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UNA VITA, MILLE VITE: le due Tigri

Altro piccolo estratto:

I due gli sorrisero agghiaccianti e il capitano cananeo non riuscì più a trattenersi, liberando la vescica sulla scranna, ultimo atto della sua paura. Li guardava e più li guardava, più tremava al riconoscere proprio le due Tigri, i più feroci pirati che infestavano i mari in quegli ultimi anni. A differenza delle voci che aveva sentito non erano due uomini, ma un uomo e una donna.
Lei era scalza e portava una corta tunica senza maniche che non raggiungeva il ginocchio, stretta in vita da una cinta di cuoio cui erano appesi oltre alla daga altri tre pugnali. I capelli erano tenuti sulla fronte da una striscia di pelle morbida adornata di conchiglie e lunghe treccioline scendevano ai lati del viso, adornate anch’esse di conchiglie iridescenti. Al collo portava una collana di denti di squalo, un altro dente pendeva dal lobo destro.
Il gemello pendeva invece dal lobo sinistro dell’uomo, più alto di tutti quelli che aveva incontrato fino a quel momento. Sovrastava la donna di tutta la tesa e lo fissava al pari di lei con un ghigno di soddisfatta crudeltà dipinto in viso. Teneva sfoderata e appoggiata sulla spalla una spada corta dalla lama ricurva, tipicamente egiziana e al pari della donna aveva una striscia di pelle a fermargli i capelli sulla fronte, raccolti dietro in un codino. La barba corta gli dava un’aria diabolica e il singolo dente di squalo al collo e l’indolenza con cui teneva l’arma, gli fecero venire i brividi. L’altra mano era appoggiata sull’elsa di una seconda daga che pendeva dalla cintura di cuoio in vita, cinta che serrava anche il gonnellino tipicamente egiziano.
Si rilassò di colpo quando i due gli voltarono le spalle ignorandolo, per salire a bordo delle rispettive navi. Non si rendeva ancora conto della sorte che gli avevano assegnato.

1 commento:

  1. Stupendaaaaaaaa! *_* sei riuscita a condensare una marea di sensazioni in poche righe: fenomenale!

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