tag:blogger.com,1999:blog-2062423996158257772024-03-05T08:54:54.968+01:00Legio M UltimaAbbiamo modellato un mondo nostro. Con studio e letture.Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.comBlogger736125tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-65954891690252958682022-04-01T14:13:00.010+02:002022-04-01T14:52:55.492+02:00Tra Storia e Fantasia: Gli Eroi<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDCZTSV_Keh8WmtIsmf-0Ntl_BHtk0X-tcdoQg5RInEED7DJc3tqP4_AwA4Wrc4d4pXhalTISlSHn1lriFROeduzoKxSR7ZM8EYxdeTrB2ftYPP34SbsvvRHqEomZrYSEW_H1TeQ7x-7gsGria2-fPrO0cJfwC3m2PNEdvPgI9JCEW_EOGb0BJ23EyAA/s1200/received_738748776495808.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDCZTSV_Keh8WmtIsmf-0Ntl_BHtk0X-tcdoQg5RInEED7DJc3tqP4_AwA4Wrc4d4pXhalTISlSHn1lriFROeduzoKxSR7ZM8EYxdeTrB2ftYPP34SbsvvRHqEomZrYSEW_H1TeQ7x-7gsGria2-fPrO0cJfwC3m2PNEdvPgI9JCEW_EOGb0BJ23EyAA/w640-h360/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div><br />Buongiorno speculatore et speculatrice e ben ritrovati alla rubrica “Tra Storia e fantasia” dopo tanto, tantissimo, TROPPISSIMO tempo!</div><div style="text-align: justify;">Riprendiamo da dove l'avevamo lasciata, nell'ultima puntata abbiamo parlato di religione, oggi parliamo dei personaggi, per la precisione dei nostri eroi. Sì, insomma, quelli che sembra facile fare, ecco.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E cosa potremo mai dire dei personaggi? In realtà, e molti scrittori saranno più che concordi con me, spesso e volentieri i personaggi rappresentano sfaccettature della personalità dell’autore, quelle parti di noi che nella vita di tutti i giorni non emergono, restano sul fondo a decantare. Non si tratta di una cosa alla “vorrei, ma non posso”, ma di qualcosa di molto più intimo e istintivo di cui noi stessi non ci rendiamo conto di avere.</div><div style="text-align: justify;">E poi ci sono i personaggi che rispecchiano le altre persone, nel bene e – soprattutto – nel male, rispecchiando in questo tutta la nostra voglia di vendetta nei suoi confronti tramutandolo nel personaggio che muore male, ma male davvero. Piccoli egocentrismi da autori, alzi la mano chi non c’è mai passato che tanto non ci credo! 😜🤣</div><div style="text-align: justify;">Oggi però ci concentriamo sui nostri protagonisti e comprimari, gli eroi insomma. E sul lavoro da farci sopra. Ovvio, qui molto dipende da come lo volete fare voi, ma vi ricordo anche alcuni paletti su come voi lo dovete fare. Perché, come sempre, niente è rose e fiori per gli autori.</div><div style="text-align: justify;">Se già nella narrativa moderna contemporanea è difficile rendere “vero” il proprio personaggio e nei mondi fantasy lo è di più quando è caricato di fenomenali poteri cosmici… in un minuscolo spazio vitale (ammettetelo, lo avete letto con la vociona e il falsetto del genio di Aladdin <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" />), quando andiamo a mettere un personaggio in un fantasy storico le cose che sembrano già difficili si complicano se possibile ancora di più. E, paradossalmente, lo studio – che speravate di esservelo finalmente tolto dai piedi, eh? – sarà la vostra ancora di salvezza.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0qjKZ-_9f7qEG83JySYRrKaP4MylyC_1_R-5xF1Q7aGnLWiXeCTwQ8iIkVWhsFSIbNlqWq-_vh3uSZXGYepfZzdKl5x3lKJrLoZc7faX-rxEpD3Vi51EFZdV8aArgT2BQZViW0ZciItVYfiHFjH8OMJcdJalNP5inpQ5O_M4VZvvyOjdjawnTA9irg/s969/521422__death-prophetess_p.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="541" data-original-width="969" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn0qjKZ-_9f7qEG83JySYRrKaP4MylyC_1_R-5xF1Q7aGnLWiXeCTwQ8iIkVWhsFSIbNlqWq-_vh3uSZXGYepfZzdKl5x3lKJrLoZc7faX-rxEpD3Vi51EFZdV8aArgT2BQZViW0ZciItVYfiHFjH8OMJcdJalNP5inpQ5O_M4VZvvyOjdjawnTA9irg/w400-h224/521422__death-prophetess_p.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;">Il problema di un personaggio, specialmente di un eroe a cui dobbiamo far affezionare il lettore, è principalmente quello di un qualunque romanzo storico: deve essere aderente al tempo e al luogo in cui si trova. E se non lo è, le cose si complicano ancora di più. Anche se “al contrario”, l’opera di Turtledove è il classico esempio di ciò.</div><div style="text-align: justify;">Il personaggio, infatti, deve essere aderente al luogo e al tempo in cui vive, fedele agli usi e costumi di dove è nato e cresciuto.</div><div style="text-align: justify;">Facciamo un esempio: un egiziano di fine XVIII sec. a Versailles impomatato e incipriato che discorre con la regina Maria Antonietta è ben poco credibile, in qualunque modo vogliate girare la cosa. Non sta in piedi, perché un egiziano di quell’epoca in primo luogo difficilmente arriverebbe a Versailles, in secondo luogo è praticamente impossibile che riesca anche solo a scorgerla da distante, la regina e, infine, di sicuro non sarebbe vestito in farsetto sgargiante, scarpe di vernice con tacco alto, imparruccato e incipriato con tanto di neo finto accanto alla bocca.</div><div style="text-align: justify;">Capite che intendo?</div><div style="text-align: justify;">Per rendercene conto appieno basta fare quello in cui tutti gli scrittori sono bravi a fare nella solitudine del bagno o della scrittura, ossia il gioco delle scuse. Se ci pensate bene è un gioco che conoscete bene tutti, ovverosia il tentativo di arrampicata libera sugli specchi senza corde di sicurezza nel tirare fuori tutte quelle giustificazioni possibili che uno vorrebbe fossero vere, ma che la sua logica di scrittore gli smonta (sì, non lo volevo dire così apertamente, ma sto proprio parlando di quei momenti di solitudine in cui, guardando la scena appena scritta, parliamo da soli che Gollum ce spiccia casa cercando di convincerci che non è una ciofeca colossale. Fallendo miseramente, tra l’altro).</div><div style="text-align: justify;">Un egiziano alla corte di Francia sarebbe o un servitore della più bassa lega o un ambasciatore, sarebbe vestito o poveramente oppure come un ricco sultano, parlerebbe sempre e comunque con quella flemma tipicamente araba che è nell’immaginario comune grazie a film come “Lawrence d’Arabia”.</div><div style="text-align: justify;">Insomma, dobbiamo studiare usi e costumi in cui il nostro eroe è nato e cresciuto e quelli del posto dove vive. Alla fine possiamo decidere se dargli i famosi “fenomenali poteri cosmici”, in che misura (insomma, renderli un po’ meno cosmici) e bilanciarne gli effetti e le conseguenze con il suo modo di vivere e di rapportarsi con gli altri.</div><div style="text-align: justify;">In fin dei conti, non è affatto necessario che siano eletti, unti dal Signore, eroi per caso che devono<br /> salvare il mondo non essendo capaci in niente, ma riuscendo a fare tutto. Possono esserci, certo e nessuno vieta i cliché, tuttavia anche far sì che siano personaggi che hanno lavorato sodo per giungere dove sono non li rende meno veri o meno eroici. E non è nemmeno necessario che siano sopravvissuti a dei traumi infantili, orfani o che altro.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><img border="0" data-original-height="1284" data-original-width="1920" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN34S0-h-eToJiKgEoqEj94uoCRto51uHlp_AglIWJonvgxNI3hkPhcCxdhVK3NplWDcV2bLlyQ802tnGMJd_AbBup0Z8DesSYmCxUtnBZmz-PA1ZK3HSXAIfuLGrv7-MDFZnQ5-KLp5gJXBC5Hb_MtYSe_cybGiCoEXjhETWn_shFKp0T84DnRcufAw/w400-h268/spartan-3696073_1920.jpg" width="400" /></div>Infine preparatevi mentalmente al giudizio negativo su di loro. Perché un qualunque personaggio calato in un contesto storico, ucronico o meno, deve essere giudicato secondo parametri diversi, non con gli occhi o la morale odierna, ma con gli occhi, la morale e la mentalità calata nel tempo e nel luogo della storia. Purtroppo l’esperienza mi insegna che spesso il lettore giudica quanto scritto e i personaggi raccontati con la morale odierna, comoda e lontana dagli orrori della guerra. Ben altro tenore rispetto anche solo a un centinaio di anni fa!</div><div style="text-align: justify;">Detto ciò, l’unica vera raccomandazione è di farli come volete, ma coerenti al contesto. E i giudizi negativi… rideteci su, è l’unica soluzione! 🤗🤗😉</div><div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;"></div>Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-60858122181906663792020-01-13T00:56:00.000+01:002020-01-13T00:56:01.904+01:00BIBLIOTECA: LA FIGLIA DI CAINO<div style="text-align: left;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" data-original-height="1419" data-original-width="1000" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-FuVQwEntc-Y/XfQjpgq51dI/AAAAAAAAJJw/EYL9zEyrD9YiDMITkNdiC3K6QYe5wokVwCLcBGAsYHQ/s640/figlia%2Bdi%2Bcaino.jpg" width="450" /></div>
<b>La figlia di Caino - Natascia Norcia</b><br />
<b>Editore: Myth Press</b><br />
<b>ISBN: 978-8885465022</b><br />
<b>Pagine: 218 </b><br />
<b>Prezzo: Cartaceo € 14,00 - eBook € 3,00</b><br />
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<b>Sinossi</b><br />
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L'ombra minacciosa di un antico golem serpeggia tra le campagne del centro Italia. Justine è l'unica a possedere la chiave per imbrigliare il pericoloso demone, ma la sua anima dannata la costringerà a compiere sacrifici inimmaginabili. "La figlia di Caino" è il primo atto di una storia che potrebbe benissimo non finire mai, la storia di un mistero oscuro dai toni gotici che pian piano vi condurrà dinanzi alle schiere di quelli che sono i veri demoni del mondo, attraverso gli occhi di un personaggio che non può non essere reale; emozioni e sensazioni, pensieri e turbamenti di una donna, a volte fanciulla, altre volte creatura millenaria, ma sempre passionale e viva. Justine si nutre con astuzia della mortalità, ma vi cerca anche il freno per non cedere all'Io violento che concede vita alla sua anima immortale.</div>
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<b>Parere</b></div>
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La prima sensazione che si prova leggendo questo libro è di ritrovarsi catapultati in un mondo gotico, anche se ambientato ai nostri giorni, perché tutto è oscuro e opprimente, misterioso. In fin dei conti stiamo parlando di vampiri. Infatti Justine, la protagonista, è una vampira.<br />
Ma andiamo con ordine.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Pjpl4THOsBY/XWFDUDpXWuI/AAAAAAAAQWg/b6X5TmHLGHg-K1IgTlhF19NkRA3K2_LXgCLcBGAs/s1600/IMG_20190818_121451.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-Pjpl4THOsBY/XWFDUDpXWuI/AAAAAAAAQWg/b6X5TmHLGHg-K1IgTlhF19NkRA3K2_LXgCLcBGAs/s640/IMG_20190818_121451.jpg" width="480" /></a>L'autrice rende bene la personalità di Justine che all'inizio del romanzo ha un carattere indolente e annoiato. Per la maggior parte del tempo vive nei ricordi del suo passato, della vita passata a Trieste prima dello scoppio della prima guerra mondiale insieme a colui che l'ha resa una vampira. Justine sa diventare appassionata, e non solo con l'uomo che la segue fedelmente per "sfamarla" con il quale ha un rapporto molto complesso, ma anche quando gli argomenti o le persone la coinvolgono. Il romanzo è ambientato in centro Italia in un'epoca contemporanea con tutto quello che noi conosciamo e questo rende il romanzo ancor più concreto e coerente. La vampira viene chiamata dal suo sire/amante Edoardo in una località conosciuta come Conca dove, le dice, ha bisogno delle sue conoscenze e abilità. Si perché Justine non è solo una vampira ma è anche una strega, una combinazione pericolosa che per fortuna lei sa gestire. Il rapporto con Edoardo è molto complesso. L'uomo ha un carattere forte e deciso con il quale comanda la protagonista che spesso si pone nei suoi confronti come una bambina viziata che non sa o non vuole staccarsi da lui perché la vita che conduce fino a quel momento le va bene, nonostante tutto.</div>
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Quando Justine arriva a Conca si ritrova catapultata in un mondo particolare dove ci sono diversi clan di vampiri e sono molto diversi dagli esseri con cui si rapporta solitamente. All'inizio si comporta come una principessa schizzinosa che si ritrova a dover rapportarsi con dei villici ma dopo un po' conosce alcune persone che sono molto disponibili nei suoi confronti e a loro modo cercano di aiutarla.</div>
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La missione che le affida Edoardo è molto particolare: scoprire chi o che cosa sta uccidendo i vampiri della zona. </div>
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Questo libro è la prima parte di una storia che si concluderà nel prossimo volume, probabilmente perchè la storia è molto corposa ed è stato scelta giustamente la formula dei due volumi, anche se sembra che il secondo sarà quasi il doppio di questo. </div>
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Inoltre l'autrice, che ha gentilmente risposto ad alcune mie domande, mi ha confidato che forse le storie della nostra vampira potrebbero continuare. Questa è una notizia che mi piace molto perché significa dare vita a una saga di diversi volumi che non sono per forza collegati tra loro ma narrano le storie di alcuni personaggi principali. Come facciamo anche noi Demiurghi. </div>
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Quindi non ci resta che attendere l'uscita del prossimo volume.</div>
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<b>Voto: 4/5</b></div>
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<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
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<tr style="text-align: center;"><td><b>eBook</b></td><td><b>Cartaceo</b></td></tr>
<tr style="text-align: center;"><td><iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=B07XNLGHCV&linkId=d950c39c7d98b604646a71daeb952e2e" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></td><td> <iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=8885465021&linkId=fe6b1bbc81557b7674f984ff2a4c9c7d" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></td></tr>
</tbody></table>
Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-51080888067365882052019-12-30T00:44:00.000+01:002019-12-30T00:44:03.595+01:00BIBLIOTECA: GRIMOIRE - IL PRELUDIO<div style="text-align: left;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-P5hGRlzqp2Y/XfQe0oaDiCI/AAAAAAAAJJk/2XmdzgDtQTYVyDx6CQ8eUEno860ZDfdDQCLcBGAsYHQ/s1600/grimoire1_cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1438" data-original-width="1000" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-P5hGRlzqp2Y/XfQe0oaDiCI/AAAAAAAAJJk/2XmdzgDtQTYVyDx6CQ8eUEno860ZDfdDQCLcBGAsYHQ/s640/grimoire1_cover.jpg" width="443" /></a></div>
<b>Grimoire, il preludio vol. 1 - Francis Reed</b></div>
<b>Editore: Lettere Animate Editore</b><br />
<b>ISBN-13: 978-8871124834</b><br />
<b>Pagine: 162 </b><br />
<b>Prezzo: Cartaceo: € 8,99 - eBook: € 3,00</b><br />
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<b>Sinossi</b><br />
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Celata agli occhi del mondo, una strega oscura minaccia la pace che da secoli regna tra i popoli del Continente, decisa a vendicarsi dei soprusi subiti dalla sua stirpe. Al Bianco Concilio, una congrega di streghe animata da nobili intenti, spetta l'arduo compito di contrastare la minaccia, cercando alleati anche presso i popoli che, storicamente, hanno sempre osteggiato e aborrito la magia in ogni sua forma. Basteranno il coraggio e un nemico comune ad abbattere secoli di conflitti e pregiudizi?</div>
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<b>Parere</b><br />
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Come è scritto sul titolo Questo è un preludio a una serie di libri. Il libro si divide in due capitoli e ognuno dei due ci presenta alcuni personaggi che vivono in due parti diverse dello stesso stato.</div>
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Nel primo capitolo conosciamo Chander, un giovane soldato che partecipa alla sua prima caccia alle streghe. Finalmente il suo sogno si è avverato, fa parte dell'esercito ma non in un contingente qualsiasi. Lui è un Custode e deve difendere la gente dai mostri e dalle streghe.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRVbSRV5CLiYfcEL-bD0SuvofITRAkD1MLnTPSamuC7NZ6HiQfakyUV73cCLGJj8bnAKFXm-e5i0D51hYbz2UJYxP5FEQ0s2ldq2pf2-O2ze6BymAzaW8o3pwBCgvsWDE1I7g_MNjjsc/s1600/IMG_20190824_171946.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRVbSRV5CLiYfcEL-bD0SuvofITRAkD1MLnTPSamuC7NZ6HiQfakyUV73cCLGJj8bnAKFXm-e5i0D51hYbz2UJYxP5FEQ0s2ldq2pf2-O2ze6BymAzaW8o3pwBCgvsWDE1I7g_MNjjsc/s640/IMG_20190824_171946.jpg" width="480" /></a></div>
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Attraverso i vari Flashback (che non rovinano la narrazione, ma la valorizzano) veniamo a conoscenza del suo passato, il rapporto con il padre e l'adorazione per il fratello maggiore cavaliere. Seguendo la sua storia scopriremo come è giunto a diventare un Custode, le prove che ha dovuto affrontare, le creature e la sua vita personale.
