Ad Block Amazon

BIBLIOTECA: Il Tramonto della Luna 3 - L'alba di Sangue

Il tramonto della Luna Vol. III - L'Alba di Sangue di Andrea Micalone
Editore: Self-Publishing
Prezzo: € 3.99
Formato: digitale ePub, PDF, mobi



"Non esistono spargimenti di sangue educati o eroici. Soltanto nelle antiche ballate gli eroi salvano il mondo rimanendo con gli abiti puliti."



Sinossi
Tra sussulti provenienti da oscurità sotterranee dimenticate e stormi di uccelli in fuga verso oriente, l’ora dell’Orondrost è ormai giunta. L’apocalisse predetta da tutti gli antichi scritti sta per abbattersi sulle terre conosciute e gli eserciti del Norrendal cercano di compattarsi per l’ultima strenua difesa. Le fortezze sui valichi, dopo una silente attesa durata trecento anni, si preparano ad affrontare la prova più dura. La necessità di eleggere un Generale Unificato è stringente, ma strane alleanze politiche cominciano a palesarsi, mettendo in dubbio i vecchi ordini. La coalizione tra la famiglia regnante nanica, i Taflir, e il Generale elfico Belerar Lidrall, autore di atroci atti di sangue durante la guerra civile di Killingar, costringe Enestar e i suoi compagni a scontrarsi con difficoltà inattese.
Intanto Gothar Marg, il Principe Alamurro deciso a rivelare l’identità della Mente, prosegue la propria indagine in sinistre dimore colme di effluvi alchemici e saloni aristocratici dove gli intrighi si addensano.
I rapporti tra i regni del Norrendal diventano sempre più tesi, le alleanze si indeboliscono e nuovi oscuri personaggi si rivelano per ottenere il potere. Se dopo il "Tramonto della Luna" sorgesse un nuovo giorno, sarebbe soltanto un'alba di sangue.

Trama
Tutto sembra inesorabilmente precipitare sotto l’assalto delle bestie nere e bianche che scendono da Nord dopo aver devastato Bardumillar e Gosharenda, sterminando letteralmente il popolo dei Nani Grigi, di cui il più alto in grado e uno dei pochissimi sopravvissuti si è rivelato essere in realtà un traditore al servizio della Mente.

Continuano a dipanarsi misteri orribili: sotto le corazze dei mostri morti si cela un segreto indicibile tale da giustificare l’enormità dell’esercito mostruoso mossosi contro le Razze Senzienti. E mentre gli uomini alla Gatierf Edria fanno il conto, troppo lungo, delle vittime di quella carneficina che poteva diventare un vero e proprio eccidio, un esercito di 80.000 uomini sta muovendosi attraverso il Norrendal per andare a rinfoltire le fila dei difensori. Ma nulla sembra essere sufficiente ad arrestare l’avanzata dei mostri e la perdita della Gatierf Edria sotto un altro terribile assalto conduce gli esponenti delle varie razze di nuovo a Ilan Tul, di nuovo al Maracan per eleggere un generale unificato che guidi le forze delle Razze Senzienti contro i mostri che minacciano il Norrendal, attaccato da Est e da Sud.

L’unico che sembra qualificato e con abbastanza esperienza per assurgere a tale carica è Belerar Lidrall, il Primo Generale degli Elfi, che non si fece problemi a scatenare una guerra civile per salire al potere, che detiene grazie all’attuale re, praticamente un suo fantoccio. Ma la sua candidatura, per quanto logica, è scomoda per tutti e a sorpresa Enestar si candida e vince l’elezione per l’assennatezza anche di chi lo osteggiava poiché per gli Alti Patti il Generale Unificato per essere eletto deve ottenere un voto unanime, altrimenti la votazione viene rimandata di un mese e tutti sanno che, nelle condizioni attuali, non hanno a disposizione tutto quel tempo.

Nel frattempo Gotharg Marg, principe ereditario degli Alamurri, ormai libero da una missione che è chiaramente fallita, si muove da solo e giunto alla capitale del Regno degli Uomini investiga indisturbato, inseguendo un segreto celato in una pietra rossa. E trovando risposte inaspettate.

Intanto, sotto la guida di Enestar si svolge una battaglia campale proprio lì dove le leggende narrano della grande battaglia dei Primordi e quando tutto sembra perduto giunge ai popoli del Norrendal un insperato aiuto che però sembra anch’esso vano. E poi, quando tutto sembra perduto, quando tutto sembra impossibile, Enestar risolve la situazione. E diventa l’eroe che non sembrava destinato a essere, un passo avanti a tutti.

Parere
E siamo giunti al terzo appuntamento con il ciclo de “Il Tramonto della Luna”, aspettando di vedere un’alba rosso sangue alzarsi sul Norrendal e sulle Razze Senzienti.

Come sapete raramente mi espongo nelle mie opinioni tanto da citare una frase del libro, anche perché di solito non ne trovo mai di così intense da restarmi in testa abbastanza a lungo da trascriverle. E no, vade retro satana, te e il tuo evidenziatore/matita/post-it del cavolo. Non sporcherò mai un libro, non lo facevo nemmeno con i libri di testo a scuola, figuriamoci.

Eppure, Micalone mi ha scavato dentro al punto da farmi ricordare questa citazione. Perché è dannatamente vera e noi semplicemente non ce ne rendiamo conto, molti autori fantasy non se ne rendono conto perché son cose che, per fortuna, nessuno di noi ha mai vissuto.

Non posso che ripetermi rispetto ai primi due libri, le aspettative si alzano ancora in questo terzo volume e certi passaggi lasciano letteralmente a bocca aperta.

Il finale del primo libro era assolutamente fuori da ogni schema, il finale del terzo, maledetto Micalone, è se possibile ancora più sorprendente e ancora più fuori dalle righe. E ti fa capire che è tutto parte di un grande, meraviglioso e perfettamente compiuto Piano portato avanti con puntigliosa precisione e con il “cattivo” non uno, ma venti passi avanti rispetto agli altri.

Ora, francamente la scelta narrativa è palesemente votata a dire ai lettori che sta per arrivare un quarto libro, sicuro come il male (o come la Mente?) e forse il modo in cui tutto viene scoperto è stato risolto in modo un po’ frettoloso e forse questo è l’unico neo perché le spiegazioni finali ingenerano un infodump su tutta la vicenda dall’inizio della trilogia, anche se non pesante o fastidioso, ma soprattutto fanno storcere il naso per la facilità con cui il nano ha trovato la soluzione. Capisco però anche che per mantenere il livello qualitativo della storia lì dove Micalone l’ha portato qualcosa sia necessario sacrificarla e nel complesso, alla luce di tutto quello che ho letto, è un sacrificio più che accettabile e, anzi, addirittura benvenuto.

L’epilogo urla al mondo che arriverà un quarto libro, ma se la saga dovesse concludersi qui giuro che ne sarei comunque felice perché una conclusione del genere e una così magistrale conduzione del filo narrativo non l’ho davvero mai vista.


Voto: 6/5 E no, non è uno scherzo.

P.S.: Andrea Micalone, se non ti sbrighi a chiudere il ciclo mi ritroverai a campeggiare sullo zerbino di casa tua e ogni volta ti chiederò: “Allora? L’hai finito?”

P.P.S. Allora? L’hai finito?

1 commento:

  1. Ti ringrazio ancora una volta per la recensione!
    Eh no... per il quarto si dovrà aspettare, ma la trama è già ben determinata

    RispondiElimina

Powered by Blogger.