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Vale, generale.

Questo post è pubblicato da Azia, ma scritto e sottoscritto con il cuore dai demiurghi tutti, per uno di noi. Uno di noi che, nonostante la dura lotta accanto al suo generale ha dovuto chinare il capo davanti all'inevitabile sconfitta e ha dovuto assistere alla morte di chi gli era caro.
Un generale, una guida.
Suo padre.
Uno di noi che in questi giorni scende a patti con il suo cuore sanguinante, chiedendosi se tutto è stato fatto per cercare di vincere quella guerra.
Non lo possiamo sapere, ma possiamo sapere come questo demiurgo si sente, vivendo la stessa cruenta battaglia in un'altra casa, lontana molti chilometri fisicamente, ma sin troppo vicina con il cuore.
Certe battaglie si vincono, altre semplicemente... no. Purtroppo. Certi subdoli e micidiali nemici, per quanto le armi a nostra disposizione siano sempre più raffinate ed efficaci, riescono sempre a sopraffarti. Non tiriamo in ballo l'amore (o l'odio) di divinità alcune, semplicemente diciamo: è la vita. Un ciclo che si chiude, anche se con troppo anticipo alle volte.
Quindi, demiurgo, non ti abbattere troppo. Il tuo generale ha vissuto con dignità ed è morto con l'onore delle armi, tutto quanto era in vostro potere fare come famiglia per supportarlo in questa guerra, siamo certi l'abbiate fatto. Piangilo senza vergogna di versare lacrime sincere, ricordalo sempre e onora la sua memoria ricordando i suoi insegnamenti, diventando a tua volta un generale, una guida e, chissà, magari in futuro anche tu un padre della sua stessa solida pasta.
Che il nostro abbraccio in questo momento di dolore, nella sua piccolezza, riesca a superare le distanze che ci separano e che, un poco, ti scaldi il cuore e ti dia una scintilla di nuova forza. Perchè la vita va avanti e noi siamo qui, tutti, a tenderti la mano e a dirti "andiamo avanti, insieme."
E a dire a lui, due semplici parole.

"Vale, generale."

I Demiurghi

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