L'Onore di Roma
L’Onore
di Roma- Guido Cervo
Editore:
Pickwick
ISBN:
978-88-6836-713-8
Pagine:
571
Sinossi: 280 d.C.
Approfittando della deriva del potere di Roma, l’ambizioso governatore Marcello
Bonoso decide di tradire l’aquila e costruire nelle Gallie un regno personale,
fomentando rivolte nelle campagne e stringendo alleanze con diverse tribù
barbare. Spetterà al legato imperiale Valerio Metronio, a capo della
Ventiduesima legione, reprime la ribellione e salvare l’onore di Roma, in un
vorticoso giro di amicizie, alleanze e odi implacabili che coinvolge Romani e
barbari, traditori e traditi. Un racconto vivido e incalzante, scenari epici e
personaggi indimenticabili. E, sullo sfondo, Roma, con i suoi trionfi e le sue
contraddizioni
Sotto trama e Parere
Questo
libro è solo parte di una trilogia scritta da Guido Cervo : “Il legato
romano La
legione invincibile , L'onore di Roma” della Piemme, rispettivamente 2002, 2003 e 2004. Vi
invito a leggere almeno la Legione Invincibile per capirci molto di più sull’interiore
dei personaggi principali ma alla fine potreste farne a meno; Guido Cervo ci
guida anche in questo con la sua abituale maestria.
Seguendo
la scia dello storico Vopisco nella Historia Augusta, il grande Guido Cervo, così
come Tacito nelle sue Storie o negli Annali, c’introduce al modo epico e da “Comedie humaine” delle vicende accadute
in tempi antichi; dalle invasioni barbariche all'instabilità amministrativa
dell’enorme Impero e qualora volessimo paragonarla con la
triste&sanguinaria quanto incomprensibile vicenda del terrorismo e dell’incapacità
di Europa e Stati Uniti di affrontarlo, ci verrebbe facile vedere questa vicenda
come attualissima.
Trama
principale: la vicenda degli usurpatori Proculo e Bonoso cui si intrecciano,
quasi come comprimari: la marcia del Legato Imperiale, Valerio Metronio, eroe
del Limes germanico alcuni anni prima e promosso sul campo dall’imperatore Probo prima della riscossa contro i Germani. E le vicende del pacifico e filosofo
Marsilio. Valerio affronta le sue difficoltà con la praticità tipica dei
Romani, la Virtus, descritta spesso bene anche da Valerio Manfredi, mista di
fortuna, abilità e allenamento soprattutto anche se forse i Romani l’avrebbero
chiamata semplicemente un’unione di “disciplina” e rispetto degli Dei. L’ex
filosofo Marsilio, secondo me, protagonista quasi assoluto della storia è
invece colui che apprezza le diversità e affronta le situazioni con la
praticità ma anche con la voglia di conoscere sempre qualcosa di nuovo.
Marsilio è un greco del Meridione d’Italia che affronta il mondo in modo
filosofico ma la sua filosofia di osservatore cambia visibilmente nell’incontro
con gli umili che ama e dai quali imparerà molto. Altri due comprimari
appariranno ai nostri occhi, M. Salvidio Ferrato e la druida Ursula. Marsilio è
contralto della sicurezza di Valerio Metronio, costretto a scendere a patti con
la sua Virtus ma sempre sicuro, sempre fedele. Così come Ferrato e Ursula sono
specchi di Metronio e Marsilio stessi. I veri protagonisti però, come in ogni
storia moderna, come in ogni romanzo inventato da Manzoni ma esistente fin dall’antichita
a mio parere, sono le persone e le vicende che caratterizzano la loro vita nell’ambito
delle grandi vicende della Storia.
Parere: In principio avevo paura che tralasciando Valerio Metronio,
molto presente nei libri precendenti, Guido Cervo avrebbe fatto perdere
incisività al racconto ma la sua capacità di cogliere l’attimo, di mostrarci la
vera faccia delle persone descrivendola senza appesantirci, è magistrale come
al solito.
5/5
Darius
Decimus Varro
Post a Comment