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BIBLIOTECA: Centurio - Il potere di Roma

Centurio - Il potere di Roma di John Stack
Editore: Tre60
ISBN: 9788867020881
Pagine: 378 pagine, libro - cartonato con sovracoperta
Prezzo: € 9.90


Sinossi
Da sempre, Roma persegue con determinazione e ferocia una strategia di espansione territoriale senza precedenti. E, dopo aver conquistato l’intero territorio italiano, la Spagna e la Macedonia, è ormai inevitabile lo scontro con la grande potenza che detiene il controllo del Mediterraneo: Cartagine. Tuttavia il Senato è consapevole dell’inferiorità romana nei confronti delle invincibili navi nemiche. Per avere almeno una possibilità di vittoria, è indispensabile creare dal nulla una flotta di dimensioni tali da tener testa ai cartaginesi. Un compito titanico, che ricade sulle spalle di Septimus. Appartenente a un’antica e nobile famiglia di soldati, il centurione si è messo in luce come abile stratega e carismatico condottiero, eppure lui non sa niente di combattimenti navali. E così è costretto a servirsi di Atticus, un esperto navigatore di origini greche. Con i cartaginesi che già tengono in ostaggio alcune legioni romane stanziate sulle coste siciliane, i due comandanti dovranno quindi allestire nel più breve tempo possibile una flotta efficiente e addestrare i legionari alla guerra in mare. Ma, ben presto, si renderanno conto che, tra le file del Senato, nel cuore stesso della Repubblica, si annidano interessi e ambizioni personali che rischiano di spianare la strada al nemico…

Trama
Mar Mediterraneo, 246 a.C., la flotta di Cartagine pone il blocco navale ai porti della Sicilia appena conquistati da Roma e blocca i rifornimenti per le due legioni romane stanziate nel territorio siciliano.
E' una corsa contro il tempo, quella che fa la gloriosa Repubblica, nell'allestire una flotta di triere e lanciarle all'attacco del colosso dei mari. Ma ce la fanno, in poco più di un mese costruisco, armano e mettono in mare ben centocinquanta navi da battaglia che porteranno lo scompiglio nelle chiare acque palermitane, decretando l'inarrestabile crescita di un popolo che ora guarda con speranza e determinazione anche a nuovi orizzonti tinti non più dalla terra, ma dal mare.

Parere
Il romanzo è il racconto storico di una delle più grandi vittorie di Roma, tutti i fatti storici - dalle battaglie sul campo e nella Curia all'armamento di ben centocinquanta navi sulla spiaggia di Fiumicino - sono realmente accaduti e se anche alcuni tratti per chiari intenti narrativi sono stati inseriti di contorno per rendere questo pezzo di storia più godibile, l'attinenza storica non ne è stata assolutamente intaccata, tutt'altro: romanzare fatti storici - senza strafare s'intende - aiuta a ricordarli e a serbarli in cuore molto più a lungo che non doverli studiare sui libri di testo.
La scorrevolezza della stesura scende dentro di noi con la freschezza e la facilità con cui berremmo un bicchiere d'acqua fredda in pieno luglio, merito questo non solo dell'autore, ma anche dei valenti traduttori che la casa editrice ha scovato e assoldato.

Spesso, infatti, si fa l'errore di attribuire tutto il merito dell'opera al solo autore, finendo per preferire gli autori stranieri agli italiani per la pregevolezza della loro scrittura dimenticando che essendo stranieri la trasposizione in italiano non sono certo loro a farla, ma dei traduttori che - oltre a tradurre meramente il testo - poi lo devono anche rendere naturale e vivace dal punto di vista narrativo.

Il romanzo ci mostra uno spaccato storico di vita militare e politica molto intenso e, perchè no, anche molto veritiero: spie, schiavi, militari, una commistione complessa e ad ampio spettro che ci mostra cos'era davvero Roma ai tempi della Repubblica (corruzione compresa... sembra storia dei nostri giorni, per certi versi!).
Vi ho trovato quindi un ottimo intrico storico-politico, una magistrale descrizione delle battaglie navali che ti tengono letteralmente incollato alle pagine fin dall'inizio, e anche un interessante risvolto personale delle storie dei due protagonisti principali - Atticus e Septimus - amici e colleghi a bordo dell'Aquila, anche se poteva essere sviluppato meglio e non lasciato in sospeso, come una cosa da chiarire e concludere.

Il salto del punto di vista tra le varie fazioni in gioco (dai consoli che si danno battaglia in Senato, ai protagonisti veri e propri alle prese con le nuove leve da addestrare alla battaglia, ai comandanti cartaginesi, ai legionari bloccati e affamati in Sicilia) non è mai pesante e ben calibrato, il distacco avviene con criterio anche all'interno dello stesso capitolo e mai in modo scellerato da non far render conto al lettore sin dall'inizio lo svilupparsi degli eventi.

Nell'insieme è un ottimo libro che consiglio vivamente a tutti, anche a chi la storia non la ama (con libri del genere sono sicurissima che si ricrederà).

Voto: 4/5 (mannaggia a quel chiarimento incompiuto tra Atticus e Septimus...)

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