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Questo primo capitolo è molto ben strutturato, i Custodi mi ricordano abbastanza i Guardiani della Notte del Trono di Spade.</div>
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Il secondo capitolo racconta la storia di due fratelli Rickard e Delien , del rapporto con il padre e il loro fratello maggiore. Anche in questo caso i personaggi e l'ambiente sono ben strutturati. Quando si arriva alle descrizioni della vita di corte, dei rapporti all'interno del Palazzo l'autrice riesce a delineare bene ogni aspetto. In particolare mi è piaciuta moltissimo la caratterizzazione del principe Stendan. </div>
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In conclusione il libro è ben scritto, mi è piaciuto molto e l'ho letto velocemente. La caratterizzazione dei personaggi è ottima come la descrizione del mondo in cui si muovono. Si vede che ha studiato la costruzione di un mondo in modo completo e attento ad ogni particolare.</div>
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<b>Domande all'autrice</b><br />
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Ho avuto modo di porre alcune domande a Francis Reed, che ringrazio per la gentilezza nel rispondere, e che riassumo qui sotto.</div>
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<i>"Personaggi narranti/protagonisti se ne aggiungono altri 4, nel corso del "Preludio", più altri nei prossimi volumi. In totale, i volumi de "il preludio" saranno 5. ... la storia si svolge in parallelo narrando vicende che accadono in più zone del Continente, secondo diversi punti di vista, dando così una prospettiva "completa" delle cose (esmpio: il punto di vista di una strega non sarà mai uguale a quello di un Custode), e il lettore osserverà le cose da diversi punti di vista, così avrà abbastanza elementi per potersi fare una sua propria idea!"</i></div>
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Quindi non ci resta che andare a comprare i <a href="https://www.lettereanimate.com/index.html">volumi successivi </a>e metterci comodi a leggere.</div>
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<b>Voto: 4/5</b><br />
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<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
<table><tbody>
<tr style="text-align: center;"><td><b>eBook</b></td><td><b>Cartaceo</b></td></tr>
<tr style="text-align: center;"><td><iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=B07P2DH8N9&linkId=9e1e9c48b5b4a9e7a2c1fc4bb58c4ea5" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></td><td> <iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=8871124839&linkId=e50c7b0e3187e5caac41bae0d52254ef" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></td></tr>
</tbody></table>
Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-66815497980574356052019-12-16T00:25:00.000+01:002019-12-16T00:25:14.082+01:00BIBLIOTECA: S.U.M.E.R di Anita Borriello<div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;">
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: left;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DX8Ny2FNNaI/XfQVA_1-ktI/AAAAAAAAJJY/jzlUbgHB6PAVSpNJ2iCdmur9XV5sQr7OgCLcBGAsYHQ/s1600/sumer_cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1114" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-DX8Ny2FNNaI/XfQVA_1-ktI/AAAAAAAAJJY/jzlUbgHB6PAVSpNJ2iCdmur9XV5sQr7OgCLcBGAsYHQ/s640/sumer_cover.jpg" width="444" /></a></div>
<b>S.U.M.E.R. – Anita Borriello</b></div>
<b>
Editore: Brigantia Editrice<br />ISBN: 9788898336159<br />Pagine: 196<br />Prezzo: Cartaceo: € 16,00</b><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b> Sinossi</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Se il mondo, così come lo conosciamo, fosse solo una grande menzogna ben argomentata per controllare le masse? E, se così fosse, l'umanità accetterebbe di farne parte ugualmente? A partire dalle, sempre più seguite, teorie sugli Antichi Astronauti, questo romanzo sviluppa una trama avvincente che esplora il mito della dea sumera Inanna traducendolo - tra le pieghe della storia romanzata - in una possibile cronaca storica, densa di spiritualità, avventura, sentimento e tecnologia. La protagonista è una giovane studentessa universitaria che, mentre attende di conoscere il voto della sua tesina basata sulla teoria secondo la quale le antiche divinità erano in realtà alieni venuti sul nostro pianeta per modificare geneticamente il DNA degli ominidi autoctoni, creare la razza umana e instaurare poi le basi della civiltà - si imbatte in un particolare reperto che si rivela essere un dispositivo che consente di viaggiare nello spazio e nel tempo. Lo accende inavvertitamente e viene teletrasportata nell'antica città di Uruk, circa tremila anni prima dell'anno 0, e al cospetto della "dea" Inanna, che la coinvolgerà nella mitica missione del Furto dei ME: le conoscenze donate all'umanità perché potesse evolversi e progredire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="text-align: justify;"><b>Parere</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
Il libro è scritto in prima persona come un diario in cui la scrittrice rivede gli eventi che l'hanno vista protagonista, lo stile è fluido, pulito e riesce a trasmettere i sentimenti del personaggio principale e dei comprimari. La descrizione dei luoghi, soprattutto quelli antichi è molto accurata e confermano l'idea che la scrittrice si è documentata molto ed è anche appassionata di archeologia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Anita Boriello ci racconta una storia dove gli Annunaki, gli dei Sumeri, non sono altro che colonizzatori extraterrestri. La Borriello si ispira alle teorie dell'archeoastronomia e di quella archeologia che in molti definiscono "alternativa" che vede in Zecharia Sitchin il fondatore dell'archeologia misterica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come nella migliore tradizione della mitologia Sumera gli dei si dividono in due fazioni: una vuole aiutare gli uomini a crescere ed evolversi mentre l'altra vuole tenerli sottomessi in modo da utilizzarli come schiavi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Clara, la protagonista, si ritrova accolta nel primo gruppo ma nonostante sia un'archeologia di ampie vedute è una giovane del nostro secolo che si ritrova a confronto con la mentalità di coloro che vivono millenni prima del suo tempo e hanno una mentalità completamente diversa. Non mancheranno quindi gli scontri verbali e le incomprensioni, in particolare con uno di loro dal quale Clara si sentirà attratta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo romanzo possiamo ritrovare vari stili, si passa dal romanzo storico alternativo (fantasy), l'avventura e la storia romantica. La storia d'amore è parte della vita della protagonista, come in quella di ognuno di noi, in questo l'autrice è sempre stata abile nella stesura di romanzi che comprendono la storia romance ma possono appassionare un pubblico molto più vasto proprio perché sono una commistione di generi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora una volta l'autrice riesce ad essere coinvolgente, mi ha portato a leggere fino all'ultima pagina con il desiderio di vedere come sarebbe finita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span id="goog_2046747967"></span><span id="goog_2046747968"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Aiutaci a sostenere il blog, acquista da questo link!</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=8898336152&linkId=dc4c6dca5b61f98cd73e4833d60ad6be" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe>
Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-53106650366916384112019-12-10T01:18:00.002+01:002019-12-10T01:18:56.799+01:00EVENTI: Buon 10° compleanno Legio!!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-SyKB-zAB4G0/Xe7jutOGTSI/AAAAAAAAJIw/E6sAjsXfEXAns59LK8QVMv7ddyRuxZ5pQCLcBGAsYHQ/s1600/pablo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1024" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-SyKB-zAB4G0/Xe7jutOGTSI/AAAAAAAAJIw/E6sAjsXfEXAns59LK8QVMv7ddyRuxZ5pQCLcBGAsYHQ/s640/pablo.png" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E siamo giunti, in maniera del tutto inaspettata, a questo
incredibile traguardo.</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lo ammetto, non ci pensavo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non pensavo di arrivare al decimo anno di lavoro a questo
progetto, non pensavo saremmo mai arrivati dove siamo dopo dieci anni.
Semplicemente, lo vivevo giorno dopo giorno e con me c’è sempre stato Elios. Non credo avrei resistito tanto, da sola, Elios è la mia chiave di volta, che tiene in piedi l'arco acuto dei miei svarioni. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alcuni collaboratori di questo blog, che senza dubbio sono
stati preziosi, sono stati risucchiati in altre realtà e dimensioni familiari e
lavorative che non hanno lasciato spazio ad altro. Altri, semplicemente, sono
stati meteore nel blog come nelle nostre vite.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo dieci anni uno forse si aspetta, vista anche la premessa,
a un post di bilancio, specie se incorre sul finire dell’anno e specie dopo un’introduzione
del genere.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ebbene, sappiate che vi state sbagliando.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A tirare una riga e fare due conti lo facciamo ogni giorno,
dopo ogni pagina scritta e cancellata, dopo ogni giornata così stancante che ti
viene la nausea solo a guardare il pc per scrivere anche solo un post scemo sui
social, figuriamoci a tirare fuori contenuti di un certo livello per il blog. O
anche solo sistemare quanto già scritto e pronto per essere postato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La vita non ci lascia molto spazio e cerchiamo, come sempre,
di ottimizzare il tutto. A volte ci riusciamo, altre… no.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E, a essere sinceri, pensavo di aver molto di più da dire e
raccontare dopo dieci anni tra alti e bassi, costellati da grandi soddisfazioni
(pubblicazioni e premi letterari in primis) e buchi neri in cui l’ispirazione è
sprofondata, tuttavia mi ritrovo mio malgrado a corto di parole. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma non di emozioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sono queste a tenermi viva e a spingermi a continuare e a
non mollare. A seguire nuove idee, nuovi progetti, incastrati tra le fiere in
cui portiamo i nostri libri e quelli di Astro Edizioni e la scrittura. Sono
queste emozioni a farmi dire allo specchio: «Tra dieci anni, rossa, farai un
bilancio. Ora pensa alle cose nuove».</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Ab07RCubu1o/Xe7kOrxbs-I/AAAAAAAAJI4/XN8MpBRZqWE4WcVj4IwioxBjBfq9yrNlgCLcBGAsYHQ/s1600/album.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="680" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-Ab07RCubu1o/Xe7kOrxbs-I/AAAAAAAAJI4/XN8MpBRZqWE4WcVj4IwioxBjBfq9yrNlgCLcBGAsYHQ/s400/album.jpg" width="400" /></a>E di cose nuove in pentola ne bollono molte, come sempre.
Alcune finiranno per essere da buttare, troppo cotte, passate, altre usciranno
al momento giusto per essere servite ai nostri affezionati fan,<a href="https://www.kickstarter.com/projects/687079709/legio-m-ultima-colonna-sonora-originale-basata-sul-romanzo/">colonna
sonora originale</a> basata su Sfida all’Impero!<o:p></o:p></div>
come per
esempio il progetto appena lanciato tramite la piattaforma di crowdfunding
kickstarter: la realizzazione di una <br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ebbene sì, collaboriamo con <a href="http://www.ageofchroniclesmusicproductions.com/home-ita.html">Age of
Chronicles Music Production</a> per questa realizzazione e per farlo abbiamo bisogno
del contributo di tutti! Il progetto è ambizioso, ma per nulla inarrivabile e con
l’aiuto vostro e dei vostri amici sarà possibile vedere, anzi!, ascoltare
qualcosa di unico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli amici di Age of Chronicles non sono nuovi a questo genere
di realizzazioni, insomma, l’ultimo loro lavoro è stato fatto per Hyperversum
di Cecilia Randall… e prima per molti altri autori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E quindi… ci aggiorniamo in materia tra dieci anni, ok? Nel
frattempo andate a lasciare il vostro contributo su kickstarter seguendo questo
link qui! Eddai, su!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>#BecomeABacker</b><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-21315637467761596692019-05-22T06:00:00.000+02:002019-12-14T01:21:31.463+01:00Tra Storia e Fantasia: La Religione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E rieccoci qui!</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensavate che mi fossi dimenticata di voi e della nostra rubrica?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Avete ragione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono collegata adesso e m’è venuta la botta. Ok, ok, non è che non so cosa scrivere, in realtà ho <img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /><img src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t51/1/16/1f603.png" /> Ma veniamo a noi e parliamo di religione.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-PI_Cn4CWrng/XfQqLFUpjJI/AAAAAAAAJJ8/FsFoHuDzzSgfR6OkOzp2_qLCHSorHab_wCLcBGAsYHQ/s1600/libert%25C3%25A0-di-religione-1920x1080.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-PI_Cn4CWrng/XfQqLFUpjJI/AAAAAAAAJJ8/FsFoHuDzzSgfR6OkOzp2_qLCHSorHab_wCLcBGAsYHQ/s640/libert%25C3%25A0-di-religione-1920x1080.jpg" width="640" /></a></div>
una scaletta ben chiara, i punti salienti da affrontare a ogni appuntamento e tutti i link necessari agli approfondimenti del caso per svilupparli. Solo che oggi mi sono dimenticata di farlo! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non starò qui a farvi una gran panoramica, ma voglio farvi riflettere sull’importanza della religione nel mondo, non solo nel passato, anche se sono le società che non ci sono più a essere quelle che maggiormente ci interessano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0EIFitRVeRXOA1UFbeC42SSsuYgLOK5hWPTNUtFe4uooEgI2F3C2ZVAbMUncOYxCLimxAR7Vp8yrLD9-D2GcK0EywbzmbVsNkFxHTUTmcNv9DD-SFjXPPSXGduMgv6F5Jr7hZlD6XPfoi/s1600/MCUODin.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1120" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0EIFitRVeRXOA1UFbeC42SSsuYgLOK5hWPTNUtFe4uooEgI2F3C2ZVAbMUncOYxCLimxAR7Vp8yrLD9-D2GcK0EywbzmbVsNkFxHTUTmcNv9DD-SFjXPPSXGduMgv6F5Jr7hZlD6XPfoi/s400/MCUODin.jpg" width="280" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div class="MsoNormal">
©Marvel Cinematic Studio<o:p></o:p></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Per esempio, i pantheon del fantasy epico più noto sono chiaramente espressione di un riflesso condizionato dei maggior culti conosciuti di tipo politeistico; in primis la tradizione norrena e celtica con influenze gaeliche, ma non sono da meno i pantheon greco, romano, assiro-babilonese e – soprattutto – egizio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qui, però, a differenza della magia, la componente storica ha la sua da dire e anche in modo piuttosto pesante tant’è vero che, a meno di non aver fatto un’ucronia dove si giustifica il cambio di pantheon religioso, la religione da seguire è vincolata al territorio e all’epoca storica scelti per la nostra narrazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E questo vi riporta al tormentone iniziale: studiare!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È impensabile far rapportare i personaggi al divino e al religioso senza conoscere le principali sfumature della religione professata dagli stessi come, di pari passo, non è credibile che i personaggi siano “non credenti”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per esempio, se prendiamo tutta la pletora di romance storici ambientati nel medioevo in giro per l’Europa, una delle caratteristiche principali è lei devota fedele che va in chiesa tutti i giorni e si confessa e un lui che, reduce da dure e devastanti battaglie, la chiesa non la vede manco col binocolo. Lo so che siamo un po’ “fuori tema”, ma questo esempio lo è del tutto. Non esisteva proprio che un cavaliere, tanto più se appartenente alla nobiltà, non andasse a messa. Anche perché in quel caso era messa ad andare da lui, i nobili avevano sempre con sé il cappellano di fiducia, si sa mai servisse un’estrema unzione di emergenza.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
Questo perché nel medio evo la religione era sentita tanto quanto se non anche di più che nel passato più lontano. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6LpD2EzT40A/XfQq2kjlA9I/AAAAAAAAJKM/zpLaFO3qEek1kXGhcB7-zuZYWvxgVGd-wCLcBGAsYHQ/s1600/Afrodite_tipo__Landolina__%2528Museo_archeologico_nazionale_di_Atene%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="667" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-6LpD2EzT40A/XfQq2kjlA9I/AAAAAAAAJKM/zpLaFO3qEek1kXGhcB7-zuZYWvxgVGd-wCLcBGAsYHQ/s640/Afrodite_tipo__Landolina__%2528Museo_archeologico_nazionale_di_Atene%2529.jpg" width="265" /></a>I Romani, per esempio, avevano un rapporto molto più pragmatico con il divino, erano un’espressione più razionale di ciò che altri prendevano per volontà divina, tuttavia gli stessi avevano poi moti superstiziosi che il napoletano medio, in confronto, è un cinico. Senza offesa per i napoletani, sia chiaro! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Gestire la religione, quindi, è consigliabile farlo più dal punto di vista storico, le commistioni tra pantheon non sono affatto rare, anzi. Quindi… studiate. Ve tocca!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò non toglie che se la vostra preferenza è quella di soppiantare la religione con un culto alternativo e più fantasy non possiate farlo, l’ucronia sarà vostra amica in questo per giustificare la cosa, l’importante è che la cosa venga gestita al meglio, in modo credibile e intelligente: poche divinità e ben delineate, le divinità minori da inserire a piacere e alla bisogna, con almeno il tratteggio minimo delle caratteristiche. Nel complesso, comunque, se guardate a tutte le più grandi opere fantasy epiche, il loro pantheon o quello delle varie razze, rispecchia quasi per intero quello norreno con qualche sfumatura dei pantheon mediterranei, greco e romano in primis. La commistione più bella, pur non c’entrando niente con lo storico-fantastico, l’ho riscoperta nel ciclo di Conan il barbaro di Howard dove l’autore si è sbizzarrito tra divinità completamente inventante e altre prese a piene mani dal pantheon egizio e assiro-babilonese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qualunque tipo di divinità vogliate utilizzare, ricordate il concetto principe delle divinità politeiste: esse sono i tratti estremizzati della psicologia umana, loro sì sono o bianchi o neri (e no, nemmeno Loki viaggia nelle sfumature di grigio, mettetevela via, Marvel non ha capito una cippa del caotico divin pensiero) a differenza dei personaggi. Ma ci arriveremo. La prossima puntata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Buon proseguimento!</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-17109320140161721542019-05-20T06:00:00.000+02:002019-12-14T01:33:13.353+01:00BIBLIOTECA: Il suggeritore<div style="text-align: left;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="976" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7F_g5o5hEMGF6kR4FsRaGiMBHAqrpZGoyqhtynAfks6t-1G_fqXhj14yPgf5c9GF1TeavhezObQ1CiBTfzhrxteVOjEuxXordeFuGmg-iciGy7TPtHDSU4H82RN6ZewlWsEXddWc1Ju8q/s640/suggeritore_cover.jpg" width="390" /></div>
</div>
<b>Il suggeritore – Donato Carrisi</b><br />
<b>Editore: TEA su concessione Longanesi</b><br />
<b>ISBN: 9788850248599</b><br />
<b>Pagine: 462<br />Prezzo: Cartaceo: € 5,00 - eBook: € 8,99</b><br />
<br />
<br />
<b>Sinossi</b><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcosa di sconvolgente è accaduto, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte facce, che li mette alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo...</div>
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<br /></div>
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<b><br /></b>
<b>Trama</b></div>
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Il suggeritore è un thriller molto duro che parla del ritrovamento di un cimitero di braccia appartenenti a cinque bambine scomparse nei due mesi precedenti all’inizio di questa storia. La task force del comandante Roche viene incaricata di trovare il serial killer che ha fatto questo scempio, il problema si pone quando si trova un sesto braccio, appartenente sempre a una bambina.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il dubbio è che la sesta bambina rapita sia ancora viva, forse in correlazione con la mancata denuncia di scomparsa. Inseguendo tale ipotesi, Mila viene incaricata di ritrovarla, lei che è una detective specializzata nel recupero delle persone scomparse, in special modo bambini. </div>
<div style="text-align: justify;">
Mila allora entra a far parte della squadra assieme a Boris, Stern, Sarah Rosa e all'unico civile della squadra, il criminologo Goran Gavila, l’unico con il quale si sente in sintonia. </div>
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<br /></div>
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Si passa quindi di orrore in orrore; per ogni piccolo cadavere si scopre nel luogo del ritrovamento un crimine a esso collegato ancora più efferato, sepolto dalla ricchezza, dall’omertà o anche semplicemente dall’indifferenza. Il suggeritore quindi è un serial killer che denuncia i suoi simili; li trova, li scova, li mostra. Questo non fa certo di lui un eroe, ma egli è sempre un passo avanti, nonostante tutti gli sforzi di Mila e compagni per catturarlo.</div>
