BIBLIOTECA: Ali di Tenebra
Ali di Tenebra - Mauro Saracino
Editore: Plesio Editore
Pagine: 280 - Brossura
ISBN: 978-88-906462-2-5
Prezzo: € 14,00
Sinossi
Angeli e demoni combattono da millenni sul nostro piano esistenziale e gli esseri umani svolgono per loro la funzione di pedine preziose. Non possono però essere manipolati direttamente, poiché protetti dal divino libero arbitrio. In questo scenario si muove Mayra, una delle poche persone a conoscenza del segreto a causa di un terribile presagio avuto da adolescente. È una ragazza sola, caparbia e cinica, votata alla caccia di quelle che vengono chiamate “ali bianche”. Al contempo troviamo tra le pagine di questa storia Alessio, all’oscuro di tutto e alle prese con la sua drammatica situazione familiare. Il ragazzo, impreparato a conoscere la realtà, non sa di reggere in mano la bilancia della guerra in atto.
Trama
La trama risulta un intreccio di sotto trame abilmente
intessute per portare il lettore velocemente alla fine del libro e a scoprire
quale sarà la scelta dell’Arbitro.
Da un lato abbiamo la storia di Mayra, che già apre il libro
su un mondo ben delineato (il nostro) che però ha una porta spalancata sul
fantastico. Mayra infatti è, per quanto una semplice donna umana, una
cacciatrice di Ali Bianche, temibili esseri di luce che succhiano la vita alle
persone. Quando questo succede ai suoi genitori, Mayra si trasforma in una
donna cinica, brutale alle volte, essenziale e anche un po’ paranoica. Non
disdegna di lavorare per la controparte, i demoni, dando una caccia serrata
alle Ali Bianche al fine di sterminarle. Ricorda un po’ un vendicatore, per la
precisione mi ha ricordato The Punisher. Certo, le due figure non possono
essere più diverse, ma per certi versi mi è sembrato che un po’ si
assomigliassero.
Insieme con padre Hintz si organizza per queste caccie, cui
partecipa insieme alla sua aiutante, un’altra ragazza che si è ritrovata orfana
a causa delle Ali Bianche.
Dall’altro lato abbiamo invece la storia di Alessio, uomo
comunissimo, dedito all’alcolismo da disperazione per la perdita che si
riscuote quando il fratello finisce in un grosso guaio con dei trafficanti di
droga e in particolare con il loro capo, un certo Daniel. Alessio fa quanto gli
è possibile per riscattare la vita del fratello e proteggerlo, disposto a
barattare se stesso per lui e trovando invece con Daniel un accordo ancora
diverso che lo porterà a fare una semplice scelta.
Quando i mondi dei due protagonisti si incontrano, Alessio
viene sballottato in un’altalena di sensazioni per lui incomprensibili, diventa
l’arbitro senza elementi di una scelta che porterà l’intero genere umano a una
svolta. Ma gli viene data una chance di scelta e lui sceglie, lasciandosi alle
spalle una furiosa lotta tra i demoni e le temibili Ali Bianche, una lotta
ancestrale per il dominio sull’uomo.
Parere
Ci ho messo un bel po’ di tempo a recensire obiettivamente
questo libro, perché se da un lato l’ho letteralmente bevuto leggendolo in
poche ore, dall’altro un po’ troppe cose non mi tornavano.
Stilisticamente parlando è un testo molto ben curato, l’intreccio
delle sotto trame e il fluire delle parole catturano il lettore sin dalle prime
pagine, ma poi a una lettura più attenta rimane, chiuso il libro dopo la parola
fine, un che di sospeso che può lasciare perplessi.
Parlo di spunti di trama non sviluppati che tolgono, a ragionarci
a freddo, un della bella patina che il primo impatto offre al lettore.
L’approccio principalmente è quello di un giallo criminale
ambientato nella periferia di Roma, una periferia in mano alle bande malavitose
dove il traffico di droga è sotto gli occhi di tutti e di nessuno. Alessio si
muove in questo ambiente a tentoni, nella vana speranza di salvare il fratello
che, pensando di fare il colpo che gli cambierà la vita, si inguaia per
trentamila euro con uno dei boss della zona. Quello che a un primo momento
sembra una soluzione logica, perde completamente di valore nel seguire i
movimenti impacciati di Alessio, che finisce per inguaiarsi a sua volta con lo
stesso boss di zona.
Questa parte del libro è forse la più lenta e talvolta
scivola nella noia, ma mai abbastanza da far desistere il lettore e l’introduzione
abile di Saracino di alcuni punti di contatto con l’ambito urban fantasy
(Alessio deve fronteggiare uno delle Ali Bianche per conto del boss) sviano il
lettore, dandogli nuovi spunti e facendogli dimenticare i percorsi che si sono
rivelati dei vicoli ciechi.
L’elemento urban fantasy viene introdotto già nelle prime
pagine con l’entrata in scena di Mayra che dà la caccia a uno delle Ali Bianche
(si capirà in seguito, verso la metà del libro, che sono angeli) e prosegue
nell’alternanza dei capitoli che riguardano i due protagonisti, Alessio e
Mayra, seguendo per lo più le gesta di lei.
La caratterizzazione dei personaggi non spicca nel caso di
Mayra, rimane spigolosa, mentre nel caso di Alessio lo rende quello che l’autore
voleva fosse: una persona comune, come tanti altri, un semplice operaio che si
trova coinvolto in qualcosa di più grande di lui.
Si comprende, a ben guardare e analizzare, le intenzioni
dell’autore solo seguendo i dialoghi di Mayra con la sua assistente e con padre
Hintz, dialoghi che poi vengono rispecchiati in altre azioni creando degli
infodump talvolta fastidiosi, mentre dall’altra vengono introdotti elementi non
spiegati e non approfonditi come per esempio la banda del Texano, agli ordini
di Daniel, il boss mafioso non proprio esattamente umano.
Dalla lentezza dei primi capitoli riguardanti la storia di
Alessio si procede in accelerazione fino a un aperto scontro finale tra angeli
e demoni, dove l’azione regna sovrana e spazio alla caratterizzazione e alle
profondità dei pensieri umani non ce n’è e dove anche l’esito non è del tutto
scontato e non viene spiegato, ma solo intuito dal finale alquanto logico, se
non altro in perfetta coerenza narrativa tra comportamento del personaggio
eletto ad Arbitro e gli scarsi elementi che ha in mano per poter decidere.
Tutto questo scorre via veloce e ciò è dovuto all’abilità
stilistica di Mauro Saracino, capace di distogliere il lettore da queste
mancanze con piccoli colpi di scena e abili intrecci che ci portano a seguirlo
per la strada che ha tracciato per noi fino alla fine del libro, pur ritrovando
in molti passaggi, a fermarsi un po’ su alcuni elementi (il trikster, per
esempio), tracce evidenti di un influsso esterno, difatti a me il libro sembra sia
stato ispirato dalla serie Supernatural.
Nell’insieme quindi, il parere è positivo, ma non eccelso e
ritengo che sia una bellissima lettura di svago, ideale proprio per la
spiaggia.
Voto: 3/5
Brava Azia, sei stata molto più precisa e più "tecnica". Io invece ho scritto in modo più emotivo, forse anche un po' di parte perché il genere e lo stile mi hanno coinvolto molto e, come dici tu, mi hanno fatto sorvolare su alcune fluttuazioni del ritmo e alcune spigolosità del carattere. Bella recensione, molto chiara ed elegante!
RispondiElimina