BRANI: Attorno a un fuoco 2
Marzio
si svegliò con un gran mal di testa e rimase sorpreso dal profumo, leggerissimo
in verità, molto femminile ed esotico che gli stuzzicava le narici. Sentiva
tutte le ossa doloranti come se avesse dormito sui sassi e aprendo cautamente
gli occhi per guardarsi intorno vide una lunga treccia fulva cadere da una
spalla e muoversi lieve al respiro della proprietaria che incombeva su di lui.
Spalancò gli occhi, girando piano la testa e si trovò a guardare il volto teso
di Azia che, addormentata, ricadeva sul petto pur mantenendo una posizione
eretta grazie al supporto della spada puntellata a terra. Una mano era posata
sul fodero, l’altra era adagiata sulla sua spalla.
«Che
accidenti…?» Il mormorio in tralice e il movimento svegliarono la sapiente e la
risatina di Meretrix penetrò la coscienza dell’uomo facendo scattare entrambi a
sedere. Azia trattenne un gemito cadendo seduta in terra mentre cercava di
stendere le gambe con una palese smorfia di dolore. L’esploratore, dal canto
suo, si rese conto che il comodo cuscino su cui aveva poggiato la testa erano
proprio le gambe del suo comandante. «Cos…?»
La
guerriera era seduta a gambe incrociate e abbracciava la sua lunga spatha,
guardando i due irridente con un sorrisino compiaciuto sulle labbra.
«Di
che diamine parli?» Biascicò la sapiente, chiedendosi perché avesse la voce e
la bocca così spesse. Poi si risvegliò di colpo. «Che mi prenda un colpo!»
Meretrix
ghignò crudele: «Attenta a quello che desideri: potresti essere esaudita!»
Marzio
guardava dall’una all’altra, in silenzio, senza ben capire cosa fosse successo,
anche se sembrava chiaro che Azia si era addormentata in quella posizione
assurda contro ogni previsione e che c’era di mezzo una scommessa e… «Aspettate
un attimo… che diamine ci facevo con la faccia sulle tue gambe?!»
Meretrix
non resistette oltre e scoppiò a ridere, singhiozzando qualcosa tra una risata
e l’altra sul fatto di non ricordare niente e più lo guardava mentre tentava di
porre quella domanda, Marzio sperò che fosse una domanda, più le risate si
ingrossavano. Nel frattempo Lux dormiva della grossa, rigirandosi sul fianco e
mugugnando qualcosa di inintelligibile.
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