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<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Parere</b><o:p></o:p></div>
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Inizialmente leggere questo libro mi ha attorcigliato le budella. Sarà perché sono mamma, ma leggere che le vittime erano tutte bambine mi ha fatto stare male. Va però detto che Carrisi ha trattato le vittime con estremo rispetto e ne consegue che non ci si affezioni alle piccole vittime, mentre diventa più facile provare pietà per i genitori, che sono le vere vittime del serial killer. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa scelta narrativa mi ha molto colpito perché è facilissimo empatizzare con le vittime, soprattutto quando queste sono bambini; è molto più difficile, invece, immaginare che le vittime possano essere altre. In questo Carrisi è stato molto bravo, mi ha colpito con la psicologia che ha innestato nei personaggi e nel serial killer per arrivare a definire così chiaramente un arco narrativo difficile da immaginare per le persone comuni. A questo aggiungiamo che lo stile è pulito, molto piacevole anche se non fa sconti e, la vera chicca, è questo stile “adattivo” molto legato alla scena. </div>
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<br /></div>
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Uno stile pulito, quindi, che ti incolla alle pagine e non ti consente di staccartene tanto facilmente, il suggeritore come un tarlo nella testa ti suggerisce di leggere e leggere e leggere ancora, pregio questo di non tutti gli autori che ho incontrato, soprattutto per l’alta aspettativa ed esigenza che si viene a creare naturalmente in chi legge molto, e per molto intendo dai cinquanta libri all’anno in su. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo permette di ritrovare momenti più dolci in cui la scrittura è pacata e momenti invece più frenetici dove la stessa scrittura è frenetica e ti mette addosso questa frenesia. Uno stile così l'ho trovato davvero in pochissimi autori e la cosa mi ha colpito molto in maniera positiva perché è difficile riuscire a esprimere sentimenti ed emozioni non solo con le parole ma con la stessa composizione delle frasi. </div>
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<br /></div>
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La narrazione non dà un attimo di tregua e vi si apprezza l'evoluzione di tutti i personaggi in gioco e dove anche il loro approfondimento psicologico viene svelato volta per volta con grande maestria. Pur essendo spezzata in quattro punti da un lungo flash back, di cui ovviamente non vi svelo il protagonista, anche se – altrettanto ovvio – quando si arriva a leggerne l’ultima chi ama alla follia i thriller come me, e pensa sempre a scovare il colpevole, ha vita facile nel tenersi in testa un nome particolare per ritrovarlo poi nel finale. La cosa ti smonta il colpo di scena finale, ma io sono fatta male da questo punto di vista; però è un colpo di scena magistrale che va a chiudere alla perfezione tutto l'arco narrativo sviluppato, chiude la partita ma lascia aperta una porta per il futuro e quindi non mi stupisco che l'anno scorso sia finalmente uscito un seguito e che io francamente non vedo l’ora di leggerlo! </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia non raggiunge il massimo dei voti come le mie ultime letture per il semplice fatto che ho beccato subito il suggeritore e l’ho collegato a “quel nome” la prima volta che l’ho letto. Nel complesso comunque, risulta una lettura assolutamente consigliato a tutti gli amanti del genere thriller e investigativo.</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b>Voto: 4/5</b><o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-29047243544677405632019-05-18T15:14:00.004+02:002019-05-18T15:14:47.666+02:00BIBLIOTECA: La fattoria degli animali<b></b>
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<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img height="640" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/812Or5pOy%2BL.jpg" width="411" /></div>
<br /></div>
<b>La fattoria degli animali – George Orwell</b></div>
<b>Editore: Mondadori</b><br />
<b>ISBN: 9788804667926<br />Pagine: 141<br />Prezzo: Cartaceo: € 12,00 eBook: € 7,99</b><br />
<br />
<br />
<b> Sinossi</b><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<b>Trama</b></div>
<div class="MsoNormal">
Difficile raccontare la trama di un libro così noto e universalmente
riconosciuto come capolavoro della letteratura del novecento, al tramonto della
seconda guerra mondiale e delle grandi dittature europee che l’avevano
scatenata, con l’umanità che si leccava le ferite guardando impotente al resistere
del regime totalitario comunista.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
La fattoria degli animali racconta la rivolta violenta degli
animali contro il fattore e la sua famiglia, cacciandoli dalla loro casa e
prendendo possesso del podere e cominciando a gestirlo in maniera autonoma. Alla
lotta per la libertà e la ribellione ai soprusi, si insinua la burocrazia gestita
dai maiali, subentra la corruzione e poco alla volta si vede scivolare la
fattoria da anelito di libertà a nuovo regime totalitario, dove tutti gli animali
sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Parere</b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Al tramonto della Seconda Guerra Mondiale e delle grandi
dittature europee che la scatenò, quando l’umanità si leccava le ferite con
vergogna per ciò che gli uomini arrivano a fare ai propri simili, guardando impotenti
alla resistenza e alla crescita del totalitarismo comunista in Russia, George Orwell
scrive e dà alle stampe questo libello ironico e apologetico specchio dei suoi
tempi a un oceano di distanza. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
È un libro breve, lo si legge in pochissimo tempo e io non
ho fatto eccezione, soprattutto quando tra stile e temi ti tiene letteralmente
inchiodato alle pagine. Pur essendo passati settant’anni e più dalla sua prima
pubblicazione, La fattoria degli animali resta di un’attualità disarmante
perché a meno di non esse impossibile non rivedere come in molti paesi stiano
andando le cose e come i burocrati che nel libro sono rappresentati dai maiali
si stiano pian piano conquistando sempre più potere.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Insomma, con uno stile fluido, diretto e franco Orwell
descrive con spietata critica ironica una china sempre attuale delle società
moderne, le stesse che talvolta si ammantano di democrazia e che sotto sotto
lavorano per demolirla la democrazia, affinché da <i>tutti gli animali sono uguali</i> si arrivi a <i>tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri</i>,
fino a dedurne l’assioma <i>i maiali hanno
sempre ragione</i>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Un libro che apre la mente, fa riflettere e queste qualità
non sono più poi così scontate e proprio per questo questi libri che ti fanno
pensare e ti stimolano a ragionare con la tua testa e non come altri dicono di
fare, questi libri ti resteranno sempre nel cuore.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b>Voto: 5/5</b><o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-14896073161436140832019-05-08T06:00:00.000+02:002019-12-14T01:28:51.786+01:00Tra Storia e Fantasia: La Magia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s1600/received_738748776495808.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div dir="ltr">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di cosa parlare ormai? Ma di magia, ovvio! Finalmente, eh?</div>
</div>
<div dir="ltr">
<div style="text-align: justify;">
Parliamo di magia… dal punto di vista storico. <br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora, innanzitutto bisogna partire con il piede giusto e mettere in chiaro che la magia, dacché l’uomo ha cominciato a calcare questa Terra, è sempre esistita. Che funzionasse davvero o che fossero una serie di fortunate coincidenze è altra storia, ma sull’uomo la magia ha sempre avuto una fortissima presa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-h7E8ZFuize4/XfQr0ZLlikI/AAAAAAAAJKY/XII0oHIk2_IjwnOgk7E5QckhDP_fiJXPQCLcBGAsYHQ/s1600/libro-magia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="960" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-h7E8ZFuize4/XfQr0ZLlikI/AAAAAAAAJKY/XII0oHIk2_IjwnOgk7E5QckhDP_fiJXPQCLcBGAsYHQ/s400/libro-magia.jpg" width="320" /></a>Se guardiamo alla storia, non esiste civiltà antica che non avesse una sua connessione con la magia, a vario titolo. Da questo punto di vista, sicuramente gli antichi Egizi sono il popolo magico per elezione, ma anche greci e romani non scherzavano mica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Materiale quindi per mettere insieme un buon fantasy storico, la Storia stessa ce ne fornisce a badilate, tutto sta a… studiare. Sempre lì si ricasca, mettetevela via! :D :D</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre gli antichi Egizi avevano una magia molto spirituale e anche molto tangibile, con tanto di formule magiche oltre che rituali e ingredienti necessari, per gli antichi greci la magia era più divina, ossia determinata dalla volontà della divinità in questione di intervenire o meno, mentre per gli antichi Romani era più una magia divinatoria.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tanto per dare un quadro generale molto sbrigativo sulla cosa.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nei secoli la magia ha sempre avuto il suo bel peso, anche se più nel male che nel bene, vista la caccia alle streghe medievale e rinascimentale. Poi è arrivato l’illuminismo a cercare di cancellare tutto e fallendo miseramente, come ben sappiamo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora oggi, quindi, quando si parla di magia spesso è una connotazione dispregiativa, eredità delle credenze popolari e della mistificazione perpetrata per secoli dalla Chiesa sulla figura della strega, portando a una definizione istintuale di strega come serva del demonio. Ma tant’è, visto che il diavolo è invenzione del V sec. d. C., non divaghiamo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei innanzitutto invitare la gente a non fare distinguo insulsi come “magia bianca” e “magia nera”, non che non si possa fare anche nel fantasy storico, tuttavia vorrei ricordare – con un parallelismo moderno – che non esiste una “pistola buona” e una “pistola cattiva”. Una pistola è e resta una pistola, non è né bianca, né nera (metaforicamente parlando) e né buona, né cattiva. È l’uso che se ne fa a esserlo. Per quanto mi riguarda, la magia è allo stesso livello: in sé non è né buona, né cattiva, ma lo è il suo utilizzatore.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
Approfondendo, per quanto riguarda la magia, possiamo avere tutte le forme che vogliamo, purché si sia in grado di gestirle in maniera coerente e credibile. L’uso della magia, infatti, è quella cosa che ci fa rischiare ogni volta che scriviamo di ricadere nel cliché del “tanto è fèntesi”. Perché la magia può tanto, addirittura tutto e il lettore questo lo sa o, se non lo sa, lo immagina e allora si chiede perché accidenti Tolkien le grandi aquile non le ha interpellate subito per portare Frodo sopra Monte Fato così che dall’alto e in tempi brevissimi ci si liberasse di quel maledetto anello. Tolkien lo spiega, tuttavia la scena finale ti lascia abbastanza con l’amaro in bocca perché, tutto sommato, la questione di distruggere l’anello era giusto un pelo più importante del salvare la vita a due eroi improvvisati. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-yg7hoSXePuk/XfQsMmIGHoI/AAAAAAAAJKg/MLCXlN90gEAnDM_mC0AFTaLAzjhIZDwKACLcBGAsYHQ/s1600/spell_books.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="800" height="270" src="https://1.bp.blogspot.com/-yg7hoSXePuk/XfQsMmIGHoI/AAAAAAAAJKg/MLCXlN90gEAnDM_mC0AFTaLAzjhIZDwKACLcBGAsYHQ/s400/spell_books.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;">©agepast.com</span></td></tr>
</tbody></table>
Ecco, l’idea è questa: non strafate. Anzi, più è potente la magia, più dovrà essere difficile <br />
e dispendiosa in termini di energia e di fatica (e anche di soldi, perché no?). E così sarà più credibile, più avvincente, più immaginifica la scena in cui quell’incantesimo partirà, poiché se la magia viene percepita così – difficile, costosa, faticosa o magari anche proibita – il lettore se ne aspetta di meno e proprio per questo diventa anche più spettacolare.</div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Altra cosa molto importante, restare in linea con usi e costumi dell’epoca storica di riferimento, altrimenti – per quanto non infici particolarmente la cosa – il testo potrebbe risentirne per coerenza storica. Insomma, non è che siccome state guardando il lato fantasy della cosa ce se ne può fregare del lato storico, eh!</div>
<div style="text-align: justify;">
E con questo è tutto, almeno per oggi!</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-52024239728773798852019-05-06T23:00:00.001+02:002019-05-06T23:00:36.237+02:00BIBLIOTECA: L'ultimo Khama<b></b>
<div style="text-align: left;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<img height="640" src="https://www.plesioeditore.it/it/images/1000xauto/luk-ritaglio2.jpg" width="450" /></div>
<b>L'ultimo Khama – Stefano Andrea Noventa</b></div>
<b>
Editore: Plesio Editore<br />ISBN: 9788898585007<br />Pagine: 206<br />Prezzo: Cartaceo: € 10,00 eBook: € 2,59</b><br />
<br />
<br />
<b> Sinossi</b><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
Le sorti dell’esistenza vacillano. I confini della realtà si sgretolano. Sulle spalle di Miya il fardello di condurre il rituale che conferirebbe stabilità al mondo. Tra dubbi e tradimenti, fuggendo all’ira di colui che un tempo ha amato e accompagnata da una sorella forse burattino in mano ad altri esseri, la giovane dovrà riuscire a sigillare quello che viene profetizzato come il Khama definitivo. Nella speranza che i suoi dèi non siano macchine di un tempo antico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama</b><br />
In un mondo fantasy ottimamente costruito la narrazione si dipana a fasi alterne a distanza di dieci cicli, con continui salti temporali da un tempo all'altro fino all'ultimo Khama, in occasione del 1000 ciclo.<br />
La storia è quella di Belaren, di sua sorella Miya, dei genitori mai conosciuti, di uomini, macchine e divinità che appaiono imprigionati nelle trame di un destino ineluttabile, destino che il giovane Dobrak vuole cambiare e plasmare con le proprie mani.<br />
Questo libro, in sole 206 pagine, è una narrazione di vicende a senso unico, il cui sentiero è già tracciato e porta all'ultimo - il millesimo - rituale di rinnovamento (il Khama, appunto) del mondo che si svolge da tempo immemore, giungendo a comprendere che questo è quell'ultimo Khama delle antiche profezie in cui vi sarà un fattore definitivo nella morte contaminata dalla vita e viceversa tale per cui si andrà a creare un nuovo equilibrio in un nuovo universo.<br />
Per comprendere quest'ultimo passaggio si rende necessaria la narrazione a salti temporali già accennata, che saltando da quest'ultimo Khama a quello precedente (avvenuto 20 cicli prima), consente di comprendere quanto accaduto in passato e quanto questo ha influito il presente di questa storia. Così i personaggi ottengono la loro profondità e così le loro azioni assumono il giusto grado di significato.<br />
<br />
<br />
<b>Parere</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Difficile da recensire l'opera di Noventa, per tanti motivi. Soprattutto perché questo libro pretende sin dalle primissime battute tutta la tua attenzione e non è che si limita a pretenderla, se la prende e si impone.<br />
La scrittura è fluida, i personaggi sono perfettamente delineati e crescono pagina dopo pagina, il mondo in cui si muovono è qualcosa di spettacolare, dipinto dall'autore con semplice complessità grazie a descrizioni minuziose di come questo mondo fantasy sia anche fantascientifico, con biometalli e tecnologie vive che si intersecano a magia naturale espressa dagli interpreti.<br />
<br />
Si parte subito nel vivo dell'azione, di quel momento storico per il mondo ivi descritto che sta scivolando ineluttabilmente verso la fine, corrotto dalla proliferazione senza controllo della morte che tutto tocca e tutto distrugge, modifica, corrompe.<br />
In tutto questo, avvolto da un cielo frattale su cui non cala mai la notte fino all'avvento della morte sul mondo e della notte eterna, i personaggi si muovono alla ricerca della verità, verso l'ultimo Khama di rinnovamento all'interno dell'Architettura, alle radici dell'albero della vita.<br />
Un mix di fantascienza, fantasy e mitologia norrena che denotano un mondo finito e retto dagli dèi, costruito dagli stessi alla fine dell'universo, per preservare la vita e gli uomini. Ma se a farlo fossero state delle macchine programmate per questo proprio dagli uomini di quell'universo precedente?<br />
<br />
Ecco, qui si sviluppa un'altra sfaccettatura interessante di quest'opera, il suo animo filosofico sul senso e sulla nascita (e la morte) della vita, del mondo, dell'universo. Nel procedere della narrazione si scoprono dalla voce dei vari personaggi coinvolti nuove verità, che vanno a integrare o smentire quanto già noto e scoperto, lasciando al lettore uno sfondo grigio su cui ricostruire le sue certezze di lettura. Questo è ciò che rende davvero difficile recensire questo libro, la sua anima filosofica ed è anche ciò che lo rende un romanzo prezioso, da leggere e rileggere per trovarvi ogni volta una nuova chiave di lettura, una nuova verità.<br />
<br />
La mia verità è che sono amaramente pentita di averlo lasciato in libreria tutti questi anni, dal momento che è uscito nel 2013 e io l'ho affrontato solo ora. Ma, forse, era giunto il ciclo giusto per questo Khama.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 5/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
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<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=B00J8F77PY&linkId=86badf28606e8eea47e323f66121b551" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-78945190413829042712019-05-01T02:37:00.000+02:002019-05-01T02:37:03.152+02:00EVENTI: Venezia Comics 2019<div style="text-align: justify;">
<img alt="L'immagine può contenere: testo" height="226" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56496393_2287538364609702_4704942772174454784_n.jpg?_nc_cat=102&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=e6d6e3cf11012fa3a7c3efe0b278000d&oe=5D38AD2A" width="640" /></div>
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Quello che vi accingete a leggere è un breve resoconto di un weekend prepasquale.</div>
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Ciumbia donna, sono passate due settimane!</div>
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Vero, avrei voluto scriverlo prima, tuttavia l'ultima settimana prima di Pasqua è stata una settimana particolarmente dura al lavoro, considerando poi che era anche l'ultima presso il cliente di Milano e dovevo anche cominciare a predisporre il trasloco delle cose accumulate in tre mesi di trasferta nell'appartamento di Baranzate.</div>
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E quindi, eccoci qui.</div>
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Venezia Comics è stato un grande ritorno, dopo tre anni di assenza dal territorio di una manifestazione che ho praticamente visto nascere in quel del Lido di Venezia a metà degli anni '90.</div>
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Da ragazzina era un must andare al Lido alla mostra mercato dei dischi e fumetti. Nel corso degli anni questo Comics ha avuto una storia travagliata, tuttavia non è mai mancata negli organizzatori la volontà e la determinazione per riportarlo in auge sempre, talvolta in barba alle decisioni del consiglio comunale che ha sempre un po' bistrattato questa manifestazione, relegandola ai margini delle attività culturali.</div>
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Venezia è una città difficile, nel centro storico come nella terraferma, sappiatelo.</div>
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E così, dopo tre anni di assenza, finalmente quest'anno siamo tornati al Venezia Comics, e stavolta lo abbiamo fatto da espositori.</div>
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Una manifestazione arricchita da un'ampia area giochi, culturalmente superiore a molte "rivali" per la qualità delle mostre e delle conferenze offerte al pubblico, con ancora corsi e workshop di illustrazione, fumetti e colorazione di miniature, per non parlare della gara cosplay in cui lo staff del Venezia Comics è stato coadiuvato dall'associazione Tanagura (sì, gli organizzatori del San Donà Fumetto).</div>
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Graziati dal tempo che non ha aperto sulle nostre teste le cataratte del cielo risparmiandoci dal diluvio universale dei giorni successivi, ci siamo ritrovati in spazi espositivi appena restaurati nella cornice del forte austro ungarico di Forte Marghera, un'area di proprietà del Ministero della Difesa corteggiata dal Comune di Venezia per decenni, lasciata all'abbandono e solo di recente diventata proprietà del comune e aperta al pubblico, dopo la bonifica e il restauro dei primi stabili.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-SetmGw-_Vz0/XMjnaFhv1PI/AAAAAAAAJF0/Xgqk7wu2xVka0CLICBs7d9GnrL4Yb43WgCK4BGAYYCw/s1600/forteMarghera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="496" src="https://2.bp.blogspot.com/-SetmGw-_Vz0/XMjnaFhv1PI/AAAAAAAAJF0/Xgqk7wu2xVka0CLICBs7d9GnrL4Yb43WgCK4BGAYYCw/s640/forteMarghera.jpg" width="640" /></a></div>
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Il complesso è davvero ampio, come potete vedere da questa foto e una manifestazione di questo genere così immersa nel verde è davvero unica.</div>
