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BIBLIOTECA: Storie da Città di Solitudine e dal km 76

Storie da Città di Solitudine e dal km 76 - Giovanni Sicuranza

Borè s.r.l. Edizioni - ISBN 9788896803172
€ 15,00 Acquistabile su youcanprint.it


ATTENZIONE: QUESTO POST CONTIENTE SPOILER SULLA TRAMA

Storie.
Tante storie.
Storie belle.
Storie tristi.
Ma storie.
Questa è un'antologia di racconti tutti ambientati a Fine Viaggio, storie con un'unica grande e imprenscindibile protagonista: la morte.
La morte come suicidio, omicidio, vendetta, amore, espiazione. Ma sempre e solo la morte.
Moltri troverebbero - e forse troveranno - questo libro lugubre, il palcoscenico, Fine Viaggio, un'amara metafora della fine della vita, un posto sperduto appena oltre il km 76 di una sconosciuta statale che corre lungo la vita e si addentra nella nebbia dell'oltre, palcoscenico ideale, in questo caso, a quella che possiamo considerare a tutti gli effetti l'ultima compagna.
I personaggi si succedono nelle loro brevi storie in una sequenza apparentemente casuale, ma solo legati l'uno all'altro da un filo conduttore comune: dall'incontro fortuito del primo racconto, al successivo citato nel precedente, e così via.

Introduce questo romanzo strutturato in antologia di racconti il vecchio custode del cimitero di Solitudine, situato in cima alla collina, fuori dal paese, quasi che i morti avessero più bisogno dei vivi del calore del sole.
Storie belle e scorrevoli, che incitano il lettore a proseguire nella lettura come quella introduttiva del vecchio custode del cimitero di Fine Viaggio, che accarezza le lapidi in quella sua ultima notte fatta di ricordi e di rimproveri accanto alla tomba del vecchio parroco del paese, scorre lungo il bordo della strada dove cadono gli animali uccisi dal notaio del paese, ritrovati dalla vendetta cieca la storia di Città di Solitudine.
E allora la libraia ci fa sorridere di dolcezza nella sua storia di morte a città della Lontananza, quando decide da sè il proprio futuro "oltre" la vita e torna a casa a passo più leggero. Colpisce, l'espiazione di Oreste, l'edicolante nella sua Ape-car da trent'anni, trent'anni di colpa e tormento.


Lo stile di scrittura è molto fluido e piacevole, pur cadendo in alcuni casi in tratti decisamente pesanti, ma mai noiosi. A mio avviso rispecchia, quest'antologia, l'alternarsi (forse involontario, ma visibile) delle fasi di maggior leggerezza di cuore e di altrettanto tormentata creazione che l'autore deve aver passato, riversando nei racconti parte di queste emozioni.

Si nota, in lettura, la presenza di alcuni refusi, ma, soprattutto, mi sento di dover dire che il potenziale enorme che si intravede all'inizio del primo racconto ahimè cade per l'incongruenza che mi ha fatto leggermente scadere il piacere della lettura: perchè intitolare il libro Città di Solitudine, quando invece nei racconti ci si riferisce a Cimitero di Solitudine? Mi perde in poesia e le visioni (sono una visionaria, non lo avevate capito?) si sgretolano, scendono a Cimitero di Lontananza, dove un solo uomo giace tra gli animali, celando un'altra storia, fatta anch'essa di solitudine, amore e morte.

Ma mi resta in testa questa discrepanza e non ne esce, e più mi addentro nella lettura più tutto diventa stridente. Lo stile di scrittura inizialmente fluido diventa lento, a tratti pesante, dopo una frase in testa mi si riformula la stessa con criteri di fluidità e poetica differenti.

Il libro cela un potenziale enorme, ma cade grossolanamente su una revisione di bozza non curata a dovere e che avrebbe dato un impatto emotivo migliore se l'occhio non inciampasse continuamente in troppi refusi ed errori di battitura. Comprensibili per le autoproduzioni come questo, ma non troppo perdonabili: un emergente dovrebbe dare il meglio di sè e certi errori nella forma di alcuni periodi dovrebbero essere rivisti, magari da un buon editor che faccia una revisione delle bozze senza preconcetti.

Nel complesso un buon lavoro che consiglio di leggere, soprattutto a chi non ama impegnarsi con i romanzi, attendendo il seguito... perchè tutti, prima o poi, torniamo a Fine Viaggio.


Voto: 3/5
Azia Rubinia

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