BIBLIOTECA: Destinazione Balder
Massimo De Faveri - Destinazione Balder
Brossura 345 Pagine
Edizione: 2
ISBN-10: 8862470665
ISBN-13: 9788890646249
Editore: Plesio Editore
Data di pubblicazione: 11 Jun 2012
Sinossi
Prossimo futuro, anno 2104. La Terra è animata dal fervore
tecnologico e scientifico susseguente al contatto con una seconda razza umana,
non terrestre: è lo scenario nel quale si dipana l'indagine di un detective
privato metropolitano, ingaggiato dall'Interpol per investigare sui traffici di
un noto magnate della finanza.
Risvolti imprevisti porteranno questa missione a
intrecciarsi con le tappe di una spedizione scientifica dell'ONU, incaricata di
completare il "rapporto di colonizzabilità" del pianeta Balder. Snodandosi
tra i parchi di Montreal, i mercati indonesiani di Surabaya, i vicoli di
Washington, le giungle di Balder e le paludi del gemello Hod... rimbalzando
dagli scenari rudi e claustrofobici delle astronavi mercantili a quelli
raffinati o asettici dei vascelli scientifici dell'ONU, l'inchiesta approderà a
una verità insospettabile, sollevando il velo dal più grande intrigo militare
del dopo-contatto.
Trama
Il detective privato Lajos Russell viene ingaggiato dal
colonnello Haxington di Arca Sigma con lo scopo di indagare su loschi traffici
riconducibili al magnate John Sherman, motivo per il quale si troverà a
partecipare, sotto copertura, a una spedizione scientifica dell’ONU diretta al
lontano pianeta Balder. Ma il viaggio si rivelerà tutt’altro che tranquillo e
non mancheranno insidie, naufragi e colpi di scena. Pagina dopo pagina la
narrazione porterà il lettore a seguire da vicino le tappe della missione
scientifica della nave Telemachus nel
suo viaggio fino a Sphere, ai confini del sistema terrestre, e quindi verso il
sistema Wotan dove l’equipe scientifica potrà studiare i pianeti gemelli Balder
e Hod e portare a termine il compito precedentemente interrotto a causa degli
incidenti verificatisi in un’analoga spedizione circa un ventennio prima.
Vicenda oscura che ha lasciato un segno nella vita dello stesso Russell e dello
scienziato Ian Keller, superstite della spedizione del 2086 e responsabile di
quella in corso.
Parere
Destinazione Balder è il primo libro della collana Sirio
della casa editrice Plesio Editore e Sirio è – nella finzione di questo libro –
la culla di una civiltà avanzatissima che è co-protagonista in questa storia.
Se sia un caso o meno, non mi è dato saperlo, però è un
pensiero intrigante.
Sono un’amante del fantastico e anche se le mie scelte
virano più sul fantasy non disdegno certo la fantascienza. Trovo sia un mondo
altrettanto affascinante creare un sistema fantastico ma con regole – se vogliamo
– ancora più severe del fantasy. Perché quando si scrive di fantascienza, il
mondo che viene proposto al lettore è molto più simile a quello che stiamo
vivendo di un classico fantasy e quindi molto più facile subire la sospensione
dell’incredulità e perdere il filo del discorso distratti da dettagli che ci
fanno scuotere il capo con rammarico poiché non credibili.
Massimo De Faveri in questo è molto bravo a portarci nel
futuro senza strafare nello scientifico-tecnologico e intreccia con abilità i
vari indizi in cui i protagonisti si imbatteranno insieme con il lettore nel
dipanare l’intrigo che sta alla base di tutto. Abile anche nella descrizione,
senza paroloni pomposi e senza gonfiare inutilmente il testo, sia degli scontri
uno contro uno, sia nella descrizione delle battaglie spaziali.
Reduce dalla visione del deludentissimo Capitan Harlock,
questo dettaglio l’ho apprezzato particolarmente perché l’autore è riuscito a
dipingere una scena spaziale con poche pennellate essenziali dando in cambio al
lettore tutta l’emozione che mi hanno ricordato le inquadrature alla Star Trek
Next Generation.
Il principale pregio di questo libro è che trascina
immediatamente il lettore nel vivo dell’azione catapultandolo in
un’ambientazione futuristica e fomentando le prime domande come solo un buon
investigativo sa fare. Cosa, questa, per niente scontata.
Ma vediamo di scendere un po’ nel dettaglio, cercando di
spoilerare il meno possibile. Innanzitutto c’è da riprendere il discorso della
costruzione dei mondi fantastici, perché in questo caso l’ambientazione è uno
degli elementi più apprezzabili: curata sotto ogni aspetto, tratteggia un mondo
fantascientifico plausibile e credibile con specifici tagli tecnico-scientifici
che emergono qua e la per tutto il libro a spiegarci la fisica di base di
questo mondo, per lo più lasciandola emergere più che in digressioni impersonali
da brillanti dialoghi tra personaggi veramente tra i più disparati. Entusiasmante
è, come esempio, la spiegazione del piano basilare da parte di matematici e
fisici che dibattono sulle leggi che lo regolano arrivando infine a quella
scoperta che darà la svolta alla trama. Pur se soffermandoci a pensarci su a
fine libro, ci si rende conto di come l’autore abbia sorvolato sulla
descrizione degli ambienti veri e propri quali città o colonie spaziali, è
anche vero che ne ha tratteggiato l’essenza in modo superbo, dando modo al
lettore di non sentirsi mai davvero spaesato o di trovarsi in un contesto
incoerente.