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Insomma, grazie al tempo che non è andato a peggiorare, la cornice di Forte Marghera non ha fatto altro che impreziosire e rendere unica una manifestazione che altrimenti rischiava di essere "un comics come tanti altri". Cosa che, invece, anche a livello qualitativo è da ritenersi assolutamente su un altro piano e con ben altre finalità, e la dimostrazione di questa combinazione vincente dettata da location, cultura, conferenze, mostre, workshop, area giochi, area mercato e gara cosplay è l'affluenza di pubblico registrata in oltre diecimila presenze.</div>
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Insomma, un successo più che meritato.</div>
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<a href="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56775584_2301701916526680_529403875132702720_n.jpg?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=43938f1ca916538abc96e90e9c0e6288&oe=5D6D8D15" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono" border="0" height="400" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/56775584_2301701916526680_529403875132702720_n.jpg?_nc_cat=105&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=43938f1ca916538abc96e90e9c0e6288&oe=5D6D8D15" width="400" /></a>Lato vendite non possiamo lamentarci, anche se in effetti quasi tutti gli espositori dell'area mercato si aspettavano forse qualche numero in più; la formula comunque è piaciuta, sia al pubblico che agli espositori e confido che l'organizzazione per l'anno prossimo abbia già nuove idee e nuovi spunti per rendere questa manifestazione un altro e più grande successo.</div>
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Come in tutte le manifestazioni di questo genere non sono ovviamente mancati gli intoppi: dai problemi di accesso all'area del forte con i mezzi per caricare e scaricare la merce, ai parcheggi non proprio capientissimi, ai problemi tecnici durante la gara cosplay, per i quali si deve ringraziare il tecnico del suono che pur di far partire la gara - ahimé in ritardo di più di un'ora sulla tabella di marcia - si è ingegnato di collegare un cellulare a una cassa per poter riprodurre le colonne sonore dei vari partecipanti. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il check doveva essere fatto con un certo anticipo, tuttavia io ero lì con la mia piccola piastrina in attesa di vederla sfilare e fare il suo numero da Cell at works e ho visto e assistito sia all'inconveniente, sia agli smadonnamenti vari del tecnico per far funzionare il prima possibile le cose. Quindi tanto di cappello.</div>
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Altra nota di merito va a tutto lo staff del Venezia Comics, presente e attivo sin dalle prime ore del mattino e fino alle ultime della sera affinché tutti gli espositori e i visitatori fossero a proprio agio e ben serviti su quanto necessario. Quante corse ho visto fare agli organizzatori e ai volontari per risolvere i problemi che venivano posti loro!</div>
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Ammetto poi che per la prima volta abbiamo avuto del pubblico alla conferenza/presentazione di Legio M Ultima, voluta da Massimo Tonizzo per la promozione degli autori di zona e anche questa è stata una piccola soddisfazione che noi Demiurghi abbiamo incassato, cosa non del tutto scontata visto il genere.</div>
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<img alt="L'immagine può contenere: 4 persone, persone in piedi, scarpe e bambino" height="480" src="https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/57504548_2315704475362682_6217657290644783104_n.jpg?_nc_cat=110&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=a11c2331d6dc67da1c41f6ba14cc2a1c&oe=5D34FF60" width="640" />Quindi, ecco, da espositore e da mamma di piccola cosplayer in erba non posso che ritenermi soddisfatta da una manifestazione che promette solo di crescere bene e che i numeri danno per vincente in partenza. Detto questo, lasciatemi aggiungere che non vedo l'ora di tornare l'anno prossimo.</div>
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<o:p></o:p></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-40897085648464500872019-05-01T01:57:00.000+02:002019-05-01T01:57:05.794+02:00BIBLIOTECA: La storia infinita<a href="https://4.bp.blogspot.com/-OjvcDxiklfI/XMjR4gUmAeI/AAAAAAAAJFo/cjHpnhNL1_AMl1NnCltz3w5fE1GEe9aaACPcBGAYYCw/s1600/la%2Bstoria%2Binfinita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1514" data-original-width="1000" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-OjvcDxiklfI/XMjR4gUmAeI/AAAAAAAAJFo/cjHpnhNL1_AMl1NnCltz3w5fE1GEe9aaACPcBGAYYCw/s1600/la%2Bstoria%2Binfinita.jpg" width="420" /></a>
<b></b><br />
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<b>La storia infinita – Michael Ende</b><b></b></div>
<b>
Editore: TEA<br />ISBN: 9788850219865<br />Pagine: 436<br />Prezzo: Cartaceo: € 12,00 eBook: € 8,99</b><br />
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<b> Sinossi</b><br />
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Bastiano è un giovane goffo, e non è quel che si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura (e il termine è improprio, perché egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare se stessi. Che è la strada più ardua del mon do. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi.</div>
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<br /></div>
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<b>Parere</b></div>
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Questo è un libro che <b><i>dovesse </i></b>essere considerato immancabile a ogni amante del genere fantastico.</div>
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<br />
No, tranquilli, ho solo fatto il verso allo strillo in copertina, che spero qualcuno alla TEA si sia strappato i capelli una volta visto il disastro in copertina.<br />
Ma, a parte questo, La storia infinita è a tutti gli effetti un romanzo di formazione, una storia di crescita e di destrutturazione del sé presente affinché nasca e possa crescere un sé futuro migliore e più forte.<br />
<br />
Ai meno giovani come me verrà sicuramente in mente il bellissimo film anni '80 da cui, curiosità, Ende volle discostarsi non volendo riconoscerlo come tratto dal proprio libro e a ben vedere non ha avuto proprio tutti i torti visto e considerato che il film tratta solo l'avventura di Atreiu alla ricorca di Bastiano, alla venuta in Fantàsia del piccolo umano e liquida con velocità tutte le quasi trecento pagine successive, ovvero la parte più importante, la vera e propria parte di formazione.<br />
<br />
Quindi, al solito, a leggere il libro - anche se con parecchi anni di distacco - ho finito per rovinarmi il ricordo del film. Tuttavia, ammetto che ho amato il film e che lo riguarderei più che volentieri se lo trovassi disponibile su Netflix o Prime Video.<br />
Ma concentriamoci sul libro.<br />
<br />
Questo libro è un must della narrativa fantastica, nessun amante del fantasy può mancarne la lettura anche perché la storia presenta più livelli e più chiavi di lettura, rendendolo adatto a qualunque età, dalla più tenera alla più avanzata; nel suo essere fantasy è - incredibilmente - adatto e piacevole da leggere anche a chi il fantasy non lo ama per niente.<br />
Vero è che alcune parti sono forse un po' troppo raccontate, ma essendo incentrato sul mondo fantasico le descrizioni così ottimamente pennellate da Ende sono indispensabili a inquadrare scene e motivi affinché tutta la sua caratteristica di romanzo di formazione emerga.<br />
Le scene avventurose non mancano e la scrittura assume i tratti dinamici atti a rendere sulla carta le scene quasi cinematografiche, rendono alla perfezione e ti sembra davvero di cavalcare in groppa a Graograman nel deserto dalle dune multicolori. Insomma, ogni dettaglio è perfettamente studiato per dar modo al lettore di essere dentro Fantasia con Bastiano Baldassarre Bucci.<br />
<br />
La storia in sé la conoscono un po' tutti, vuoi per il film, vuoi per il sentito dire, tuttavia ho davvero apprezzato la destrutturazione che avviene in Bastiano, un ricordo alla volta lasciato in pegno per ogni desiderio necessario a ricostruire Fantasia dopo essere stata divorata dal Nulla per dar modo al nuovo Bastiano di tornare al proprio mondo rinnovato e arricchito dall'esperienza all'interno de "La storia infinita".<br />
<br />
Una parte censurata di brutto dal film è quella che ho trovato la più interessante, ovvero il viaggio dell'Infanta Imperatrice che si conclude con il suo incontro con il Vecchio della Montagna Vagante e la loro discussione all'interno dell'uovo che sta in cima alla montagna. Due entità di Fantasia e della storia infinita che sono complementari, dove una è creatrice e fautrice di sogni e desideri l'altro è la sua antitesi, colui che li definisce trascrivendoli nella storia infinita di Fantasia cristallizzandoli nel tempo, rappresentano alla perfezione i due serpenti di Auryn, quello bianco e quello nero, che si mordono vicendevolmente la coda senza dare una soluzione di continuità alla storia che riletta dal Vecchio si ripete uguale a se stessa in un circolo infinito che può essere spezzato solo da Bastiano che si ritrova a leggere i suoi stessi gesti di quel giorno. Ecco quindi come Bastiano finisce nel mondo fantastico dell'Infanta Imperatrice, altro che urla al cielo in tempesta dal lucernario della soffitta.<br />
<br />
Ho apprezzato in modo particolare questa edizione, molto ben curata in vari aspetti e dettagli, se solo non fosse per quella castroneria in copertina... Ma vabbé, dai, non si può essere perfetti. E il resto... <i>"è un'altra storia e dovrà essere raccontata in un altro momento".</i><br />
Questo è un gioco che l'autore fa spesso con il lettore, in un rapporto extra-diagetico che porta la voce narrante a uscire dal libro per rivolgersi al lettore, tuttavia è anche uno stimolo che Ende lancia, un sasso che lascia i suoi cerchi nell'acqua se vogliamo, per far sì che sia il lettore a raccontare quella storia in particolare o, quanto meno, immaginarne possibili sviluppi e scenari.<br />
<br />
Mi chiederete: ma ha anche dei difetti? Beh, sì, ovvio, in particolare ho trovato alcune descrizioni piuttosto lunghe e articolate, anche se è vero che nella realtà dell'assurdo in cui sono campate e in cui ti portano è necessario, talvolta mi sono trovata a incespicare in queste parti, risolvendomi a leggerle per intero una volta compreso che saltandole non avrei capito il motivo di ciò che leggevo poi, specialmente quando l'autore ci porta in posti come la Città degli Imperatori.</div>
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<b>Voto: 4/5</b></div>
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<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
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Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-61467463700430316992019-04-15T06:00:00.000+02:002019-04-15T21:43:54.549+02:00BIBLIOTECA: La misura dell'uomo<a href="https://3.bp.blogspot.com/-nrlRtq24tBw/XLBaoEFVV-I/AAAAAAAAJE4/j00X7rRF2oU3p1MpSM2YTBjNnUHFs2lSwCPcBGAYYCw/s1600/misura.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1514" data-original-width="1000" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-nrlRtq24tBw/XLBaoEFVV-I/AAAAAAAAJE4/j00X7rRF2oU3p1MpSM2YTBjNnUHFs2lSwCPcBGAYYCw/s640/misura.jpg" width="420" /></a>
<b></b><br />
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<b></b><br />
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<b>La misura dell’uomo – Marco Malvaldi</b></div>
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<b>
Editore: Giunti<br />ISBN: 978- 8809864481<br />Pagine: 300<br />Prezzo: Cartaceo: € 18,50 eBook: € 9,99</b><br />
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<b> Sinossi</b><br />
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Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro. A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l'aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi - forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero - e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore. Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti... Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore. A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Marco Malvaldi gioca con la lingua, la scienza, la storia, il crimine e gli ridà vita tra le pagine immaginando la sua multiforme intelligenza alle prese con le fragilità e la grandezza dei destini umani. Un romanzo ricco di felicità inventiva, di saperi e perfino di ironia, un'indagine sull'uomo che più di ogni altro ha investigato ogni campo della creatività, un viaggio alla scoperta di qual è - oggi come allora - la misura di ognuno di noi.</div>
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<b>Parere</b></div>
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Questo è un libro che ricorderò a lungo e per il quale mi vien da dire che pur costando 18€ (e cinquanta!) vale la pena prenderlo da tenerlo in bella vista in libreria.</div>
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La misura dell’uomo è un thriller storico ambientato nella Milano rinascimentale degli Sforza, ma bisogna precisare che questo non è un romanzo storico<b><i> su</i></b> Leonardo da Vinci, ma <b><i>con</i></b> Leonardo. E tenere a mente questa differenza, che non è piccola, è la chiave di lettura corretta. Se cercate un saggio sulla vita del grande genio italico, rivolgetevi altrove. Questa è un’opera di fantasia che coinvolge Leonardo quale protagonista nelle indagini sulla morte misteriosa di un giovane, trovato nel piazzale d’armi del castello sforzesco.</div>
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L’ambientazione è molto ben curata e storicamente aderente, denotando una buona preparazione e studio del periodo, di usi e costumi e di come si viveva all’epoca in una metropoli europea. Chicche sul modo di vestire dei personaggi (Leonardo gira vestito di rosa salmone e nessuno ha nulla da ridire, né da ridere dal momento che l’associazione rosa = femmina e azzurro = maschio è cosa assai recente, iniziata negli anni ’20 del XX sec.), sul perché gli artisti e soprattutto i pittori avessero sempre un pollaio o sulla discutibile abitudine di vuotare i vasi da notte dalla finestra in strada - episodio che introduce la figura di Giacomo Trotti - danno al lettore la giusta dimensione del mondo in cui i personaggi si muovono.</div>
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Personaggi che sono “potenti”, per quanto a volte secondari (come per esempio Gian Galeazzo o il Trotti o, ancora, i due faccendieri francesi, Robinot e Mattinet). Potenti nel senso che già dalle primissime righe in cui compaiono escono con forza dalle pagine del libro in tutte le loro complesse sfaccettature di personalità, oltre che con una fisicità impressionante. Malvaldi, nello descrivere i personaggi dedicando loro ben poche righe di presentazione, ha una capacità incredibile di renderli vivi e veri sin da subito, senza considerare la bravura nell’introdurli già nelle prime pagine con la sezione “dramatis personae” inserita appositamente.</div>
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A loro volta Leonardo vaga per il libro al pari di come vaga per Milano, con aria distratta, in apparenza preso da tutt’altro, e in particolar modo dalla fusione e dalle problematiche a essa correlate per la più grande statua equestre mai progettata, sorprendendo ogni volta il lettore per come invece è attento a ciò che gli accade intorno pur inseguendo i propri pensieri e le proprie valutazioni in merito ai pensieri del momento.</div>
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<br /></div>
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Altro grande personaggio, co-protagonista, è Ludovico Sforza il Moro, duca di Bari e usurpatore del ducato di Milano che in questi anni – la storia si svolge nel 1493 – risulta ancora come reggente del ducato al posto del nipote Gian Galeazzo Maria e della di lui madre Bona di Savoia. Ludovico appare in queste righe uomo di potere attento soprattutto ai propri interessi, certo, ma anche a quelli di Milano, uomo alto cupo e serio, sempre a pungolare Leonardo e a farsi pungolare da lui, capace di ragionamenti sopraffini e di uguale spietatezza, imponente sia nella figura fisica che sovrasta tutti, ma anche morale e sociale. Insomma, nessuno dei personaggi delineati da Malvaldi è banale, utile solo ai fini della trama; Robinot e Mattinet ne sono un esempio in tutte le sfaccettature delle loro disavventure nel tentare di rubare il taccuino a genio vinciano.</div>
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Tutto questo scritto e descritto con uno stile agile, fluido, immediato e moderno, forse per alcuni lettori potrebbe sembrare “troppo moderno” visti gli esilaranti paragoni all’annoso problema del traffico milanese (caotico ora come allora) o, ancora, a quanto le voci si diffondessero comunque velocemente nonostante l’assenza di Internet. Io invece ho trovato geniale l’utilizzo di una voce narrante esterna alle vicende e ai personaggi che potesse rivolgersi direttamente al lettore ogni qualvolta lo desiderasse, tanto più quando lo fa con la reale protagonista di questo libro, l’ironia.</div>
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L’ironia la fa da padrona, sia negli spunti extra-diagetici della voce narrante, sia nelle descrizioni talvolta impietose dei personaggi, non abbandona mai la storia, pur non essendo nemmeno troppo invadente.</div>
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La lettura di questo libro mi ha concesso delle sane risate, inutile negarlo, ma non ho solo riso, inoltre bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e chapeau all'autore che pur seminando sapientemente gli indizi, non mi ha dato modo di comprendere - come fin troppo spesso mi accade coi gialli in generale - di capire chi fosse il colpevole.</div>
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Insomma, assolutamente una delle migliori letture di questo primo quadrimestre e una delle poche che, possiamo dirlo, vince tutto e che io consiglio caldamente. Ma, questo, è un parere personale.</div>
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<b>Voto: 5/5</b></div>
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<span style="color: #5e5e5e; font-family: "poppins" , serif; font-size: 10.5pt;"><br /></span></div>
</div>
<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=8809864484&linkId=485a6d6aa426184be85193a7a9a120be" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-51387805343988465692019-04-10T06:00:00.000+02:002019-04-10T06:00:08.460+02:00I Luoghi della Legio M Ultima: Syracusæ<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-0BHWhVDi08o/XFxBQgwbUcI/AAAAAAAAJBw/Fs7KTxgywTwZOQJYVp_cwp5b6Rktx8IVgCPcBGAYYCw/s1600/received_378913319571770.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://4.bp.blogspot.com/-0BHWhVDi08o/XFxBQgwbUcI/AAAAAAAAJBw/Fs7KTxgywTwZOQJYVp_cwp5b6Rktx8IVgCPcBGAYYCw/s640/received_378913319571770.jpeg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Avevo a suo tempo chiesto sulle storie di Instagram di suggerire
una città da approfondire e tra le risposte era arrivata Siracusa. Come sapete
questa è una rubrica aperiodica, in virtù del fatto che difficilmente come
demiurghi riusciamo a star dietro a un calendario a causa della vita reale, ma
non dimentichiamo mai gli impegni presi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La volta scorsa abbiamo parlato di Augusta Taorinorum solo
perché l’articolo era già pronto e molto probabilmente quelli scritti da Elios
saranno sempre così, lontani dai luoghi suggeriti dai nostri lettori.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-4GdnAgArlWs/XKy2gj8I_5I/AAAAAAAAJEE/zVg8BFnbLAQN0HzCd2ULm0gAImoMTk7KACLcBGAs/s1600/parco_archeologico_neapolis.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-4GdnAgArlWs/XKy2gj8I_5I/AAAAAAAAJEE/zVg8BFnbLAQN0HzCd2ULm0gAImoMTk7KACLcBGAs/s400/parco_archeologico_neapolis.jpg" width="400" /></a>Allora, veniamo alla nostra Syracusæ, la più potente città-stato
della Magna Grecia, con la sua storia <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
millenaria e sì, pure citata in Legio M
Ultima. Per la precisione sul racconto “L’isola di Nettuno” nel libro “L’impero
reagisce”. Vi si riferisce in merito alla leggenda della nascita della fonte Ciane,
la fonte di acqua dolce che ancora oggi è meta turistica.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Noi abbiamo imbottito un po’ la leggenda di Ciane a nostro
uso e consumo, ovviamente, ma la leggenda della sua formazione è quella
originale greca. Syracusæ fu fondata dai greci che conquistarono mezzo
mediterraneo, per la precisione mentre Romolo cercava di difendere quelle
quattro case erette entro il solco scavato tra i colli albani alla foce del Tevere,
i Corinti sbarcavano nel 733 a.C. sulle coste di Ortigia (l'isola in faccia a Siracusa che fa parte integrante del centro storico) e
fondavano Syrakousai sotto il comando di Archia. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La verità è che il territorio siracusano è stato abitato
senza soluzione di continuità sin dal Neolitico, circa 6000 anni prima, grazie
alla sua conformazione geografica particolarmente favorevole a colonie
stanziali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mentre Roma diventava grande poco alla volta, Syracusæ ebbe
una crescita esponenziale in ben pochi anni in confronto, ma è anche vero che l’espansione
territoriale della città-stato fu anche molto più limitata da ciò che compì
Roma. Per cinquecento anni la città-stato fu egemone sul territorio siciliano, fiera
avversaria dei fenici e degna avversaria di Atene, che l’assediò con l’intento
di prenderne il posto durante le guerre del Peloponneso. Inutile dire che
