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BIBLIOTECA: Pallida Mors


Hardcover 319 pagine
ISBN-10: 8804630981
ISBN-13: 9788804630982
Editore: A. Mondadori (Omnibus)
Data di pubblicazione: 2013


Sinossi
Grande è la sorpresa di Publio Aurelio quando, coinvolto nel crollo di un'antica tomba sull'Esquilino, rinviene al suo interno lo scheletro di una donna orribilmente inchiodata al sepolcro. Nessuno ha mai sentito parlare di simili riti barbarici nell'Urbe, anche se in alcune remote province dell'Impero si vagheggia di demoni femminili dai piedi di bronzo, chiamati dai greci "empuse", che userebbero sedurre giovani maschi di bell'aspetto per portarli lentamente alla morte, succhiandone le forze vitali o addirittura il sangue: secondo le leggende di quei lontani popoli, uccidere le "empuse" non basta, occorre inchiodarne il corpo per impedire loro di risorgere nuovamente dal sepolcro. 
Alieno da ogni superstizione, il senatore risale presto alla proprietaria della tomba, Festia Velthinia, la matriarca di una famiglia di origine etrusca. 
Tuttavia, quando si reca nella sua casa per interrogarla, trova la vecchia sul letto appena morta, circondata dai suoi nipoti ed eredi. Accanto a loro una donna incredibilmente seducente, Sofia Sofiana, e la cugina povera Lavinia, ragazza poco ligia alle convenienze... A complicare le cose c'è la diceria circa un tesoro che il fratello di Fastia, Velthur detto l'Avvoltoio, avrebbe nascosto nei boschi di proprietà della famiglia. E naturalmente non mancano i personaggi cari a chi segue Publio Aurelio sin dalle sue prime indagini: l'astuto liberto Castore, la matrona Pomponia afflitta da un eccesso di atrabile e il medico Ipparco, tutto preso dal progetto di costruire il primo grande valetudinarium di Roma per ricoverarvi i suoi pazienti, a spese di Aurelio... Con lo humour e la precisione che conosciamo, ma con una sapienza sempre più raffinata nel costruire intrecci narrativi ricchissimi, Danila Comastri Montanari dà vita a un giallo avvincente che al brivido del mistero aggiunge scorci entusiasmanti di storia della Roma antica. 
Dopo l'ultima avventura egiziana di Tabula rasa, Publio Aurelio torna a casa e - tra le cascate della Marmora e l'apparizione di creature molto simili ai moderni vampiri - ci appassiona, ci diverte, ci sorprende come e più di sempre.

Parere
Chi mi conosce sa che quando inizio a leggere un giallo istintivamente cerco di scoprire il novanta e il colpevole del misfatto. Con il passare degli anni ho imparato a non riflettere ad alta voce rischiando di rovinare la visione del film di chi ha accanto. Ma tornando al libro in questione devo ammettere che anche questa volta l'autrice MI HA FREGATO UN'ALTRA VOLTA.

Danila Comastri Montanari è. a mio parere, tra i migliori giallisti italiani. Con buona pace anche di molti stranieri che non mi hanno per niente affascinato.
In questo libro il nostro senatore con il passatempo delle indagini si ritrova ad indagare su alcuni fatti che ruotano intorno alla famiglia dei Balbi. Aurelio incappa casualmente in un cadavere e come sempre non riesce a trattenersi dall'indagare con l'aiuto del fido Castore che viene coinvolto suo malgrado nelle avventure del domine.

Spesso gli altri personaggi sono di contorno all'indagine creando momenti leggeri e risultando utili alle indagini in momenti particolari ma limitati nell'arco del romanzo. Questa volta non é così.

Aurelio si ritrova a indagare sulla donna ritrovata inchiodata come un'empusa. Ai misteri che gravitano intorno alla famiglia dei Balbi diviso tra l'indagine e il bel corpo della domina di casa. Per complicare la faccenda nella domus dei Balbi vi è anche un'altra fanciulla tutti altro che disponibile ma per questo non meno appetibile per il nastro senatore. Aggiungiamoci Un misterioso tesoro e un fratello ritornato nell'urbe all'improvviso, Ipparco che vuole costruire il primo ospedale della città e la depressione di un suo paziente.

In questo romanzo Castore da il meglio di sé con i suoi traffici, ogni personaggio che si incontra nel libro è sempre ben tratteggiato con le proprie caratteristiche, pregi e difetti e quello che nasconde nell'animo.
Nulla di quello che accade è ciò che sembra in questo romanzo, e nulla è semplice.
Come sempre la scrittura è lineare, in italiano perfetto e con descrizioni che mi hanno riportato perfettamente nel mondo romano.


Una Frase

Foresta Umbra, proprietà dei Velthinii Fasti nei dintorni di Interamna

Chi si fosse chiesto che cosa spingeva un senatore romano ad aggirarsi, a cavallo e senza scorta, nei boschi dell'altopiano prospiciente la valle della Nera, avrebbe dovuto mettere in conto alcune peculiarità di Publio Aurelio Stazio, prima fra tutte la sua attitudine a reperire informazioni in cambio di denaro sonante, e in secondo luogo il suo caparbio amor proprio.

Voto: 5/5




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