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BIBLIOTECA: Sotto un sole nero

Sotto un sole nero - Ivano Mingotti
Editore: Ded'A
ISBN: 978-8896121634
Edizione: paperback - 244 pagine
Prezzo: 11,90 €

Sinossi
In un presente alternativo, un governo totalitario sembra gestire la vita dell'intera popolazione umana. I "cittadini" vivono in un regime di terrore e di ferree regole dettate dal Ductor. Apparentemente salvatore della specie, dopo il disastro ecologico, il Ductor "protegge" il popolo sotto un sole nero, nel silenzio e nell'alienazione in cui sono ridotti, sotto un regime che marcia per le strade "Per la pace. Per la quiete. Per il sangue dei nemici". Ma un'ulteriore minaccia da parte di invasori esterni sembra minare questo equilibrio. Nove vite si intrecciano, ci raccontano e ci conducono verso un epilogo inaspettato.

Trama
Più che un romanzo, lo definirei una raccolta di racconti. In un mondo distopico, sotto un sole nero, oscurato dal regime per far fronte all'invasione degli "stranieri", nove vite si intrecciano in altrettanti racconti, toccando corde profonde.
Abbiamo nove storie, tutte molto diverse, tutte molto tragiche e dure: una donna che si lascia andare quando il "governo" le porta via oltre al marito anche i figli per farne soldati, un bambino che assiste alle violenze dei soldati e nella sua ingenuità le racconta attraverso un disegno, una bambina che tornando a casa la trova distrutta, un soldato che fa ciò che fa convinto che sia giusto, un omosessuale che nasconde con terrore il suo essere fuori dagli schemi voluti dal "Ductor" per non portare sventura alla sua famiglia e così via.

Parere
Non è un libro facile. Capiamoci, non mi sono lasciata fermare dalla narrazione in prima persona, tanto ormai anche se non mi piace cerco di sorvolare visto che sembra essere la moda del momento.
Cercando di essere il più imparziale possibile, e diplomatica anche, mi devo inchinare all'originalità del testo nel suo complesso e dell'idea che vi sta dietro.
Non è definibile come romanzo, sia chiaro, ha molto di più l'aria di una raccolta di racconti il cui filo conduttore sono l'ambientazione di questo mondo il cui Sole è stato oscurato per evitare l'invasione aliena, un regime totalitario che fa il bello e il cattivo tempo con la popolazione inerme e pecorona. Temi già visti? Certamente, ma non con gli occhi del popolo, mai con gli occhi del popolo schiacciato e così senza speranza.
Mai con gli occhi dei bambini, vittime innocenti della crudeltà umana così ben descritta.
Sono alla fin fine racconti a sé stanti che mal si legano tra di loro e che convivono solo con la stessa ambientazione e il filo conduttore di questo regime dittatoriale ormai senza più forze, ormai senza più alcun futuro.
Scritto in un modo interessante, talvolta martellante. FIN TROPPO!
Scusate il maiuscolo, ma quando ci vuole, ci vuole! Ora, io capisco benissimo che l'enfatizzazione che una serie di ripetizioni possa dare si integra ottimamente con le sensazioni che l'autore ha voluto lanciare in faccia (vista la durezza di certi temi da bollino nero e non per cuori fragili) al lettore, però... però così no. Così è troppo.
L'originalità delle storie, la brillantezza dell'idea, lo stile fluido (se si saltano intere righe di inutili ripetizioni) tutto viene offuscato dal ripetersi ossessivo delle stesse identiche parole, delle stesse identiche frasi per due e più volte. Troppo. 
Di contro, la noia della lettura che ne consegue, viene puntellata e portata avanti zoppicando sulle note della curiosità, perché davvero l'autore scrive bene. Quando non copia e incolla.
Mi si perdoni l'acidità, ma davvero non riesco a capacitarmi di un editor che non abbia saputo dare una seria sfoltita a queste ripetizioni. Se ben dosate, danno enfasi e tono, inducono il lettore a sentirsi parte della storia, ma se sono troppe annoiano, rallentano la lettura e dopo due pagine qualcuno potrebbe sentirsi indotto a chiudere il libro e abbandonarlo.
Ancora, c'è da dire che tanto è originale il modo in cui vengono portati avanti certi temi, cercando di esprimerli al meglio con la voce dei protagonisti, allo stesso modo l'unica voce che invece si sente è quella del Mingotti che, per quanto abbia tentato (e lo si capisce) di differenziarle personaggio per personaggio, non è cosa che gli sia riuscita molto bene poiché spesso e volentieri, anche tra i pensieri semplici dei bambini, esprime concetti troppo simili e troppo "adulti".
Lettura consigliata per stomaci forti e, soprattutto, per chi non teme la noia.

Voto: 2.5/5

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