fallirono sia ateniesi che cartaginesi, aggiungendo danno alla beffa i siracusani
chiusero al fianco di Sparta le guerre del Peloponneso conquistando molto più
di quanto avrebbe potuto conquistare Atene. L’influenza della Siracusa greca si
estende infatti fino all’Adriatico e sulle città costiere del nord Africa. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come colonia e città-stato greca Syracusæ fu retta per lo
più da tiranni, ma vide anche sprazzi di oligarchia e repubblicani, dettati
anche dai grandi filosofi come Platone che più volte vi soggiornò e nella cui
vita pubblica ebbe parte attiva. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Syracusæ, soprattutto, è nota per aver dato i natali al
genio di Archimede, che tanto filo da torcere diede con le sue invenzioni ai
romani che l’assediarono. Il legionario che lo uccise senza riconoscerlo non
deve essersela passata bene, poi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-nBj5aVtxlRI/XKy46KFaPEI/AAAAAAAAJEk/s2fYZ2SNE9AXbwTLtYiTJcyHAL2VbFnkgCLcBGAs/s1600/il-teatro-greco-di-siracusa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="550" height="296" src="https://1.bp.blogspot.com/-nBj5aVtxlRI/XKy46KFaPEI/AAAAAAAAJEk/s2fYZ2SNE9AXbwTLtYiTJcyHAL2VbFnkgCLcBGAs/s400/il-teatro-greco-di-siracusa.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Corre l’anno 212 a.C. e la spada di Roma Marco Claudio
Marcello dopo mesi e mesi di assedio sfonda infine le difese siracusane e
irrompe in città con le sue legioni. Famoso è l’episodio dell’uccisione di
Archimede succitato e famoso è lo spoglio delle vestigia greche e delle
ricchezze della città che Marcello porterà a Roma. Nonostante questo, gli
negheranno il trionfo in città, ma gli consentiranno di fare una <i style="mso-bidi-font-style: normal;">ovatio</i> durante la quale il console deporrà
nel tempio di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Honor et Virtutis</i> tante
e tali ricchezze che si può classificare quel tempio come il primo museo della storia,
vista la quantità di gente che andò a visitarlo solo per ammirare le statue, i
bassorilievi e le ricchezze depredate.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ricchezze che vennero poi restituite alla città, almeno in
parte, per decreto senatorio in seguito al processo a Marco Claudio Marcello,
tirato in causa proprio dai siracusani (abilmente sobillati dai nemici politici
della “spada di Roma”, ovviamente) che lo querelarono per appropriazione indebita
quale comportamento scorretto dopo la conquista della città. Processo che comunque
prosciolse il console in quanto tutto ciò che lui portò a Roma era da
considerarsi bottino di guerra su una città vinta, ma che in ogni caso costò a
Marcello la sua reputazione e il comando delle legioni della provincia, che
passò a Levino prima e Scipione poi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tuttavia, pur capitolando e senza tornare più agli antichi
splendori e potentati di quando era città-stato della Magna Grecia, Syracusæ rimane il principale centro di comando della
provincia romana assieme a Lilibeo (nei pressi dell’attuale Marsala), base delle
successive guerre puniche e capitale della regione sicula da cui pretori e
magistrati governeranno l’isola nel corso del tempo, fino alla caduta dell’impero
romano d’occidente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La Syracusæ romana diventa quindi centro nevralgico dell’amministrazione
capitolina in terra sicula, la capitale della provincia romana di Sicilia si
schiererà, stando a Dione Cassio, con Sesto Pompeo e per questo punita da Augusto
che prima la raderà al suolo e poi la ripopolerà installandoci una colonia
latina perseguendo una politica di colonizzazione volta sia a stabilire un maggior
controllo sul territorio con una popolazione fedele a Roma, sia a far risorgere
la città che Cicerone, visitatala in quello stesso periodo, definì «la più
bella e la più grande città greca».<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nel corso della dominazione romana la città rimane quindi
viva e fiorente, nodo di scambio commerciale con la Grecia e il medio-oriente
grazie al suo ruolo di capitale e sede del pretore pur essendo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">civitates vi captae</i>, ossia città conquistata
con azione di guerra, ma già pochissimi anni dopo la conquista vi sono documenti
che attestano una sua grande considerazione e liberazione, dal momento che
ospitò i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">theoroi</i> (sacri ambasciatori
dei giochi) prima di Magnesia al Meandro e poi di Delfi.<o:p></o:p><br />
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-1sFYfJ9ImDg/XKy3NxG-bYI/AAAAAAAAJEQ/YDgG9gADS9wg0o2cwuPNmOsfae6h1goxgCLcBGAs/s1600/catacombe_siracusa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="870" height="188" src="https://4.bp.blogspot.com/-1sFYfJ9ImDg/XKy3NxG-bYI/AAAAAAAAJEQ/YDgG9gADS9wg0o2cwuPNmOsfae6h1goxgCLcBGAs/s400/catacombe_siracusa.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le sue vestigia antiche sono ancora ottimamente conservate
nell’area del parco archeologico, una delle più vaste e variegate d’Italia; denota tutta
la vitalità culturale, retaggio della Magna Grecia che mai è stato cancellato,
anche per il proliferare del cristianesimo che, proprio sotto il principato di
Diocleziano, si espande nella città o, meglio, nel sottosuolo della città. Siracusa,
infatti, è la seconda città mediterranea per estensione delle sue catacombe, seconde
solo a Roma.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
Da aggiungere che il 13 dicembre 304 d.C., nel pieno della nostra
guerra dei Riformisti, viene martirizzata Santa Lucia, le cui spoglie sono
conservate nella sua cappella a Venezia, all'interno della chiesa di S. Geremia a Cannaregio, vicino alla Stazione ferroviaria, motivo
per cui la stazione è “Venezia S. Lucia”. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-_eEGHoegS3g/XKy4qiV4WvI/AAAAAAAAJEg/WDVH40wO39YTHI1SK1QhB5mr2szCOMcMACLcBGAs/s1600/venezia_santa_lucia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="433" data-original-width="650" height="426" src="https://2.bp.blogspot.com/-_eEGHoegS3g/XKy4qiV4WvI/AAAAAAAAJEg/WDVH40wO39YTHI1SK1QhB5mr2szCOMcMACLcBGAs/s640/venezia_santa_lucia.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La santa siracusana è stata adottata dall'intera città lagunare e guai a chi la tocca.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com096100 Siracusa SR, Italia37.0754739 15.28658610000002237.0248019 15.205905100000022 37.1261459 15.367267100000022tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-2394898041940630072019-03-29T06:00:00.000+01:002019-04-15T21:44:41.952+02:00BIBLIOTECA: Il vampiro di Venezia<a href="https://2.bp.blogspot.com/-x1m_n5MGc9c/XJvtFXvDgVI/AAAAAAAAJDc/LxGpqV18NGEfYd-fFX5LPaAQ1EMFUdpWQCLcBGAs/s1600/vampiro%2Bdi%2Bvenezia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1018" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-x1m_n5MGc9c/XJvtFXvDgVI/AAAAAAAAJDc/LxGpqV18NGEfYd-fFX5LPaAQ1EMFUdpWQCLcBGAs/s640/vampiro%2Bdi%2Bvenezia.jpg" width="406" /></a>
<b>Il vampiro di Venezia - Giada Trebeschi<br />Editore: Oakmond Poblishing<br />ISBN: 978-3962078881<br />Pagine: 256<br />Prezzo: Cartaceo: € 12,50 eBook: € 4,99</b><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Sinossi</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In un anno la morte nera ha falcidiato un terzo della popolazione della città e, come se non bastasse, la vigilia di Natale non solo avviene il primo di una serie di efferati omicidi ma sull’isola del Lazzaretto Nuovo scoprono una masticatrice di sudari, una sorta di vampiro, un mostro che torna dai morti cibandosi di sangue umano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nane Zenon, un alchimista in odore di negromanzia, rende il vampiro inoffensivo eppure il terrore non lascia tregua. Sono in molti a credere che gli omicidi abbiano a che fare con i masticatori e così, per volere del Doge in persona, Nane si troverà ad affiancare le indagini del Signore di notte al Criminàl Orso Pisani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sullo sfondo di questa storia oscura e angosciosa la città dei mercanti, degli ebrei e degli arabi che non disdegnano di fare affari insieme; la Serenissima delle spie e delle cortigiane, dei segreti e degli intrighi, la magica e struggente Venezia dei ricami di pietra e degli amori impossibili.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il romanzo s’ispira al ritrovamento del cosiddetto vampiro di Venezia cioè lo scheletro di una donna con un mattone in bocca, risalente agli anni della grande peste di fine ‘500 e rinvenuto sull’isola del Lazzaretto Nuovo durante gli scavi archeologici del 2006-2008.</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Parere</b></div>
<div style="text-align: justify;">
A differenza di altre mie recensioni, qui salto la trama perché c'è ben poco da dire in più a quanto già scritto nella sinossi, evitare di fare spoiler in questa condizione diventa impossibile. Quindi, per stavolta, vi tocca adeguarvi.<br />
Nel corso del 2018 Amazon mi ha dato la possibilità di leggere gratis con Kindle Unlimited per ben tre mesi, inutile dire che ho fatto incetta di titoli. Resto sempre piuttosto amareggiata dalla possibilità che Amazon concede alle case editrici di avere i libri su KU anche se in vendita su altri store mentre a noi self li tira via, ma vabbé, è una battaglia persa visto che proprio i self - una volta chiamati in causa - non si sono mossi in tale direzione.<br />
Comunque sia, siamo qui per parlare di questo libro e non per fare polemiche sterili quindi ciancio alle bande andiamo avanti per la nostra strada. Anche se l'ho letto mesi fa, una bozza di opinione l'avevo comunque messa giù.<br />
La prima cosa che mi viene da dire è che non è un romanzo per tutti. Giada Trebeschi è una scrittrice coi fiocchi, con una cultura grandissima e i suoi libri ne sono pregni. Quindi, se siete dei pigroni e non vi va di andare in internet a fare una mera ricerca su Google per saperne di più, non vi consiglio questo libro. Sarebbe per voi complicato.<br />
Che, poi, mostri una grande competenza anche per quanto riguarda la struttura sociale e giudiziaria della Serenissima a me che son veneziana non ha fatto altro che piacere, per una volta non vedo castroneria sulla mia bella Venezia. Ma questa è un'opinione del tutto personale e quindi vale quel che vale.<br />
Mentre obiettivamente parlando, il libro si basa sul ritrovamento di uno scheletro nel cimitero del Lazzaretto Nuovo con la madibola frantumata post-mortem da un mattone ancora lì. Questa scena la Trebeschi ce la fa rivivere a opera di Nane Zanon, l'alchimista assoldato dal Doge per risolvere al più presto la questione dei morti ammazzati che gravano attorno alla chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. E come si entra nella narrazione. Con eleganza la Trebeschi ti prende per il collo e ti fa affogare nella storia sin dalle prime righe. Eleganza perché il linguaggio usato è forbito, ma non troppo, una bella penna lungi dallo stile asettico e sempre più anglofono della narrativa moderna.<br />
Lo stile fluido ti attira e ti trascina fino all'ultima pagina, il thriller è ben congegnato e non di facilissima risoluzione anche se i tasselli sono tutti lì, a portata di mano. E' che tu lettore sei distratto, distratto dagli scorci ben descritti che ti fanno vivere e respirare la città. Miasmi compresi.<br />
Una cosa però va detta: la scrittura dotta pretende che vi sia una lettura altrettanto dotta, se non si sa cosa sia un disegno a sanguigna, per esempio, è il caso di scoprirlo con l'amichevole google trovatutto. Insomma, non è un libro per pigri e questo può essere un pregio tanto quanto un difetto, certo è che in mezzo a tanto piattume per una lettrice appassionata come me, trovare un romanzo che sia dotto senza risultare un saggio storico è manna dal cielo, quindi ovvio che sono parecchio di parte. Tuttavia mi rendo conto che trovarsi tra i piedi figure come il Signore da notte al Criminàl non sia di immediata comprensione per il lettore, questa è storia e un po' bisogna conoscerla, la Trebeschi sa però come indirizzare subito la lettura dando spiegazioni mirate e concise, quanto basta per non far arretrare o desistere.<br />
Questo, è certo, sarà un libro che vi arricchirà parecchio inseguendo un criminale tra calli e campielli.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span id="goog_2046747967"></span><span id="goog_2046747968"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
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<b><br /></b></div>
<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=iraccdeidemi-21&language=it_IT&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=3962078886&linkId=c73667e31a81d070eb744b98ee6249d6" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe>Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-42935027915394034792019-03-07T06:00:00.000+01:002019-03-07T06:00:09.052+01:00Tra Storia e Fantasia: Più fantasy o più storico?<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s1600/received_738748776495808.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div>
Buongiorno cari speculatores et speculatrices, rieccoci con l'appuntamento rigorosamente aperiodico su come diventare scemi come i demiurghi! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi ammetto di andare un po’ a braccio, buttiamo un po’ di parole in libertà su come impostare le cose, date le premesse delle volte scorse. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricapitolando, non abbiamo bisogno di fare un world-building, ci basta scegliere tempo e luogo e, se proprio vogliamo incasinarci la vita, creare pure un’ucronia prima del tempo scelto o concomitante a esso per lo sviluppo della nostra storia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora non ci resta che decidere da che parte far pendere la bilancia: più storico o più fantasy? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sembra una domanda banale, ma siccome noi non amiamo nasconderci dietro un dito e giustificare qualunque scemenza con “<i>tanto è fèntesi</i>”, allora questa domanda risulterà essere una delle più ostiche da affrontare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di proseguire nella disanima dei vari aspetti dello scrivere un fantasy a sfondo storico, dai personaggi agli usi e costumi, ecc., dobbiamo decidere la deriva del nostro romanzo. Sarà più fantasy? Sarà più storico? Non esiste una ricetta perfetta per questo, sta al vostro sentire personale in qualità di autori. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ingredienti imprescindibili per far sì che la vostra personale ricetta funzioni bene, però, sono comunque regole ed equilibri e per trovare questo equilibrio è necessario attivare la vostra personale <b>modalità Marzullo</b> e farvi mille e più domande e, poi ovviamente, rispondere. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0xEnstGNfaP-B0ijPUaUQiQQmp-GZoOOEuEwsOQYmdSiMSl_Y_61Xc1GtI7XaCSzMxuUL6a4f4zD6i8B6p_t-Vb_mBu4OShwsEi-OyNyrFn12VFCgDuMXnWti2_5E3zi3AG3flIUlE9jI/s1600/draghi+in+volo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="442" data-original-width="600" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0xEnstGNfaP-B0ijPUaUQiQQmp-GZoOOEuEwsOQYmdSiMSl_Y_61Xc1GtI7XaCSzMxuUL6a4f4zD6i8B6p_t-Vb_mBu4OShwsEi-OyNyrFn12VFCgDuMXnWti2_5E3zi3AG3flIUlE9jI/s400/draghi+in+volo.jpg" width="400" /></a></div>
Prevale di più il fantasy? Quante e quali sono le creature fantastiche che si possono incontrare più spesso? Esistono altre razze? Sono tutte evolute allo stesso modo? Se no, quali sono le caratteristiche principali della loro evoluzione? Che impatto hanno nel lato storico del romanzo? È credibile? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Prevale di più lo storico? La magia, che tipi ci sono? Quali sono ammessi e quali no? Come funzionano quelli legali? E quelli illegali? Hanno regole precise? Quali? Come influenza la magia descritta, legale o meno, il lato storico del nostro romanzo? È credibile?<br />
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La domanda ricorrente che dovrete porvi sempre è sempre l’ultima: <b><i>è credibile?</i></b> </div>
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Se non lo è, l’insieme finisce per risultare forzato, caricato dal potere del deus ex machina della volontà dell’autore e viene meno il patto con il lettore sulla sospensione dell’incredulità. </div>
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In un mondo medievale, per esempio, con una forte connotazione storica, tutto ciò che è legato alla magia – per quanto bianca – è universalmente ricondotto al maligno, ai patti col diavolo di streghe e stregoni. Rimanendo entro i parametri posti da questo primo solco potremo costruire un mondo in cui la magia ha dei forti impatti, ma per lo più negativi sulla società, risultando molto credibile e in linea con la mentalità dell’epoca e fornendo ai nostri personaggi una sfilza di casini inenarrabili. La cosa potrebbe essere divertente (per voi, per i vostri personaggi molto meno), di certo non semplice. Non faccio l’esempio opposto perché di solito i romanzi fantasy “classici” hanno un’ambientazione finto-medievale, che non serve vada a descrivere cosa succede. </div>
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Ma se invece volessimo un’ambientazione dalla forte connotazione storica, ma molto influenzata dalla magia? A me viene subito da pensare a una grandissima civiltà del passato: gli Egizi. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FKrV8FV0woo/XIAly9rijVI/AAAAAAAAJDI/PhEoYM07HNwsSqlkz_Pa-De4OSCfkAVEQCEwYBhgL/s1600/giza.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="481" data-original-width="749" height="256" src="https://1.bp.blogspot.com/-FKrV8FV0woo/XIAly9rijVI/AAAAAAAAJDI/PhEoYM07HNwsSqlkz_Pa-De4OSCfkAVEQCEwYBhgL/s400/giza.jpg" width="400" /></a><br />
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Anche solo guardando la grandezza e la maestosità dei reperti archeologici, subito si capisce come quella società fosse profondamente connessa con il divino e la magia. Tutto nella loro vita ruotava intorno alla magia e agli aspetti divini di qualsiasi cosa, basti pensare che il Faraone altri non era se non l’incarnazione del dio Amon-Ra. <b><a href="https://www.legiomultima.it/2014/02/storia-i-tatuaggi-delle-sacerdotesse-di.html" target="_blank">Le sacerdotesse di Hathor si tatuavano</a></b> il corpo in corrispondenza degli organi principali e di quelli riproduttivi per assicurare un ciclo naturale sano, con la protezione della dea sulle nascite e, soprattutto, sul parto, il momento più pericoloso della vita di una donna. </div>
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Insomma, gli Egizi sono stati una civiltà millenaria convinta fin nelle ossa dell’esistenza e del reale funzionamento della magia. Da andarci a nozze per noi! Di certo dovrebbe essere presa come fonte di ispirazione per chi volesse creare un’ambientazione con queste caratteristiche principali, fatta salva la loro applicabilità al tempo e al luogo scelto per lo sviluppo narrativo. </div>
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A mio avviso, uno degli aspetti da tenere in considerazione per cercare di mantenere un buon equilibrio tra storia e fantasia, in questo senso, risiede nello sfruttare miti e leggende del posto, magari rendendoli “veri”. La gente “pensa” che siano solo miti, ma invece sono ben più che reali (e tendenzialmente fanno molto male alla salute). Sfruttare miti e leggende, magari il pantheon stesso di riferimento della società in questione. </div>
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Poi, insomma, si parla di fantasia no? Metteteci la vostra, gli ingredienti di base ora li avete, create la vostra personale ricetta. L’importante è che alla domanda “è credibile?” la risposta sia un secco e deciso “Sì”. </div>
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Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-46430566627336845522019-03-01T06:00:00.000+01:002022-01-17T11:03:55.494+01:00I Luoghi della Legio M Ultima: Augusta Taurinorum<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-0BHWhVDi08o/XFxBQgwbUcI/AAAAAAAAJBw/Fs7KTxgywTwZOQJYVp_cwp5b6Rktx8IVgCPcBGAYYCw/s1600/received_378913319571770.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://4.bp.blogspot.com/-0BHWhVDi08o/XFxBQgwbUcI/AAAAAAAAJBw/Fs7KTxgywTwZOQJYVp_cwp5b6Rktx8IVgCPcBGAYYCw/s640/received_378913319571770.jpeg" width="640" /></a></div>
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Ben ritrovati, Speculatores et speculatrices, quest’oggi, per la rubrica <i><a href="https://www.legiomultima.it/search/label/I%20luoghi%20della%20Legio?&max-results=10" target="_blank">I luoghi della Legio</a></i> vi parlerò di una città che mi ha coinvolto moltissimo durante lo studio per il racconto “La fratellanza di Voltumna” contenuto nel volume <a href="https://amzn.to/2RHShpm" target="_blank">Legio I: Sfida all’impero</a>: Augusta Taurinorum.</div>
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Per me il primo passo, dopo aver scritto una bozza del racconto, è quello di documentarmi sui luoghi dove si svolgeranno le vicende. Spesso è proprio dallo studio dei luoghi che mi vengono in mente alcune scene o anche lo sviluppo migliore della storia.</div>
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Nel caso di Torino, che durante l’impero romano si chiamava - per l'appunto - Augusta Taurinorum, il primo passo è stato trovare delle informazioni generali sulla sua fondazione e curiosità e leggende sul territorio. Per un'infarinatura generale, la <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Torino" target="_blank">pagina su Wikipedia</a> non è affatto male e aiuta un po' a comprendere meglio gli aspetti storici della città.</div>
