EVENTI: S. Giorgio di Mantova Books
Poco c’è da aggiungere a un evento di cui ho visto la
nascita, in cui credo e che spero abbia nel tempo la valenza e la visibilità
che merita.
Sto parlando del S. Giorgio di Mantova Books, mutuato in
questa sua edizione in books dall’originale “fantasy”, un evento che ha una
rilevanza affettiva un po’ più stretta per la sottoscritta. Sarà perché ho
sempre partecipato in qualche modo attivamente (il primo anno ero tra gli
espositori, il secondo come supporter e quest’anno ho portato in esposizione il
Magister e ho coadiuvato lo staff… qualcuno direbbe che c’è sempre una
fregatura a conoscere gli organizzatori! :P ), sarà perché è sempre stato un
punto di incontro di vecchi amici.
Non datemi della sentimentale, ma se andiamo oltre un’organizzazione
a dir poco impeccabile, che forse quest’anno ha peccato nel voler fare troppe cose
simultaneamente, la verità è che tra staff ed espositori c’è e si respira un
clima più da raduno di appassionati e di amici di vecchia data che di un
semplice festival editoriale con annesso mercatino.
I due giorni sono stati rovinati – ahimé – da una scarsa
affluenza di pubblico e da un acquazzone in puro stile diluvio universale che
ha scoraggiato chi, la domenica, aveva magari fatto un pensiero al partecipare.
Questo scoglio dell’affluenza scarsa, per una manifestazione di recente
nascita, è e sarà un tallone d’Achille difficile da superare nei prossimi anni,
ma che se sarà superato garantirà a questo evento la fama che merita.
Di certo lo staff dovrà trovare la formula vincente che
porti la manifestazione ai livelli delle sorelle di Pandino, Belgioioso, Chiari
e molte altre e una volta che l’avrà trovata sarà un successo a tutto tondo.
La due giorni mantovana si è mostrata quest’anno ricca di
eventi – ben sessantaquattro – non solo dedicati al
mondo del libro, ma anche
ai workshop degli illustratori, alla creatività a tutto tondo e al mondo sempre
piuttosto bistrattato del bambino, per fare con loro dei laboratori che dessero
modo ai più piccoli di esprimere la loro creatività che non deve essere
vincolata al mondo letterario ma libera di interagire con le molteplici
attività che interessano i bambini: dal disegnare draghi e principesse al creare
storie, al, perché no?, cake design.
La conferenza degli ospiti d’eccezione del programma
televisivo “Mistero” – per quanto il tema del soprannaturale possa piacere o
meno, intrigare o meno – ha suscitato naturale curiosità e le presentazioni
delle linee editoriali e dei libri da parte degli autori sono state fatte con
molta professionalità, ma anche verve e ironia. La formula della “Coppa delle
domande bastarde” ideata da Fabio Cicolani e introdotta nelle presentazioni da
lui moderate ha suscitato momenti di allegria e bonaria presa in giro, rendendo
la presentazione meno una formalità e più una chiacchierata tra amici in un
clima rilassato e divertente, formula che auspico torni anche nelle prossime
edizioni con domande ancora più infide e bastarde (tipo: faresti da ghost writer per un’altra puntata di Twilight per un pacco
di soldi? oppure Una poesia a memoria).
Una cosa che mi è rimasta dentro è stata sicuramente il
piacere di incontrare vecchie conoscenze e nuovi amici di faccialibro e di
sentirsi a proprio agio come se fossero conoscenze di sempre, al punto dal
condividere lo stand senza alcun problema, anzi, con piacere e divertimento (v.
l’imbucata strategica di Davide Cencini e di Rita da noi), forti di un legame
che va oltre la semplice conoscenza. Oppure la naturalezza con cui si prende un
libro e se ne legge un estratto per poi commentarlo all’autore (con Alessandro
Fusco e un suo racconto pubblicato in un’antologia), comodamente seduti allo
stand de Il Ciliegio Editore e confrontarsi su stili e generi, su idee e trucchi
del mestiere.
Altro momento di personale piacere è stato il confronto con
Gianni La Corte sul caso controverso di Arsalon, di cui ho fatto un’impietosa
recensione qui, aspettandomi contraddizioni e trovando invece una volontà di
confronto notevole che fa salire di parecchie tacche la stima per piccoli
editori che si danno da fare a questo modo; o, ancora, il piacere di scambiare
quattro parole con Argeta Brozi che presentava fiera e allegra la linea
editoriale della sua Butterfly Edizioni.
A conclusione della prima giornata la risottata e il
concerto dei Korigans hanno riscaldato gli animi dei partecipanti e stretto i
legami di amicizia che già si erano formati, a dare risalto alla domenica –
purtroppo – un acquazzone degno del diluvio universale che ci ha fatto correre
tutti al riparo; la nota negativa: il dispiacere di vedere gli amici di Plesio
Editore dare forfait per il secondo giorno, e altre case editrici che, in
seguito all’imprevisto, se ne sono andate senza nemmeno un avviso, facendo così
saltare la programmazione degli eventi. Un comportamento poco professionale, ma
tant’è, inutile piangere sul latte versato.
La domenica ci ha visti – tutti indistintamente –
protagonisti del servizio del TG locale di Mantova TV (link) dove si respira,
tra le parole del direttore artistico Mauro Fantini, il clima che vi raccontavo
prima, infatti basta vedere le riprese dello stand dove stava il nostro Andrea
per capire cosa intendo e la verve dei tanti presenti che – nient’affatto
scoraggiati dalle poche persone arrivate a vedere la manifestazione – erano impegnati
in eventi, conferenze, presentazioni o semplici chiacchiere su libri letti,
film visti o altro.
È sull’onda di questo che attendiamo quindi con rispetto e
fiducia la prossima edizione, confidando in una nuova formula che ci regali
nuove emozioni e che sia un passo avanti nel rendere questa manifestazione all’altezza
di un pubblico che si dimostra di anno in anno sempre più esigente.
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Concordo in pieno, sono sicuro che con alcune buone idee si riuscirà gradualmente ad aumentare l'affluenza! :)
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