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OPINIONI - Beni culturali e interessi privati

Nel corso dell'estate ha destato sconcerto e indignazione l'uso "privato" di alcuni Beni Culturali archeologici a scopi privati, come ben spiegato in questo articolo apparso sul sito di Repubblica il 1 agosto scorso: Il Tempio di Segesta in affitto per la cena.

Per riassumere, una società israeliana cura la realizzazione di serate di altissima classe per un numero ristretto di ospiti nelle location più prestigiose e particolari del mondo e nel caso in particolare ha praticamente affittato lo spazio antistante il Tempio di Segesta alla cifra di € 5000,00 a serata per due volte, organizzando dei concerti da camera seguiti da ricchi buffet per gli ospiti.
Insomma, serate esclusive di gran classe.

Per quanto magari come cosa possa far storcere il naso ai più, ritengo che un uso oculato delle risorse di cui disponiamo non vada di per sé a inficiare nello specifico il bene, quanto semmai a valorizzarlo e  portarlo a conoscenza anche di chi, generalmente, nemmeno sa che cosa sia.
Non è nemmeno la prima volta che questi affitti avvengono in Sicilia, altre volte è stato dato in affitto qualche anfiteatro per rappresentazioni teatrali delle scuole, per esempio, e come sempre la cosa passa sotto silenzio fino a quando qualcuno non si accorge di qualcosa di strano e allora ecco tutti alzare gli scudi e urlare allo scandalo.

Avendo viaggiato un po', ho avuto modo di accorgermi come noi italiani siamo rimasti come al solito indietro, anche per quanto riguarda la gestione di un patrimonio che il mondo intero ci invidia e per il quale spesso rosica vedendo come lo trattiamo. Dopotutto, siamo quelli che molto (troppo) spesso appelliamo i reperti archeologici come a sassi vecchi e rotti, disprezzando ciò che dovremmo curare, amare e valorizzare, perché quei sassi vecchi e rotti potrebbero rappresentare per la nostra società, cultura ed economia un rilancio non da poco.
Ma noi, pecoroni, dietro a calcio e veline, che tanto anche la politica non interessa più (e invece dovrebbe!). E i sassi vecchi e rotti rimangono lì, a usurarsi e degradarsi sempre di più nel tempo.

Ammetto che, a differenza di molti, ho forse - nel mio essere conservatrice dei beni e degli interessi
del nostro patrimonio artistico e archeologico - la mente più aperta di tutti quelli che additano questa cosa come immorale e scandalosa dal momento che l'unica cosa che trovo di immorale e scandaloso è il fatto che i soldi ricavati da questo affitto non vadano poi reinvestiti proprio nei beni culturali e nella manutenzione dei parchi archeologici, bensì utilizzati dalla Regione Sicilia per non ben note altre finalità.

In definitiva, pur rimanendo dell'idea di non dover mai snaturare completamente un luogo, sia un bene sfruttare in ogni modo un bene che ci può portare, oltre che un beneficio culturale invidiabile, anche un buon ritorno economico e se per ottenere questo dobbiamo forse abituarci all'idea (che, tra l'altro, è ben prevista per legge in materia di affitto) di cedere di quando in quando delle location particolari per delle occasioni o degli eventi privati, beh, perché no? Se la cosa ha comunque lo scopo di mantenere vivo quel pezzo di storia io ritengo sia una cosa giusta da fare.

Per esempio, a Novigrad in Istria (Croazia), una torre trecentesca è stata trasformata in ristorante, data in concessione dallo Stato a un privato affinché ne desse una destinazione d'uso diversa, ma che ne garantisse in un qualche modo la tutela e la manutenzione, con i dovuti restauri, conservativa. E questo perché il governo croato non ha abbastanza soldi da mettere a bilancio per tutelare il patrimonio artistico.
Scandaloso? Ritengo sia più scandaloso, come detto, vedere i soldi incamerati da questi affitti da altri a cui preservare il bene non interessa o, ancora, è scandaloso che i prezzi per cose del genere siano così bassi (se è gente danarosa non si scompone certo a sborsare anche il doppio, se proprio vuole una location così suggestiva per una cena). Ma - peggio del peggio - restare a guardare Pompei, Ercolano, Aquileia o la Domus Aurea crollare un pezzo alla volta, questo è il vero scandalo.


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