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Simboli e significato della Pasqua

Partiamo dal nome: il termine che si usa per la Pasqua cristiana viene dall'ebraico Pesach, che indica la Pasqua ebraica.

La festa di Pesach nasce nel mito, quando gli ebrei tenuti in schiavitù dagli egiziani vengono liberati dopo le Dieci Piaghe. Pesach infatti significa "passare oltre", "tralasciare", come l'angelo che tralasciò le case degli ebrei appositamente segnate con il sangue di un agnello per entrare nelle case degli egiziani e ucciderne i primogeniti come ultima punizione.
Il termine anglosassone Easter (e il tedesco Ostern) deriverebbero - secondo la testimonianza del monaco Bede - da Eostre, riconosciuta come una divinità dell'alba assimilabile alla greca Eos1.


L'Equinozio di Primavera
La Pasqua è una festa variabile come data perché è fissata per la prima domenica dopo la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, che la Chiesa Cattolica fissa sempre al 21 marzo (anche se può non essere astronomicamente corretto).


Il dio che muore e rinasce
In molti miti dell'area mediterranea si ritrova una serie di elementi - e di riti ad essi associati - che rimandano a un dio della vegetazione che muore e rinasce:
- nell'isola di Creta, Zeus Velchanos (una versione pre-olimpica del lanciatore di fulmini che tutti noi conosciamo) moriva e rinasceva ogni anno, tanto che numerosi siti si disputavano l'onore di ospitare la sua tomba;
- in Mesopotamia abbiamo Tammuz/Dumuzi, il compagno della dea Inanna/Ishtar, che scese negli inferi per sostituirla (altrimenti il mondo stesso sarebbe perito) e che per sei mesi l'anno può risalire nel mondo;
- Attis, l'amante di Cibele, il cui culto veniva celebrato a Roma tra il 15 e il 28 marzo;
- Adone, il bellissimo e giovane cacciatore il cui amore era disputato da Afrodite e Persefone, ucciso da Ares; la sua morte veniva ricordata durante le Adonie;
- anche Osiride può essere annoverato in questo elenco, in quanto la sua pelle verde simboleggia il limo del Nilo che feconda le terre, e la sua morte e resurrezione rientrano pienamente nella categoria.2



L'uovo
Perché a Pasqua si regalano le uova?
Perché sono principalmente un simbolo di nascita e rinnovamento: una "cosa" inanimata, una strana gravidanza fuori dal corpo della madre, da cui però esce una vita.
"Il motivo dell'uovo cosmogonico, attestato in Polinesia, è comune all'India antica, all'Indonesia, all'Iran, alla Grecia, alla Fenicia, alla Lettonia, all'Estonia, alla Finlandia, ai Pangwe dell'Africa occidentale, all'America centrale e alla Costa occidentale dell'America del Sud...L'uovo rappresenta quindi la " ripetizione della nascita esemplare del Cosmo, l'imitazione della cosmogonia."3
Per esempio nel Kalevala, il mito cosmogonico finlandese, il mondo nasce proprio da un uovo.


"Comparve allora tra le nubi un uccello. Alcuni dicono fosse un'anatra, altri un gabbiano. Era forse una folaga, una folaga che volava al di sopra delle onde, cercando dove fermarsi.
A lungo il povero uccello aveva volato da sud a nord, da est a ovest, ma non aveva trovato un solo posto dove potersi posare e riposarsi dal suo volo. Dovunque si stendeva il mare. E la folaga continuava a volare, cercando un luogo solido su cui fare il nido e deporre le uova. Ma non v'era altro che le onde.
Allora Ilmatar, la madre delle acque, sollevò la sua gamba dai flutti. La folaga vide il ginocchio che la fanciulla gli porgeva e, credendo si trattasse di un monticello, si librò sopra di esso con un volo lento e lentamente vi si posò.
Sul ginocchio di Ilmatar, la folaga fece il suo nido e, dopo aver deposto sei uova d'oro e un uovo di ferro, cominciò a covare.
Per tre giorni la folaga covò le sue uova e Ilmatar sentì presto un gran calore irradiarsi dal ginocchio giù lungo la sua gamba, sì che presto ebbe l'impressione che le vene stessero bruciando. Così ella scosse forte il ginocchio. Il nido si rovesciò, le uova rotolarono nell'acqua e subito andarono in frantumi, rompendosi in una miriade di pezzettini...
Ma quei frantumi non si persero tra l'acqua e il fango. Presero d'un tratto una nuova forma. La metà inferiore del guscio divenne la terra, la metà superiore la volta del cielo e il firmamento. Il giallo tuorlo divenne il sole, il bianco dell'uovo la luna splendente. Quel che c'era di screziato dentro l'uovo si sparse all'intorno creando le stelle. Infine, la parte scura dell'uovo si stese formando le dense nubi dell'aria.
Così nacquero il cielo e la terra, il sole e la luna, le stelle e le nubi. Così ebbe inizio l'universo."4


Easter Bunny
Il coniglio di Pasqua in realtà è una lepre: e con l'arrivo della primavera comincia per loro la stagione degli accoppiamenti, con stravaganti "danze" di corteggiamento che hanno fatto nascere nei paesi anglosassoni il detto "pazzo come una lepre a marzo" (vi ricordate la Lepre Marzolina di Alice nel Paese delle Meraviglie?)
La lepre è appunto entrata nella simbologia pasquale come simbolo di fertilità e abbondanza: combinato con il simbolo delle uova nasce appunto l'Easter Bunny che lascia le uova di cioccolato nei giardini in modo che i bambini li possano trovare.


Dunque, cosa rimane di cristiano nella Pasqua?
Per parafrasare i cristiani americani, Jesus is the reason for the season: togliendo alla Pasqua l'uovo, i conigli e la data, l'unica cosa realmente cristiana rimane proprio Gesù e il suo sacrificio sulla croce. E la sua resurrezione.
...ma non morivano e risorgevano anche gli dei antichi sopraelencati?
Sì, ma secondo la religione cristiana Gesù non è un dio, ma sia dio che uomo...e se per voi è un motivo sufficiente e importante per festeggiarla, allora buona Pasqua dai Demiurghi a tutti voi.


Note
1) http://en.wikipedia.org/wiki/Eostre
2) Non tratto il mito di Kore/Persefone perchè volevo portare la questione sulla morte e rinascita di una divinità maschile associabile alla figura di Gesù.
3) Trattato di storia delle religioni, ed. Universale Bollati Boringhieri, 2009, pag. 376-377
4) http://www.bifrost.it/FINNI/2.Kalevala/01-Ilmatar.html#3

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