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BIBLIOTECA: Il grande gladiatore

Il grande gladiatore - Gordon Russell
Editore: Piemme
Formato: paperback
ISBN:  9788838410215
Pagine: 472


Recensione del nuovo acquisto in casa Demiurghi: Decimus Darius Varro. 
Direi proprio un ottimo inizio... e Ave, Speculator!


Sinossi
Il fato aveva per lui programmi diversi da quelli che si era scelto. Conoscevale erbe, le pozioni, i rimedi della natura. Aveva amato una giovanesacerdotessa germanica e studiato da medico. Suo fratello, Antonio Primo,impetuoso generale al comando della legione Galbiana, aveva sgominato unatribù di barbari ribelli in Pannonia, ma a lui le armi facevano orrore. Ora,però, negli anni insanguinati della guerra civile, la sua libertà è statavenduta a un lanista di Tolosa, come quella di centinaia di giovani datrasformare in schiavi. O in gladiatori. Il suo bracciale è diventato unacatena. Una prigione la sua casa. Non ha più niente di ciò che aveva, ma lasorte di suo fratello e perfino quella di Roma sono nelle sue mani.

Trama e Parere
Siamo nel 68 dopo la nascita di Christo o nell'821 dalla fondazione di Roma quando questa vicenda ha luogo.
Le vicende sono legate agli eventi passati alla storia come l'anno dei Quattro Imperatori perché alla morte di Nerone si succedettero alla guida di Roma 4 imperatori: Galba, Vitellio e Otone per arrivare a Vespasiano che infine sopravvisse a tutti. 
Secondo molti l'impero cadde quando le insegne di Romolo Augustolo nel 473 dalla nascita di Christo(1226 da quella di Roma) vennero consegnate all'imperatore di Bisanzio, Zenone; per altri quando l'imperatore Valentiniano con le sue truppe venne trucidato nel 378 presso l'omonima città con una pletora di legionari dalle truppe gote di Fritigerno. Per molti altri, infine, è in quest'anno nel 68 dalla nascita di Christo, che le tradizioni romane caddero giu', nella polvere, quando la scelta dell'Imperator, alla morte di uno degli eredi diretti di Cesare, Nerone, ("suicidato" da uno schiavo) avvenne tra i legionari, come facevano i "barbari" che elevavano i loro Capi sugli scudi, quando l'equilibrio di scelta tra Marte, i guerrieri, Giove, le menti, i nobili e Quirino, i cittadini/plebei venne meno. 
Ma basta con la storia o con l'utopia dumeziliana, torniamo al romanzo.
Il protagonista vero, di finzione, di questa storia è il fratello di Antonio Primo (Generale della Legione Galbiana di stanza in Pannonia e, per lo storico Tacito "Eroe del Lungo Anno" dunque personaggio davvero esistito); Valerio, un medico.
Vi domanderete, perché si chiama "Il Grande Gladiatore" se è un medico? Beh, grazie alla magia della narrazione fantastica, questo Medicus è costretto dagli Dei del romanzo, Vanna de Angelis e Dario Battaglia riuniti sotto il nome collettivo di Gordon Russel ad imbracciare le armi per vendicare la morte della sua amata, Veluda, la sacerdotessa dei Batavi e sorella di Giulio Civile, che osò ribellarsi a Roma e sopravvisse. Entrambi citati da Tacito. C'è molto di piu' però, c'è la società romana multietnica e cosmopolita, irraggiungibile oggi perché priva di un sustrato spirituale aperto, diversamente da quello odierno. Certo, direte, questo non ha impedito a Roma di cadere...Forse ci ricorda qualcosa tutto questo? Di vicino? 
Che altro posso svelare senza rivelare troppo? Dire che è una storia di battaglie è riduttivo perché si parla di battaglie sì ma anche di  amicizia, di profondi valori morali e della fede, una fede dal significato vario nell'ordine costituito come nelle persone e nei grandi uomini ma anche del sacro fuoco che per noi c'è nel fare un lavoro che ci piace, cui siamo "vocati", chiamati. Si parla però di amore, è per amore che Valerio diventa gladiatore, per ordine della sua amata Veluda che lui cambia la sua natura...non del tutto. 

E' in quelle parti del romanzo, tanto belle quanto reali ai nostri occhi, che vediamo le realtà immutabili dell'animo umano che trascendono le età e i popoli e accomunano la Storia a vicenda di tutti. E che ne fa passione per chi la studia o ci sogna leggendole. 

Voto: 4/5

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