I personaggi sono ben approfonditi, dai principali attori come
Lajos Russel e il capitano Markus, fino ai più marginali agenti sirio o nemici
nomadi, pur lasciando ampi margini per le comparse di parti non chiarite e che,
francamente, non abbisognano di maggiori approfondimenti. Insomma, tutti sono
calibrati precisamente per il ruolo che devono ricoprire e per il grado di
presenza che si può rilevare nel testo. Pregio questo non da poco, sebbene a
qualcuno possa dispiacere e possa aspettarsi un proseguo della storia per
approfondire questi personaggi, come magari il pilota mezzosangue dhenosiano
Rillian, o l’agente sirio Khori. Interessanti personaggi, certo, ma fin là, non
certo un motivo sufficiente per imbarcarsi nella scrittura di una saga che
rischia di fare un pessimo salto nel vuoto dell’inutilità.
Sempre parlando di personaggi mi ha fatto sorridere la
presenza di un’esper, Val Ayleen, che richiama un po’ quella fantascienza
fumettistica alla Nathan Never primi tempi, e come allora quando finivo un
albo, mi trovavo a macinare idee su idee per quei veli di mistero che rimanevano
attorno a determinate figure. Allo stesso modo quando ripenso a questo
personaggio, Ayleen, mi rimane il dolce amaro ricordo di quegli albi di Nathan
Never dal finale aperto con la speranza che si involava a braccetto della fantasia
a cercare risposte a domande non espresse, ma tutte lì presenti.
Quanto ho davvero apprezzato nella profondità dei
personaggi, è la varietà di umori e di situazioni che mostrano e incontrano. Di
volta in volta variano e si adattano perfettamente alla situazione, talvolta
facendoci anche sorridere, quando per esempio troviamo un super macho come il
protagonista, Russel, che non batte ciglio nel trovarsi in un conflitto a
fuoco, ma trema come un bambino alla sola idea di essere lasciato insieme a uno
scienziato.
La trama si divide in sotto trame all’apparenza scollegate,
ma che marciano a spron battuto verso un medesimo epilogo. Sono ben separate,
ma non mancano indizi ed elementi utili al lettore per ricollegare tutto
insieme con facilità, seguendo i ragionamenti dell’investigatore privato e
giungendo con lui alle medesime conclusioni, seguendo i suoi passi. Ben
bilanciato, quindi, non consente al lettore di “perdersi” e gli consente di
godere appieno di questo testo così umano.
Una fantascienza, quella di Destinazione Balder, molto
tecnologica e scientifica, ma altrettanto umana. Non si sente parlare di
droidi, robot, cyborg o droni e anche la tecnologia non va mai, in pratica, a
sostituire l’elemento umano come in molti film del genere ho trovato.
A proposito di film: emerge e scoppia come una bolla di
sapone tutto l’amore e la passione che l’autore ha per la fantascienza. Hod e
quanto avviene su quel pianeta ricorda troppo l’episodio di Star Wars in cui
Luke Skywalker atterra sul pianeta Dagobah, ma le similitudini si fermano qui,
anche se Balder può sembrare un omaggio (che lo sia?) alla serie culto del
genere: Star Trek – infatti Balder è il nome di un pianeta di confine della Federazione.
Cogliere queste citazioni non toglie, comunque, originalità alla trama,
supportata anche da uno stile narrativo fluido, dal vocabolario ampio, preciso
e incredibilmente forbito, producendo come risultato alla fine della fiera, un’opera
adatta a un pubblico vastissimo e senza limiti di età.
Un punto debole, purtroppo, c’è: la velocità. L’evoluzione
della parte investigativa, al fine di dare spazio anche all’azione, è
estremamente rapida e l’indagine di Russel si chiude relativamente in fretta,
scatenata da una catena di eventi che, da Balder alla Terra, si risolvono un
pochino troppo concisamente, per dare spazio a un finale che seppur nell’insieme
è ben descritto (la battaglia spaziale), è un po’ debole e, nella parte
conclusiva, può dare l’impressione che sia stato messo assieme per dovere di
cronaca, allungando il testo in modo inutile e lasciando comunque al lettore un
vago senso di incompiuto, quasi che non si sia arrivati a una conclusione vera
e propria.
Infine, da appassionata di astronomia e di quasi tutto ciò
che è tecnica e scienza, ho molto apprezzato l’inciso iniziale dell’autore in
cui precisa alcune scelte narrative che esulano apertamente dalla scienza
conosciuta con l’unico scopo di narrare una storia, questa storia. Un esempio?
Beh, tanto per dire, e per rifarmi all’apertura di questa mia opinione, cito l’esistenza
di un pianeta abitato attorno a Sirio, considerata in questo testo alla stregua
del Sole senza approfondire invece che è un sistema binario (la stella Sirio è
in realtà un sistema composto da due stelle che orbitano attorno a un centro
gravitazionale comune) che difficilmente consentirebbe l’esistenza di un
pianeta a una distanza tale da consentire la vita così come la conosciamo.
Divagazioni astronomiche a parte, un libro che consiglio
vivamente per trovare alcune ore di svago e di azione e decisamente un buon
motivo per una casa editrice di intitolare la sua collana di fantascienza alla
stella del Cane Maggiore, Sirio appunto, cardine di questo testo.
Voto: 4/5
Ringrazio della bella e approfondita recensione.
RispondiEliminaSvelo l'arcano sul nome della collana, per quanto questo rischi di togliere del romanticismo alla vicenda e riportarci alla realtà: il nome della collana era stato scelto prima della selezione del libro.