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La fondazione della città si fa risalire ai Taurini, un’antica popolazione locale che viveva in una città alla confluenza tra il Po e la Dora Riparia. </div>
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Una leggenda fa risalire la fondazione della città a Fetonte che, lasciato l’Egitto, fondò una città nella Pianura Padana, vicino al fiume Eridanio, antico nome del Po e nella mitologia figlio di Fetonte appunto, un'altra vuole che il nome derivi da Thor, nome celtico del dio del tuono ma anche termine che indica il monte che sovrasta la città.<br />
Non meno pittoresca è la versione che invece vuole la sconfitta di un drago che imperversava la confluenza dei due fiumi da parte di un toro, praticamente ubriacato e scatenato dal contadino che non riusciva più a lavorare quelle terre a causa della bestia.</div>
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<h3 style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.6pt;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ds3zzrl0axs/XF9abDQ1cqI/AAAAAAAAKa0/PfBlleVKBZgr-cEFkPViG3LfscxMy1OyACLcBGAs/s1600/torino_01_bis.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-ds3zzrl0axs/XF9abDQ1cqI/AAAAAAAAKa0/PfBlleVKBZgr-cEFkPViG3LfscxMy1OyACLcBGAs/s400/torino_01_bis.jpg" width="336" /></a></h3>
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Ma è il periodo romano a dare quell'impronta ancora attuale alla struttura cittadina, partendo dalla classica centuriazione del castrum militare, come si evince chiaramente dalla pianta della città, così regolare e perfetta come solo le città romane sanno essere.<br />
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In origine, però, Augusta Taurinorum come mero castrum militare voluto in quel del 58 a.C., quando l'allora proconsole Gaio Giulio Cesare fece insediare nell'area un accampamento militare, a difesa della posizione strategica per la via delle Gallie.<br />
Saranno necessari quattordici anni prima che da castrum prenda forma la prima città fortificata, la colonia di Julia Taurinorum, nel 44 a.C.</div>
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Tuttavia, la definitiva ufficializzazione della fondazione avvenne grazie al figlio adottivo Augusto che, intorno al 28 a.C., dedusse una seconda colonia, il cui impianto urbano a castrum sarà quello che ancora adesso è rilevabile, col nome di Julia Augusta Taurinorum.<br />
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Intorno alla città, nel corso dei secoli, si sono sviluppate numerose teorie e leggende, tutte intrise di misticismo e magia.<br />
A ben vedere, cercando allineamenti specifici tra le stelle e il decumano maximus di Julia Augusta Taurinorum, grazie ai calcoli di precessione degli equinozi di quella branca di archeo-astronomia, si è risaliti a una data ben precisa, e di un bel po' più recente: il 30 gennaio del 9 a.C..<br />
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Non siamo sostenitori delle teorie alternative e/o complottiste varie, ma siamo autori dalla fervida fantasia che non disdegnano input strani e, comunque, appassionati di Storia; se c'è una cosa che abbiamo imparato dai nostri studi del popolo Romano in particolare, e di tutte le popolazioni antiche in generale, è che<o:p> </o:p>prima ancora di architetti e costruttori, era affare di maghi, aruspici e sacerdoti individuare il luogo esatto per la costruzione di una città. E una volta scelta l’ubicazione più fausta, un sacrificio rituale sigillava col patto del fuoco e del sangue l’accordo con le divinità tutelari, il cosiddetto <i>Genius Loci</i>.</div>
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<span style="text-align: center;">E, a dirla tutta, in effetti la posizione e l’orientamento del primo </span><i style="text-align: center;">castrum </i><span style="text-align: center;">hanno fatto pensare a alcuni studiosi che la scelta del luogo non fosse casuale e che “nascondesse” alcune proporzioni magiche. Chi conosce la storia romana, come in molte altre culture antiche, sa che tutte le costruzioni </span><span style="text-align: justify;">importanti venivano orientate secondo il cammino del sole o della luna nel cielo della zona in cui veniva fondata. Oppure nel caso di profughi o coloni venivano fondate secondo l’orientamento della loro terra d’origine per ricordare il luogo dal quale giungevano.</span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.guidatorino.com/wp-content/uploads/2017/08/palazzo-madama-torino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="251" src="https://www.guidatorino.com/wp-content/uploads/2017/08/palazzo-madama-torino.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Palazzo Madama e Casa-forte di Acaja </td></tr>
</tbody></table>
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La cinta muraria era possente, alta cinque metri, circondava tutta la città e si apriva solo ai quattro punti cardinali, laddove ogni castrum aveva le porte. A tutt'oggi sono chiaramente visibili tre di esse, mentre la quarta è stata completamente divelta e distrutta.</div>
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Da notare che, mentre della Porta Decumana non ci è rimasto nulla, la Porta Pr<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Madama_e_Casaforte_degli_Acaja">æ</a>toria oltre a essere arrivata fino a noi, ha subito nel corso del tempo tante e tali trasformazioni da essere praticamente irriconoscibile. Alla caduta dell'impero Romano d'Occidente è diventata una fortezza a difesa della città, nel medioevo venne chiusa la porta di accesso alla città e trasformata in castello dal ramo cadetto dei Savoia, gli Acaja, divenendo intorno al 1300 la cosiddetta casa-forte. </div>
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Nel corso del Rinascimento, del Neoclassicismo, Barocco e Risorgimento subì tanti e tali rimodernamenti che alla fine perse del tutto la sua funzione di porta sulla città, trasformandosi nella ricca e sontuosa residenza dei Savoia, che ancora oggi ammiriamo: Palazzo Madama.</div>
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<span style="text-align: justify;">Le altre porte tutt'ora visibili in città sono la porta Palatina e la porta Marmorea, rispettivamente le porte Dextera e Sinistra della città, che si aprivano a est e a ovest.</span><br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: justify;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWepUoOpqovQjiEHIB_5OEJfd-FSHjUXet6EpBG85gV4kh-E3Vy2ATDPK4KT-6u4CiZfN8C-_2GDLKoOm3d71oQKRP2yJNd1NqZcWBKwVeDBz9A7Ikk2CqPZHy0Yn4l2yxp_nw-uUqiI8/s1600/20150517_091043.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWepUoOpqovQjiEHIB_5OEJfd-FSHjUXet6EpBG85gV4kh-E3Vy2ATDPK4KT-6u4CiZfN8C-_2GDLKoOm3d71oQKRP2yJNd1NqZcWBKwVeDBz9A7Ikk2CqPZHy0Yn4l2yxp_nw-uUqiI8/s400/20150517_091043.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Statua di Gaio Giulio Cesare a Torino</td></tr>
</tbody></table>
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Dai tempi antichi è riportato che a Torino era presente un culto di Iside, il luogo individuato come sede di questo culto è la località dove ora sorge il tempo della Grande Madre di Dio, in latino Magna Mater. </div>
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Il nome di questo tempio ha sempre lasciato perplessi coloro che cercavano i luoghi mistici, <a href="http://www.torinoinsolita.it/sito_torinoocculta/torino_magica.php?sez=torinoocculta">misterici</a> e alchemici all'interno della città che, come riportato da molte credenze, è un centro <a href="http://www.duepassinelmistero.com/Torino%20magica.htm">magico</a> molto importante che fa parte dei due grandi triangoli della magia: con Lione e Praga compone il triangolo della magia bianca, mentre con Londra e San Francisco dà luogo al triangolo della magia nera. </div>
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Proprio l'essere al centro di queste forze mi ha ispirato l'idea di una lotta magica tra coloro che volevano far tornare le antiche divinità etrusche e gli speculatores fedeli agli dei dell'impero.</div>
<div>
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Nel racconto, sebbene in maniera molto più spiccia rispetto alla versione poi pubblicata, ci sono passaggi dei nostri personaggi nelle vie segrete dei sotterranei, attraverso i corridoi e le grotte che corrono per tutto il sottosuolo della città. </div>
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Tra queste grotte, altre leggende narrano che vi siano le grotte alchemiche e che, perso nei cunicoli sotterranei, sia celato un potente artefatto, nascosto sotto Augusta Taurinorum da A<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Ovo; font-size: 16px;">pollonio di Tiana, filosofo e asceta del I sec.</span>. </div>
</div>
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Di leggende, storie e quant'altro ve ne sono molte su questa città e indubbiamente per uno scrittore sono spunti che possono dare il via a numerose storie. </div>
Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-16258947634915980512019-02-21T06:00:00.000+01:002019-04-09T17:30:46.551+02:00BIBLIOTECA: Mosè e Akhenaton<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-qyM7NiKn_lw/W_m54PG1ixI/AAAAAAAAJJg/AmlN4H-2JAQaB_7FIm8w-ZHTR07KIzPEwCLcBGAs/s1600/Mos%25C3%25A8%2Be%2BAkenathon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="248" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-qyM7NiKn_lw/W_m54PG1ixI/AAAAAAAAJJg/AmlN4H-2JAQaB_7FIm8w-ZHTR07KIzPEwCLcBGAs/s640/Mos%25C3%25A8%2Be%2BAkenathon.jpg" width="457" /></a></div>
<b>Mosè e Akhenaton: I segreti della storia d'Egitto al tempo dell'esodo - <span style="background-color: white; color: #353165; font-family: "open sans" , sans-serif; font-size: 16px;"> </span>Ahmed Osman</b><br />
<b>Editore: Harmakis </b><br />
<b>ISBN: 10: 8898301286</b><br />
<b>Pagine: 337</b><br />
<b>Prezzo: Cartaceo € 21,25 </b><b>Ebook € 7,77</b><br />
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<b>Sinossi</b><br />
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Durante il suo regno, il faraone Akhenaton è stato in grado di abolire il complesso pantheon dell'antica religione egizia e sostituirlo con un solo dio, Aton, che non aveva immagine o forma. Cogliendo le somiglianze tra la visione religiosa del faraone eretico e gli insegnamenti di Mosè, Sigmund Freud è stato il primo a sostenere che Mosè era in realtà un egiziano. Ora Ahmed Osman, con recenti scoperte archeologiche e documenti storici, sostiene che Akhenaton e Mosè fossero la stessa persona. In una splendida rivisitazione della storia dell'Esodo, Osman dettaglia gli eventi della vita di Mosè / di Akhenaton: come è stato allevato da parenti israeliti, governato l'Egitto per diciassette anni, fatto arrabbiare molti dei suoi sudditi, sostituendo il tradizionale pantheon egizio con il culto di Aton, ed è stato costretto ad abdicare al trono. Ritirandosi nel Sinai con i suoi sostenitori egiziani e israeliti, è morto fuori dalla vista dei suoi seguaci, presumibilmente per mano di Seti I, dopo un fallito tentativo di riconquistare il suo trono.</div>
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<b style="font-family: "times new roman"; text-align: start;">Parere</b></div>
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La trama era interessante e mi aspettavomolto da questo libro da un punto di vista storico e archeologico. Grandissima pecca iniziale che ho affrontato è la traduzione, è stato tradotto male in italiano, in alcuni casi si sono confusi con le lettere dei nomi o dei luoghi. Insomma, chi l’ha prodotto ha rovinato un libro molto interessante. </div>
<div style="text-align: justify;">
Passando al contenuto ho trovato la tematica e i ragionamenti dell’autore, avvalorati da prove archeologiche e storiche, molto pertinenti e per nulla fantasiose, anzi. in alcuni casi coincidono con piccole tracce che avevo riscontrato anch’io nella storia e nella mitologia egiziana ed ebraica. Ovviamente l’autore ha avvalorato le sue tesi con dipinti, incisioni e testi che non sono stati considerati dell’Archeologia classica, ferma ad uno schema storico fisso e immutabile dinanzi al quale nemmeno alla luce di nuove scoperte e possibili interpretazioni diverse dal canone hanno fatto mettere in dubbio lo svolgimento di alcuni fatti dati per certi.</div>
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<div style="font-family: "times new roman"; text-align: start;">
<b>Voto: 3/5</b></div>
<div style="font-family: "times new roman"; text-align: start;">
<b><br /></b></div>
<div style="font-family: "Times New Roman";">
<b>Link di acquisto</b></div>
<div style="font-family: "times new roman"; text-align: start;">
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Buongiorno Speculatores et Speculatrices!</div>
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Questo è un articolo che dovete salvarvi per venirci a trovare alle prossime fiere e farci sapere cosa pensate del nostro lavoro, dei nostri scritti e della nostra vita (molto poco) social.</div>
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Allora, andiamo dritti al punto!</div>
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Si comincia il 23-24 febbraio 2019, al Gothika a Santa Lucia di Piave (TV), alla vecchia filanda, tra concerti, dj set, sfilate e conferenze.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ar2wHvywNK0/XGauYAuFgoI/AAAAAAAAJCE/Nong6lffI0M7MlkqBOYXDymRzL0-GO-IACLcBGAs/s1600/22712370_287856871714465_8435783804542429799_o-2-2-01.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="658" data-original-width="1000" height="420" src="https://3.bp.blogspot.com/-ar2wHvywNK0/XGauYAuFgoI/AAAAAAAAJCE/Nong6lffI0M7MlkqBOYXDymRzL0-GO-IACLcBGAs/s640/22712370_287856871714465_8435783804542429799_o-2-2-01.jpeg" width="640" /></a></div>
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Tappa a Milano, per un mercoledì sera frizzante, un apericena (come dicono da quelle parti) coi fiocchi a cui parteciperà Azia nella più particolare delle location: la libreria Il covo della ladra!</div>
<div style="text-align: justify;">
Il 27 febbraio, alle 19:00. Anche in streaming, se non potete raggiungere la ladra in loco!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-J8KyXeBhSxE/XGs140uZT_I/AAAAAAAAJCs/YvHwaCgo8NkEUurKqlk2y4kGvZ4o5PQQwCLcBGAs/s1600/FB_IMG_1550529822371.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="295" data-original-width="784" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-J8KyXeBhSxE/XGs140uZT_I/AAAAAAAAJCs/YvHwaCgo8NkEUurKqlk2y4kGvZ4o5PQQwCLcBGAs/s640/FB_IMG_1550529822371.jpg" width="640" /></a></div>
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Si prosegue poi il 16 Marzo, ci si vede al Pagan Festa con una selezione dei migliori titoli di Astro Edizioni, Azia sara in compagnia di Chiara Casalini.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LhVDY76sseM/XGauhozCeCI/AAAAAAAAJCQ/AtwZ3mN8ElY0fs7jmjr9hhOiqmz071adACLcBGAs/s1600/FB_IMG_1550221214723.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1145" height="334" src="https://4.bp.blogspot.com/-LhVDY76sseM/XGauhozCeCI/AAAAAAAAJCQ/AtwZ3mN8ElY0fs7jmjr9hhOiqmz071adACLcBGAs/s640/FB_IMG_1550221214723.jpg" width="640" /></a></div>
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Passeranno due settimane di calma e ci ritroveremo il 31 Marzo a Stigliano, in provincia di Venezia per il castello Delle fiabe, potrete anche ammirare Azia in cosplay con la sua bimba a sfilare. Perché una promessa è una promessa e va mantenuta!</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-gBb9R0aG5CU/XGaulUePbJI/AAAAAAAAJCY/TX16l2y0VT8TwO8wTPq82UYvOyTtJVnzgCLcBGAs/s1600/FB_IMG_1550226042663.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1146" height="334" src="https://3.bp.blogspot.com/-gBb9R0aG5CU/XGaulUePbJI/AAAAAAAAJCY/TX16l2y0VT8TwO8wTPq82UYvOyTtJVnzgCLcBGAs/s640/FB_IMG_1550226042663.jpg" width="640" /></a></div>
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Sarà poi la volta di partecipare al Venezia <br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-DwXIPcmTCwY/XGauaJSatGI/AAAAAAAAJCk/2X-gr5jatW07t40_I4GAIa82KqP8dRRfACPcBGAYYCw/s1600/VeneziaComics2016-719x1024-01.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="719" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-DwXIPcmTCwY/XGauaJSatGI/AAAAAAAAJCk/2X-gr5jatW07t40_I4GAIa82KqP8dRRfACPcBGAYYCw/s640/VeneziaComics2016-719x1024-01.jpeg" width="449" /></a></div>
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Comics in quel di Aprile, il 13 e 14. Non oosspossnon giocare in casa, vi pare?</div>
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Ci saranno anche presentazioni e conferenze, tra noi Demiurghi, Giovanni Magistrelli e l'immancabile Chiara Casalini.</div>
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Qui facciamo una pausa un po' più lunga e un mese dopo potrete venire a romperci le scatole (quelle vuote) a Cittadella (PD) il 12 maggio, in occasione del Cittadella Comix.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ft3RAMYY3wE/XGaujE-1BxI/AAAAAAAAJCg/OS94idxzuToucDpnlMbHR2Enx1FIgGN3ACPcBGAYYCw/s1600/FB_IMG_1550226015046.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1146" height="334" src="https://4.bp.blogspot.com/-ft3RAMYY3wE/XGaujE-1BxI/AAAAAAAAJCg/OS94idxzuToucDpnlMbHR2Enx1FIgGN3ACPcBGAYYCw/s640/FB_IMG_1550226015046.jpg" width="640" /></a></div>
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Altre due settimane di attesa e ci ritroveremo ancora una volta, l'ultima della stagione prima della pausa estiva, a Rovigo, nel bellissimo contesto del maggio rodigino dove ci sarà la tre giorni del Rovigo Comics: 24-25-26 Maggio. Veniteci a trovare li!</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-MymxQW32Us4/XGaucdm8KII/AAAAAAAAJCg/t_jCj4FTmNEyI1V_Ta-g184LfPCplBQwgCPcBGAYYCw/s1600/feature_default2-1200x500-01.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="750" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-MymxQW32Us4/XGaucdm8KII/AAAAAAAAJCg/t_jCj4FTmNEyI1V_Ta-g184LfPCplBQwgCPcBGAYYCw/s640/feature_default2-1200x500-01.jpeg" width="640" /></a></div>
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Bene, allora, vi siete fissati le date? Vi aspettiamo!</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-9552776504257286172019-02-15T06:00:00.000+01:002019-02-15T06:00:10.337+01:00Tra Storia e Fantasia: l'Ucronia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s1600/received_738748776495808.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div>
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Buongiorno speculatores et speculatrices e ben ritrovati in questa <b>rubrica tra storia e fantasia</b>.</div>
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Torniamo alla carica con i nostri svarioni mentali s<b>u come scrivere un fantasy-storico</b>, su come in definitiva ci siamo mossi noi in linea di principio.</div>
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Oggi parliamo di ciò che è fondante per la nostra ambientazione, <b>l'Ucronia</b>.</div>
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Iniziamo, ovviamente, dalle basi, ossia dalla sua definizione (cliccate l'immagine per ingrandirla):</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fTi8NGOfsKQ/XGVEypgk5TI/AAAAAAAAJB4/bfehgaYP_XssJuEtn8-97qy-RVGyC9OEQCLcBGAs/s1600/ucronia_def.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="852" height="547" src="https://4.bp.blogspot.com/-fTi8NGOfsKQ/XGVEypgk5TI/AAAAAAAAJB4/bfehgaYP_XssJuEtn8-97qy-RVGyC9OEQCLcBGAs/s640/ucronia_def.png" width="640" /></a></div>
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Se però aveste chiesto a me o a Elios di dirvi cos'è, la risposta sarebbe stata diversa, ossia:<b> un’arma a doppio taglio, nel senso che non ha impugnature, solo lame da tenere ben salde.</b> E se lo sai fare non ti tagli, altrimenti… raccatti dita dal pavimento. Di chi è questo indice?<br />
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Ucronia, altrimenti nota come fantastoria, allostoria o storia alternativa è quell’esercizio di stile e di studio, soprattutto di studio, con cui si interviene su un fatto storico, di solito di una certa rilevanza socio-politica ed economica, modificandolo e dando quindi vita a tutta una serie di conseguenze diverse da quelle documentate, aprendo a scenari talvolta sorprendenti. Soprattutto, quando ci si appresta a modificare la storia, si scopre quanto essa sia sorprendente per tutte le sfumature che, comunque, mai riusciremmo a eguagliare con la nostra ucronia.</div>
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Gli effetti di questi cambiamenti possono essere limitati, definendo l’ucronia chiusa o circolare, oppure aperti e influire sul resto della storia fino ai giorni nostri e, perché no, dare vita anche a un futuro alternativo, tipico delle opere sci-fi, o post-apocalittico, più noto come distopico. </div>
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Come si fa un’ucronia?<br />
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Indovinate un po’ la risposta? No, non è 42. È: <b><i>studiando</i></b>! Speravate di averla scapolata sto giro, eh?<br />
<b><br /></b>
<b>Fregati!</b><br />
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<b>Si studia la storia</b>, ma soprattutto quel determinato periodo o fatto storico in tutte le sue sfumature <b>affinché i cambiamenti apportati siano credibili, supportabili, gestibili</b>. E che lo siano anche le conseguenze che tale modifica comporta. Ma facciamo un esempio che è più facile (ee…. No, vabbé).<br />
