla splendida bellezza Rachel Weisz, che dava il giusto mistero al personaggio e mi son fiondato sul libro uscito l’anno successivo. Il testo colleziona le fonti per tutto il tempo ma le integra al resto, rendendo tutto molto fluido, mai pesante né pedante ma certamente fitto di citazioni e consigliabile agli appassionati. Per me merita il voto pieno, per via anche dell’abilità ricostruttive della ricercatrice. Grazie.

Quando ti vedo mi inchino
a te e al tuo sapere
e guardo la casa astrale della Vergine:
perché i tuoi atti si segnano nel cielo
Ipazia venerata, perfezione
di ogni discorso,
stella purissima della filosofia. 

[Trad. della professoressa, dall’epigramma dell’Antologia Palatina, attribuito a Pallada.]

Voto: 5/5

Recensione a cura di Decimus Darius Varro

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