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<a href="https://o.aolcdn.com/images/dims3/GLOB/legacy_thumbnail/630x315/format/jpg/quality/85/http%3A%2F%2Fi.huffpost.com%2Fgen%2F1608676%2Fimages%2Fn-UNA-GUERRA-EPOCALE-628x314.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Risultati immagini per prima guerra mondiale" border="0" height="200" src="https://o.aolcdn.com/images/dims3/GLOB/legacy_thumbnail/630x315/format/jpg/quality/85/http%3A%2F%2Fi.huffpost.com%2Fgen%2F1608676%2Fimages%2Fn-UNA-GUERRA-EPOCALE-628x314.jpg" width="400" /></a>Prendiamo un fatto storico molto noto, qualcosa che se cambiato rivoluzionerebbe la storia: la Prima Guerra Mondiale. <br /><br />Alla domanda: <i>"cosa la scatenò?"</i>, sanno rispondere tutti. Chiunque risponderebbe che a causarla fu l’assassino dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo. E allora il nostro esercizio sarà salvarlo. E immaginare cosa succederà poi.</div>
</div>
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Non ci sarà la Prima Guerra Mondiale, con i suoi milioni di morti e la spagnola sarà meno pericolosa perché senza guerra ci sono condizioni di vita migliori, sia come cibo che come igiene.</div>
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Hitler avrebbe continuato a lavorare come imbianchino con soddisfazione in un paese in pace e senza grossi problemi economici, magari mettendo su una bella ditta di colori, e avrebbe continuato a dipingere quadri scadenti, in un pacifico anonimato.</div>
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Non esisterebbe la Shoah, né il Porajmos (il grande divoramento) di Rom e Sinti. </div>
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Il Fascismo in Italia avrebbe portato alla devastazione interna del paese, Mussolini sarebbe morto di vecchiaia e il figlio avrebbe ereditato il dominio totalitaristico, estromettendo una volta per tutte la famiglia reale italiana dei Savoia con un esilio o, prendendo spunto dai sovietici, con un eccidio nello stile di Ekaterinburg.<br />
<br /></div>
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Come vedete, le possibilità sono molteplici, ma il problema è un altro. Alla domanda <i>“Cosa succederebbe se l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero austro-ungarico, scampasse all’attentato di Sarajevo?”</i> abbiamo dato delle risposte semplici, per il fatto che ci siamo fermati alla superficie delle cose.<br />
<br /></div>
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<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
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Come già detto, <i><b>per parlare di una cosa e poter dire 1, devi conoscere 10.</b></i><br />
Approfondendo la questione studiando la storia dei paesi coinvolti nella Prima Guerra Mondiale e gli equilibri socio-economici e politici esistenti in Europa a inizio Novecento, si scopre che l’Austria preparò un trattato di annessione della Serbia, ma pose delle condizioni inaccettabili, dai risvolti anche umilianti per il fiero popolo balcanico. Il rifiuto previsto sarebbe stato la scusa che avrebbe permesso all’Austria anche di sottrarre territori alle mire espansionistiche della Turchia e, perché no, ricacciare oltre il Bosforo i miscredenti mussulmani. Ma i Serbi, che temevano l’invasione della Bosnia da parte degli invasati Giovani Turchi, che già avevano messo a soqquadro l’impero ottomano, accettarono. Una semplice firma su un trattato scritto apposta per essere inaccettabile, aveva fatto saltare i piani di guerra di due imperi alleati, quello tedesco e quello austriaco, che si ritrovarono con una macchina bellica avviata e nessun nemico contro cui scatenarla. <br />
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Alla fine, nella sfortuna, il giovane terrorista Princip esplose i due colpi fatali all’auto reale, uccidendo Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, dando vita al casus belli che portò alla Prima Guerra Mondiale, pur avendo assodato che Princip e i suoi cinque sodali altro non erano se non pedine. Ma chi era il giocatore che le aveva mosse sulla scacchiera internazionale?</div>
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Ora, visto tutto questo… pensate a cosa davvero succederebbe se l’attentato fallisse. Molto probabilmente, niente. La Prima Guerra Mondiale scoppierebbe ancora. La domanda vera è contro chi?</div>
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Oh, rossa, ma <b>quante domande</b>. Beh, sì, <b>l’ucronia è di suo una domanda, a cui si può rispondere solo con molte, innumerevoli altre domande</b>.<br />
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Questo è un esempio banalizzato al massimo di ucronia. Ma su basi del genere possiamo lavorare per inserire quella componente fantastica che tanto amiamo. Lo so che non stavate aspettando altro che un excursus sul lato magico della questione e l’ucronia potrebbe essere la vostra arma migliore per introdurla, giustificarla e gestirla nei vostri storici. O quella perfetta per un suicidio mediatico.</div>
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Come avete visto, <b>creare e far crescere una buona ucronia è quasi più dispendioso</b> in termini di studio <b>che non attenersi alla storia vera</b> e propria, <b>ma se fatta con criterio</b>, invece di portarvi al suicidio mediatico, sarà l’arma virtuale con cui infilzerete i cuori dei vostri lettori, <b>la struttura storica</b> – più o meno – <b>che darà le fondamenta alla vostra componente fantastica, fornendo delle basi solide e inattaccabili (o quasi)</b>. <br />
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Per esempio, noi Demiurghi abbiamo sfruttato l’ucronia per giustificare un ritorno a usi e costumi antichi in un’epoca in cui Roma era ormai barbara e, soprattutto, per spiegare l’esistenza della magia e delle creature fantastiche legate ai miti che si trovano sparsi per l’impero.<br />
Questo perché quando si parla di Roma Antica è nell'immaginario comune la Roma dei Cesari, quella imperiale raccontata nei grandi colossal degli anni '50 e in spettacolari film più recenti come <i>Il gladiatore </i>(No, <i>Pompeii</i> non è annoverato tra i film spettacolari, ma tra le scemenze, sappiatelo).<br />
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Arrivare a un'ucronia come quella attuale ci è costata qualcosa come nove anni di lavoro tra studio, ipotesi, argomentazioni, tesi distrutte con due parole, regole di funzionamento della magia, tipi di magia. E, soprattutto, l’ucronia ci ha permesso di spiegare perché c’è la magia e ci sono le creature fantastiche e, soprattutto, di che tipo sono.<br />
Nel nostro piccolo mondo antico, per concludere, la magia si differenzia per tipo, le creature fantastiche, invece, non si differenziano affatto: fanno tutte dannatamente male alla salute!<br />
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Fatemi sapere cosa ne pensate e arrivederci alla prossima puntata!</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-90180919926197629802019-02-08T06:00:00.000+01:002019-02-08T06:00:09.214+01:00I luoghi di Legio M Ultima: Viminacium<br />
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Buongiorno speculatores et speculatrices, cominciamo oggi un'altra simpatica rubrica del nostro blog!</div>
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Questo è un blog un po' sopra le righe, parliamo di tutto un po' ciò che riguarda la storia romana, ma anche tutto ciò che riguarda i nostri scritti.</div>
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Dopo una lunghissima pausa di riflessione, pausa forzata dovuta ai vari impegni di lavoro sia miei che di Elios, noi Demiurghi abbiamo rimesso un po' insieme le idee e abbiamo deciso di dedicarci di nuovo un poco al blog, connettendolo meglio e di più a quanto scriviamo.</div>
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Alla fine abbiamo deciso di cominciare la rubrica "<a href="https://www.legiomultima.it/search/label/Tra%20storia%20e%20fantasia?&max-results=12" rel="nofollow" target="_blank">Tra storia e fantasia</a>", e adesso incominciamo la nuova rubrica "I Luoghi della Legio", una panoramica storica e archeologica delle città vistate dai protagonisti dei nostri libri e racconti.</div>
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Prima puntata di oggi, dedicata a una città un po' particolare, <b><i>Viminacium</i></b>.</div>
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Situata lungo il <i>limes</i> a est dell'impero, corrisponde all'odierna Kostolac, in Serbia, a 70 km circa da Belgrado.</div>
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<i>Viminacium </i>la incontriamo in <b><i><a href="https://amzn.to/2RHShpm" target="_blank">Sfida all'impero</a></i></b>, nel racconto "Le grotte nascoste", punto di sbarco degli speculatores della coorte XII Fulguralis e all'epoca dei nostri scritti è la capitale della Moesia, ma la sua storia è stata piuttosto movimentata. Venne fondata nel I sec. d.C. sulle rive della Mlava, un affluente del Danubio, come <i>castrum</i> militare, divenendo una vera e propria fortezza legionaria in seguito all'annessione della Tracia all'impero, nel 46 d.C. con Tiberio. Questi ne aumentò l'importanza al punto da farci trasferire la <i>Legio VII Claudia pia fidelis.</i></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/08/3f/94/a5/viminacium.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/08/3f/94/a5/viminacium.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Modellino della pianta della città antica</td></tr>
</tbody></table>
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Pur sembrando, sulle mappe dell'impero, un puntolino di scarsa importanza, <i>Viminacium </i>oltre a essere uno dei centri militari più importanti di tutto l'Impero Romano fu teatro di parecchi avvenimenti importanti, tra cui le visite degli imperatori. Di sicuro Settimio Severo vi si recò due volte e qui Caracalla venne dichiarato <i>Cesare</i> dalle truppe, uno dei diciotto imperatori proclamati in zona, l'ultimo dei quali fu proprio il nostro Diocleziano.</div>
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Alla fine del III sec. d.C., il secolo degli imperatori generali e della crisi di potere, <i>Viminacium </i>venne ufficializzata come colonia romana, ottenendo così nuove entità statali, nuovi magistrati locali e, cosa ben più importante, ottenne il diritto di conio con un'officina dedicata alle monte di bronzo, pur potendo comunque coniare tutte le categorie di monete, dagli aurei agli assi. La cosa è importante poiché il conio era uno dei principali mezzi di propaganda degli imperatori, difatti vengono rinvenute parecchie monete raffiguranti Gallieno e Gordiano III. Sempre in questo periodo <i>Viminacium </i>assume una posizione di maggior prestigio a livello militare divenendo oltre che stanziamento della VII legione, anche stazione della flotta fluviale romana e blocco daziale.</div>
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Ma non ha questo status quando vi sbarcano i nostri speculatores, privata dei privilegi di colonia romana proprio da Gallieno che punì la fortezza legionaria per il suo appoggio a Ingenuo, tutore di del figlio che, alla sua morte, tenta il colpo di stato. Gallieno scese dalla Gallia con tutte le sue truppe e marciò rapido verso Ingenuo, che sconfisse duramente a Mursa, nell'attuale Croazia.</div>
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Pertanto, la <i>Viminacium </i>che si trova in Legio M Ultima è una fortezza romanza di confine, forte e inaccessibile, ospiterà nel 320 d.C. Costantino, ma per il suo appoggio all'usurpatore non riotterrà mai quanto raggiunto nel III sec., nemmeno nella nostra ucronia.</div>
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Ma com'era questa città?</div>
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Gli scavi, col solo 4% di portato alla luce, ci raccontano di una necropoli estesa che conta a oggi più di 13.500 tombe; parlano di una città ricca, fiorente nei commerci con il rinvenimento di più di 32.000 oggetti e diversi edifici, come palazzi monumentali, le terme, un anfiteatro e tracce di infrastrutture articolate, soprattutto vie, acquedotti e canali. </div>
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Il ritrovamento in varie tombe di lastre in oro e in argento, una delle quali riportanti in alfabeto greco sedici nomi di divinità, demoni e spiriti ricorrenti in Assiria, Babilonia ed Egitto. La vera particolarità, e mistero tutt'ora irrisolto, rilevata dall'archeologo a capo degli scavi, Korać, sta nel fatto che essa sia scritta in verticale e non in orizzontale come al solito. A parte questo, l'ipotesi più accreditata - certezze non ve ne sono in materia - è che fosse un'invocazione dei parenti in vita a raccomandare il defunto agli dei chiamati in causa, che fosse protetto dai demoni indicati. Indipendentemente dalle ipotesi fatte, di certo la cosa dimostra la famiglia del defunto, era colta e conosceva molto bene la mitologia mediorientale dell'impero.</div>
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Altra peculiarità della necropoli è la mescolanza di credi: se la maggior parte sono pagane, molte di esse risultano essere cristiane, segno questo di una grande apertura e tolleranza, tipica delle città di confine, più a contatto con culture e credi differenti.</div>
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I ritrovamenti fatti fino ad oggi confermano la grande importanza di <i>Viminacium </i>come metropoli romana egemone in questa parte del confine del Danubio. Proprio l’anfiteatro, che presentava mura perimetrali in pietra e cavea in legno, è molto probabilmente rappresentato sulla colonna di Traiano a Roma, nello specifico nella scena n. 25. Lo stesso Traiano soggiornò nella fortezza durante l’inverno del 101-102 d. C..</div>
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Per quanto riguarda le terme pubbliche, queste vennero edificate tra il III e IV sec. d. C., collegate all'acquedotto più grande della città, lungo ben 10 km ed erano deputate non solo all’igiene personale, ma anche a luogo di incontro, svago e diverse altre attività sociali, qui come in qualunque grande città dell'impero. </div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/tNHcPICVCnM" width="480"></iframe><br />
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<b>La curiosità: </b>a Kostolac, nelle vicinanze degli scavi archeologici di <i>Viminacium </i>è stata costruita una copia fedele della tipica domus della città imperiale, rispettandone misure, volumetrie, colonnati, colori e arredi. La cosa ha attirato così tanta attenzione che ora Nemanja Mrđić, direttore dell'Istituto archeologico nazionale serbo, sta organizzando la ricostruzione di un vero e proprio villaggio romano completo in tutte le sue parti, dalle case alle botteghe, con spazi pubblici e privati, terme, ecc. così da far rivivere ai visitatori la quotidianità del tempo dell'Impero Romano. E, senza alcun dubbio, incrementare occupazione e turismo, mentre qui da noi i ministri cianciano che la Storia e la cultura non danno da mangiare.</div>
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Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-13385869997394673562019-02-05T06:00:00.000+01:002019-02-05T06:00:07.428+01:00Tra Storia e Fantasia: Tempo e luogo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s1600/received_738748776495808.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAM/2pmVv3JjZHcmrSmn5Z_Yk_URvBxg4aCZQCPcBGAYYCw/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div>
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E rieccoci a parlare di fantasy storico in questa rubrica che dovrebbe essere settimanale e che invece già si è persa delle settimane per strada!</div>
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Allora, la volta scorsa abbiamo fatto un brevissimo excursus nella letteratura di genere e abbiamo anche visto e ben precisato che per un fantasy a base storica non è necessario fare un wold-building in quanto, molto semplicemente, il mondo lo abbiamo già bello che pronto.</div>
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In realtà, lo studio della geografia del luogo è comunque necessario in quanto in base all’epoca storica di riferimento potrebbe risultare molto diverso da com’è ora, basti vedere come la costa romana abbia portato il lido Ostiense un tot di km più in là rispetto al sito di Ostia antica, ma in buona sostanza il mondo odierno non è troppo differente da quello del passato.</div>
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Allora, oggi vediamo di porre le basi di costruzione di un romanzo e/o racconto storico a carattere fantastico. Avendo già assodato che la componente fantastica viene “dopo” quella storica per ovvie ragioni, dobbiamo concentrarci sullo scenario in cui vogliamo immergere la nostra penna e, di conseguenza, il lettore. Dobbiamo scegliere tempo e luogo.</div>
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Come fare?</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-9v6djzddz2I/XFTTDMs6KpI/AAAAAAAAJAo/xpvf1vRnGigkteef0kyjv9DGxOsQ5irdQCLcBGAs/s1600/1486459_M.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="913" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-9v6djzddz2I/XFTTDMs6KpI/AAAAAAAAJAo/xpvf1vRnGigkteef0kyjv9DGxOsQ5irdQCLcBGAs/s400/1486459_M.jpg" width="285" /></a></div>
A meno che non si abbia una passione smodata per un determinato periodo storico (come noi demiurghi) e un altrettanto preciso luogo nel mondo, l’esercizio più semplice che possiamo fare è prendere il mappamondo della volta scorsa, farlo girare velocemente e – a occhi chiusi – puntare il dito fermando la sua corsa. Ora, ammesso e non concesso di avere una botta di c… non indifferente, dovremo ripetere l’operazione fintantoché il dito non capiti su una terra emersa, dal momento che il nostro pianeta è coperto per il 70% di acqua. A meno che non vogliate ambientare il tutto a bordo di una nave in stile “Master commander: sfida ai confini del mare”, il che potrebbe essere una sfida interessante.</div>
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Ma restiamo sul tema principale: avete trovato la vostra terra? Bene!</div>
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Ora prendete il nome di quella nazione o, se avete un mappamondo molto grande e molto dettagliato, della città e cercatela su wikipedia, approfondendo la sua storia. Tenete il segno qui sul post, che mi sa ci rivedremo tra qualche ora… avete da studiare! Speravate che non ribadissi il concetto, eh? Purtroppo per voi la base di questo genere è lo studio e pertanto tornerà in quasi tutti i post (prometto che non lo dirò in tutti… giuro!).</div>
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Definito il luogo e studiata la sua storia, almeno a grandi linee intanto, vi lascio l’onere di approfondire su altre fonti di ricerca e andiamo avanti con l’esercizio. Quanto volete tornare indietro? Di anni? Di secoli? Prendete il sito <a href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Frandom.org%2F%3Ffbclid%3DIwAR2dMA8lDixcVolvAS0BqZ1Hzky8fM9AijLn8WUU7PnrGzTZnYVZbimLONc&h=AT1OVjZO8RbAILQiHrs2dRxFGYPLB8A84eiE_n8WBOk1uTMYrOqDTvoWoeSME6p5o_tGN0uHQx9Kream-bcmn9YgwlaqkNoPdc95KVFGvFBLgKTXu6CJuDNYtz_Q_zMYCy-E6srJ9ZN8nrE6Np0">random.org</a> e indicate il range di anni e/o di secoli con un minimo, che può anche essere negativo a indicare gli anni o i secoli prima di Cristo, e un massimo. E quello estratto a caso sarà il vostro secolo di riferimento. Non barate cercando di estrarre il numero che vi è più congeniale, se lo avevate potevate appuntarvelo subito! 🤣🤣</div>
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Ecco, se pure può sembrare semplice determinare tempo e luogo, in realtà<br />
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non lo è affatto, vuoi perché molto spesso le fonti storiche sono difficili da reperire, vuoi perché per lo più le si trova in altre lingue, difficilmente traducibili. Oltre a questo io consiglio sempre una visita al museo del costume più vicino a voi (ok, io gioco in casa avendone uno enorme e ricchissimo dietro l’angolo, a Venezia, ma ce ne sono parecchi in giro per il mondo che vale la pena vedere, magari approfittando di una vacanza) per rendervi conto e toccare con mano come ci si vestiva all’epoca. Perché talvolta può sembrare banale descrivere il vestiario, dimenticandoci che la moda tende a cambiare molto velocemente, oggi come allora. Facile dire che gli antichi Romani giravano tutti in toga, difficile credere invece che la maggior parte di essi aveva adottato le brache già nel I secolo subito dopo la conquista delle Gallie perché – molto semplicemente – erano comode e, soprattutto, calde! Per fare un esempio, lo sapevate che l’imperatore Augusto in inverno girava con ben quattro tuniche e due calze di lana fino alla coscia sotto la toga? Sì, era un tipo freddoloso.</div>
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Vedete, sono questi dettagli storici a trasformare un semplice posto in luogo.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-MMhEpjpMD3M/XFTTWt2JDTI/AAAAAAAAJA0/UB88SWpq690whru1msnKw6P10SAC1ruyACEwYBhgL/s1600/1737865_M.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1280" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-MMhEpjpMD3M/XFTTWt2JDTI/AAAAAAAAJA0/UB88SWpq690whru1msnKw6P10SAC1ruyACEwYBhgL/s400/1737865_M.jpg" width="400" /></a></div>
Non è solo il descrivere palazzi, strade e ambienti, ma è il popolarli che li rende vivi e li distacca dallo sfondo monocromatico di una realtà finta e costruita. Scegliere il tempo è altrettanto importante, tempo e luogo sono due realtà strettamente interconnesse che ci portano a gestire e considerare un insieme di fattori a contorno che descrivono la società, le persone, la magia, per non parlare poi della religione e di un sacco di altri dettagli. Ma non è detto che scendere troppo nel dettaglio sia sempre la mossa corretta. Tanto più è dettagliato un mondo, tanto più è complesso nelle interazioni sociali al suo interno, tanto è più difficile da seguire sia per il lettore che, ahinoi, anche per l’autore che rischia di cadere nell’incoerenza e nella sospensione dell’incredulità che fanno crollare il tutto come un castello di carte.</div>
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Quello che, a mio modesto avviso, differenzia davvero una banale geografia da un’ambientazione propriamente detta sono i dettagli che rendono semplici posti in luoghi. È quella piccola differenza esistente tra la prosa e la poesia. Quella musicalità, quel ritmo che ti avvolge e ti fa vedere, ascoltare e sentire quello che con due parole la poesia dipinge.</div>
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Ciò che dobbiamo aggiungere alle nostre ambientazioni è poesia. Che non vuol dire inserire rime baciate nei testi, ma dare la stessa visione. Un posto è dove ti trovi, un luogo è un posto che ricordi. Che ti lascia qualcosa. Un posto è il castello di Rohan, un luogo sono le mura di Minas Tirith sotto assedio. Un posto sono i mercati traianei a Roma, un luogo è il Circo Massimo descritto da Alberto Angela durante una gara delle quadrighe. Insomma, la differenza è minima, ma sostanziale ed è questo a donare tridimensionalità all’insieme per rendere l’ambientazione un piacere da scoprire sia a livello di scrittura che di lettura.</div>
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Oh, rossa, e quand’è che parliamo della parte fantastica? Presto, promesso.<br />
"...ma non ancora" (cit.)</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-21876447868907749852019-02-04T12:23:00.001+01:002019-03-27T22:42:42.088+01:00BIBLIOTECA: La serie del Veneziano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-i89vtWj2JEU/XFgdfaWfdbI/AAAAAAAAJA8/8hU0soXSW_0x8QSxBZ2irT23I_xCBVyogCLcBGAs/s1600/1035684_M-01.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" data-original-height="779" data-original-width="1280" height="387" src="https://4.bp.blogspot.com/-i89vtWj2JEU/XFgdfaWfdbI/AAAAAAAAJA8/8hU0soXSW_0x8QSxBZ2irT23I_xCBVyogCLcBGAs/s640/1035684_M-01.jpeg" width="640" /></a></div>
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La quadrilogia della serie "Veneziano" è composta da quattro volumi autoconclusivi di genere thriller/storico.<br />
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L'ambientazione storica è, per i primi tre volumi e parte del quarto, la nostra amata Venezia, il periodo è il XVI secolo, un periodo in cui la Repubblica di Venezia è ancora viva, ma vive la sua fase decadente prima della conquista napoleonica.</div>
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Il protagonista è Marco Pisani, rampollo nobile di una società decadente, che di professione fa l'avogadore, cioè il magistrato.<br />
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Se fa strano associare un nobile a un'attività professionale attinente alla magistratura, bisogna sapere che nella Venezia dei dogi solo i nobili potevano ambire alle cariche giudiziarie di qualsivoglia tipo.</div>
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Avendo letto tutti e quattro i libri di Maria Luisa Minarelli, mi risulta difficile parlare dei singoli titoli, anche perché pur essendo autoconclusivi sono strettamente interconnessi tra loro, con uno sviluppo dei personaggi che trascende il singolo libro, mostrando in questo modo un arco narrativo dell'eroe più complesso e più completo.</div>
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Vi parlerò quindi di tutta la serie, cosa che non amo fare, ma che in questo frangente ritengo la soluzione migliore, sia per rendere giustizia alle opere e all'autrice, sia per dare un'opinione coerente.</div>
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Per fare una cosa del genere, questa volta esulo dallo schema classico delle nostre recensioni e lascio andare le parole in libertà.<br />
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A fine articolo troverete i link di acquisto da cui potrete tranquillamente leggere le trame e scaricare degli estratti per farvi un'idea migliore. E se li comprate da questi link supportate il nostro blog!<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-rKMt0suai6o/XFgd5s4w79I/AAAAAAAAJBE/Jzzh2CsL1uw6x0cTJMzCC0K3-kq-ph-WACLcBGAs/s1600/81T1TXNe8WL._SL1500_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1001" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-rKMt0suai6o/XFgd5s4w79I/AAAAAAAAJBE/Jzzh2CsL1uw6x0cTJMzCC0K3-kq-ph-WACLcBGAs/s400/81T1TXNe8WL._SL1500_.jpg" width="266" /></a>Il primo libro della serie è <b><i>Scarlatto Veneziano</i></b> e fa riferimento al colore tipico di certe stoffe particolarmente apprezzate all'epoca. Era un colore vivo, ricco e nel nostro caso è il colore del mantello della vittima occulta del caso seguito da Marco Pisani.</div>
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A differenza degli altri avogadori della Repubblica, Pisani non ama starsene tutto il giorno in ufficio a smaltire scartoffie, ascoltare tutto impomatato le deposizioni e lasciar fare agli sbirri il lavoro di indagine e raccolta delle prove, dal momento che fin troppo spesso si sa che i poliziotti non amano approfondire troppo le cose e si accontentano del primo malcapitato che passa al momento sbagliato per la calle sbagliata. È quanto accade nel primo libro, quando un ragazzo di bottega inciampa nel cadavere di un giovane nobile, anche se decaduto visti gli abiti lisi.</div>
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Da qui parte l'indagine sulla morte del nobile e sulle successive, unico filo conduttore la conoscenza delle vittime tra loro.</div>
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È durante questa indagine che Marco incontra Chiara, una giovane donna indipendente, imprenditrice di successo e dotata di uno strano potere che sarà di aiuto a Marco in più di un'occasione per risolvere il caso, con tutta la contrarietà dello stesso Pisani.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-aDqevJh0i7c/XFgemHVQg6I/AAAAAAAAJBU/ygu-IkTASI8rR92Fn8JV8SotNY8RlvPswCPcBGAYYCw/s1600/d1e263301e0e9ac2c49d8b38ed12a8c5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="267" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-aDqevJh0i7c/XFgemHVQg6I/AAAAAAAAJBU/ygu-IkTASI8rR92Fn8JV8SotNY8RlvPswCPcBGAYYCw/s400/d1e263301e0e9ac2c49d8b38ed12a8c5.jpg" width="266" /></a>Il secondo libro è <b><i>Oro Veneziano</i></b>, in questo l'avogadore, accompagnato da Chiara, dall'amico avvocato Zen e dal fido Nani, suo gondoliere e tuttofare, si imbatte in una strana moria di monaci e, per quanto Venezia sia sempre stata abbastanza libera dalle influenze della Chiesa di Roma, aver a che fare con l'omicidio di una monaca di clausura prima e di un frate poi non mette la Repubblica in una posizione favorevole agli occhi del papa.</div>
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Il caso si rivela per l'avogadore piuttosto complicato sin dal principio e sarà un'altra corsa contro il tempo per scoprire l'assassino.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-3KSYPE9IDBc/XFge1wJ6ZtI/AAAAAAAAJBg/yn8gq9oLXwo9m2Gz59btlZxuADce3Iw_ACPcBGAYYCw/s1600/91Y4Ug7wxUL.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1068" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-3KSYPE9IDBc/XFge1wJ6ZtI/AAAAAAAAJBg/yn8gq9oLXwo9m2Gz59btlZxuADce3Iw_ACPcBGAYYCw/s400/91Y4Ug7wxUL.jpg" width="266" /></a><span style="text-align: justify;">Terzo volume della serie, <b><i>Sipario Veneziano</i></b>, si svolge tutto intorno al teatro San Giovanni Grisostomo, dove sta per svolgersi la prima del nuovo spettacolo di un celebre compositore. A sconvolgere lo spettacolo la morte improvvisa del tuttofare del teatro, trovato ammazzato nel sua casa dietro il teatro.</span></div>
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Un tuttofare, ma anche musicista e teatrante quando si scopre che la sua gobba è finta. E quando si scopre che era un ricattatore.</div>
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Tutti possono essere colpevoli, tutti sono coinvolti, tutti hanno avuto a che fare con la vittima. Un dilemma aumentato dalla doppia vita della vittima, single storpio a Venezia, ricco commerciante con moglie in terraferma. E sarà proprio in terraferma che si troverà il bandolo della matassa.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWzk8hItmN8hJDbEFws3vclfLlPLuZogMkail6umHo4TMjbhVeUk0rvXRiW5eN2gKuyuT4unM-Z79WxkJY7DLJ2RTqNq0P4RnIQWDlFBxDP13dOaNSBaFdljOQqGrTix0aibr6y60EnJ3Z/s1600/91MFnQFuOyL.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; display: inline !important; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1067" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWzk8hItmN8hJDbEFws3vclfLlPLuZogMkail6umHo4TMjbhVeUk0rvXRiW5eN2gKuyuT4unM-Z79WxkJY7DLJ2RTqNq0P4RnIQWDlFBxDP13dOaNSBaFdljOQqGrTix0aibr6y60EnJ3Z/s400/91MFnQFuOyL.jpg" width="266" /></a>Ultimo volume della serie, <b><i>Crociata Veneziana</i></b>, pur cominciando a Venezia, va a svolgersi e risolversi a Roma.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcuno trama contro il papa e la Chiesa, strani fenomeni avvengono in giro per la città sobillando il popolo superstizioso e destabilizzando l'autorità della Chiesa Cattolica. Il papa chiede a Venezia di mandare un investigatore d'eccellenza, il cui nome è giunto sin nel Vaticano, così Marco Pisani parte alla volta dell'Urbe per la sua crociata. Tra trucchi ben congegnati e reali magie, l'avogadore si trova a far fronte a un nemico molto più potente e astuto di quanto si possa pensare.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Parere</b></div>
<br />
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<div style="text-align: justify;">
Tutti e quattro i libri sono delle storie avvincenti e nel complesso l'arco narrativo che coinvolge i personaggi è comune e, nel rispetto delle figure e delle caratteristiche donate dalla Minarelli a ciascuno, si porta a compimento con precisione e maestria, giungendo a un climax e a una maturità difficilmente riscontrabili in tutti i romanzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo stile non sbava una volta, la signora sa scrivere e lo fa decisamente bene. Stile fluido, asciutto ma non in maniera eccessiva, uso magistrale dello show-don't-tell pur senza esagerare e concedendo al lettore una minima pausa con descrizioni avvincenti e mai noiose che hanno la capacità di far vedere i luoghi descritti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le trame sono solide, ben costruite e credibili in tutte le sfumature, allo stesso modo le sottotrame non distraggono dalla linea principale, ma ci si intrecciano con delicatezza rendendo il tutto più tridimensionale e vivo.</div>
<br />
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Il pizzico di paranormale dato dal potere di Chiara Renier non è abbastanza per farlo catalogare come urban fantasy, ma anzi dona qualche spunto in più di riflessione sulla complessità delle dinamiche sociali e di come al mondo, in quell'epoca, il modo di pensare fosse diverso dal nostro.</div>
<div dir="ltr" style="text-align: justify;">
Insomma, quattro libri davvero ben scritti che consiglio vivamente agli amanti dei thriller ad ambientazione storica.<br />
<br />
Una valutazione complessiva, sullo stile di Amazon, di 4/5.<br />
<br />
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</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-28999261712463382282019-01-14T06:00:00.000+01:002019-01-16T12:05:58.538+01:00Tra Storia e Fantasia: non è world-building, è studio!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAI/JeU3zCObcXYyFUYStPxR1yalPNE3Xux7wCLcBGAs/s1600/received_738748776495808.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://3.bp.blogspot.com/-IYGU0kHliGU/XDw7LcevkPI/AAAAAAAAJAI/JeU3zCObcXYyFUYStPxR1yalPNE3Xux7wCLcBGAs/s640/received_738748776495808.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cominciamo oggi una rubrica strana, bizzarra, tuttavia
attuale… no, ok, lasciamo perdere divagazioni e supercazzole varie, andiamo al
sodo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando mi sono inventata questa rubrica pensavo: cavolo,
sono dieci anni che sto dietro a questa cosa di fantasy-storico coi scritti dei
Demiurghi, sarà mica difficile parlare della propria esperienza, no?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ecco, giusto per smentirmi da sola ho riscritto questo
articolo almeno otto volte. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo per darvi sin da subito un metro di paragone
per comprendere quanto possa essere subdolo scrivere e sviluppare un progetto
letterario in una commistione di generi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma veniamo a noi! Quando lo storico diventa magico? <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Avendo parlato di commistione di genere va un po’ da sé che
<b>si parla del fantasy storico, laddove l’ambientazione e i fatti storici vengono
contaminati da caratteri fantastici</b> dai tratti epici, magici e/o mitologici.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche se a molti verrà da storcere il naso, nel filone degli
storici a carattere fantastico<b> i principali esponenti sono i paranormal
romance</b>. Ora, per i non romantici: non preoccupatevi! Non ne parleremo, ho il
romanticismo di una piastrella, quando scrivo la mia massima espressione di
amore per raggiungere il cuore di un uomo è rappresentata da dieci centimetri
di acciaio affilato tra la terza e la quarta costola. Ciò non toglie che i
libri più venduti restino quelli del filone romantico, dove per la maggior
parte dei casi l’ambientazione è regency o medievale e i principali elementi
fantastici sono legati alla magia stregonesca, alle figure dei vampiri o – meno – dei licantropi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Va anche detto che <b>il filone affonda le sue radici nell’antichità,
per esempio</b> quando <b>Omero </b>raccontava di una guerra che era stata (Storia), delle
gesta sovrumane compiute dagli eroi dell’una o dell’altra fazione e degli
interventi divini intercorsi a favore dell’uno o dell’altro eroe a seconda
delle simpatie (fantasy mitologico). Come vedete, <b>possiamo vantare antenati
illustri</b> in tal senso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bN6wtFadinY/XDiVroqX6CI/AAAAAAAAI_s/ZzCP7nYzbWYKCq-n3WJrYlrHoMH9YRYsACLcBGAs/s1600/hesperia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1240" data-original-width="800" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-bN6wtFadinY/XDiVroqX6CI/AAAAAAAAI_s/ZzCP7nYzbWYKCq-n3WJrYlrHoMH9YRYsACLcBGAs/s640/hesperia.jpg" width="411" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Più vicino a noi troviamo alcune rivisitazioni mitologiche a
opera della bella penna di Valerio Massimo Manfredi (<i>Le paludi di Esperia</i> e <i>Lo
scudo di Talos</i>, per citarne un paio) oppure il fantasy mitologico di Uberto
Ceretoli, edito Plesio Editore, <i>L’ira di Demetra</i>.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Immagino già gli appassionati di fantasy con un neurone che gratta le pareti della scatola
cranica per uscire e insultarmi per non aver citato <b>il ciclo di Videssos</b>
di H. Turtledove. Fatevene una ragione, quello <b>è un fantasy-storico</b>, certo, ma
non di quelli di cui parliamo noi. Il ciclo di Videssos ha la caratteristica di
essere <b>“al contrario”: un elemento storico preciso</b> e ottimamente delineato, una
legione romana, <b>che finisce in un mondo fantasy</b>. Il classico arco narrativo
dell’eroe che cambia mondo e affronta avventure fantastiche. Il fantasy si
avvolge nella storia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i>Invece noi vogliamo tingere la Storia a tinte fantasy</i></b>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come facciamo? La risposta è quanto di più semplice e al contempo
complesso possa esserci: si studia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Innanzi tutto si parte ricordando il patto col lettore: lui
crede in quello che scriviamo purché noi si scriva cose sensate. Anche assurdamente
sensate, tuttavia deve esserci una logica conduttrice che non spezzi il sense
of wonder della storia, altrimenti casca il palco. Innestare componenti magiche
non è affatto facile, giustificare e immaginare come si regola una specie
aliena a quelle esistenti in questo mondo è ancora più difficile. L’importante
è che la cosa funzioni, non deve essere perfetta (ma è meglio che lo sia il più
possibile), ma nel complesso deve essere accettabile e credibile. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Che non vuol
dire che dev’essere per forza vera.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si studia e, siccome non si tratta solo di elementi fantasy,
per quanto riguarda la componente maggiore, ovvero sia lo storico, è bene farlo
con in testa questo assioma: per dire uno devo conoscere dieci.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ponete caso non si faccia attenzione ai dettagli storici
(che sono quelli che rendono viva un’ambientazione) e il nostro scritto finisca
in mano a studiosi di storia, magari specializzati nel periodo o nella civiltà
alla base del nostro romanzo. Ci masticherebbero vivi, ve lo garantisco. E non
c’è niente di peggio di una reputazione rovinata, non nel mondo di internet e
dei social media, che non dimenticano mai.</div>
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-qvfv9HLyImw/XDiYAlg8BsI/AAAAAAAAI_4/yQclB0ipR3Ip4lGqCua6Pp6LgpJLnKW9QCLcBGAs/s1600/photo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="387" data-original-width="549" src="https://4.bp.blogspot.com/-qvfv9HLyImw/XDiYAlg8BsI/AAAAAAAAI_4/yQclB0ipR3Ip4lGqCua6Pp6LgpJLnKW9QCLcBGAs/s1600/photo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta tolemaica stampata a Ulma nel 1482. Italia</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Dovete </b>quindi <b>sapere quello di cui narrate.</b> Ne consegue che
si studia, quindi tutto quello che concerne il “piccolo mondo” in cui avete
intenzione di far muovere i vostri personaggi, non solo la storia, ma anche la geografia,
magari trovando in fondo a qualche biblioteca o imbucato in qualche sito
museale, cartine geografiche dell’epoca. O piante di città.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In fin dei conti, <b>non dobbiamo costruire un mondo, c’è già.</b>
Lo avete un mappamondo? Ebbene, basta guardarlo, è lì già tutto formato, da
picchi a fosse, oceani e pianure, deserti e colline. C’è tutto. <b>Bisogna solo
studiarlo.</b> Non dobbiamo nemmeno cambiarlo, ci basta far girare il mappamondo e
poi puntare il dito fermandolo per scegliere a caso un luogo qualsiasi e
cercando tale luogo troveremo un mare di informazioni utili. Quindi <b>la nostra
più grande preoccupazione non sarà come costruire il mondo</b> in cui si muovono i
nostri eroi, né dovremo pensare a come possano essere società, usi e costumi,
sviluppo socio-economico, geo-politica, religione, ecc.. La nostra grande
impresa comincia con la più semplice e complessa delle azioni: studiare. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dovremo studiare tutte queste cose per narrare un mondo
storico credibile e, soprattutto, reale, vero e vivo. Solo alla fine di tutto
questo studio potremo cominciare a ragionare su come lavorare di fantasia per
aggiungere quel pizzico di magia che ci piace tanto. Ma di questo ne parleremo
più avanti!<o:p></o:p></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Azia Medea Rubinia Antineahttp://www.blogger.com/profile/14770238571263883430noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-206242399615825777.post-41549695868445629972018-12-20T06:00:00.000+01:002018-12-27T22:50:38.722+01:00BIBLIOTECA: La Dea Bianca<a href="https://2.bp.blogspot.com/-7g0oAD7KG_8/W_nEAL9e4cI/AAAAAAAAJJs/87Xg5z6o58QoBbYpGKPZ8Vtp7xmubnnVwCLcBGAs/s1600/Dea%2BBianca.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-7g0oAD7KG_8/W_nEAL9e4cI/AAAAAAAAJJs/87Xg5z6o58QoBbYpGKPZ8Vtp7xmubnnVwCLcBGAs/s640/Dea%2BBianca.jpg" width="417" /></a><br />
<div>
<br /></div>
<b>La Dea Bianca - Robert Graves<br />Editore: Adelphi<br />ISBN: 10: 8845976734<br />Pagine: 596<br />Prezzo: Cartaceo: € 20,00 Ebook: € 9,99</b><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Sinossi</b></div>
<div style="text-align: justify;">
"... uno dei pochi sommi capolavori del nostro secolo ... libro denso ed esultante, teso sul filo di una conoscenza minuta della letteratura gallese e irlandese, dei primordi greci ed ebraici". Elémire Zolla.<br />
<br />
" Ho sempre creduto che i grandi libri sulla mitologia siano, essi stessi, dei libri mitologici: ereditano una grande tradizione mitica, la raccolgono, la interpretano; e la continuano, facendo echeggiare di nuovo tra noi quei miti, avvolgendoci nella loro melodia, contagiandoci coi loro suoni, come migliaia di anni fa o in quell'istante miracoloso fuori dal tempo, in cui il mito per la prima volta esplose alla luce.<br />
Robert Graves ha portato questo principio sino in fondo... il risultato è un libro straordinariamente ricco e vivo, che di colpo ci fa abitare vicino alla misteriosa Dea Bianca, a Eracle, alle sirene, alle mille divinità celtiche".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Parere</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il titolo di questo libro mi è stato fatto da un’amica mentre si parlava di mitologia e della figura della dea nell'antichità. L’ho letto per curiosità e devo ammettere che è stato un libro molto interessante, per niente facile. L’ho affrontato leggendolo con calma, anzi direi studiato con calma (sette mesi) in quanto alcuni concetti sono difficili e vanno riletti e approfonditi. Più che un libro alla fine è stato un percorso molto interessante sull'evoluzione della mitologia nell'Europa dal Neolitico all'epoca cristiana. Ho letto questo libro e dopo poco ho letto anche “Omero nel Baltico”. La lettura di due libri in simultanea mi ha dato una idea più completa della mitologia e del mondo antico europeo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Voto: 4/5</b></div>
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<br /></div>
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Elios Tigranehttp://www.blogger.com/profile/14654803317566644654noreply@blogger.com0